Corso di Laurea magistrale in Lingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell Asia e dell Africa Mediterranea Tesi di Laurea Soft o Smart Power? L i

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1 Corso di Laurea magistrale in Lingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell Asia e dell Africa Mediterranea Tesi di Laurea Soft o Smart Power? L influenza cinese nel Sud Est asiatico Relatore Ch. Prof. Fiorenzo Lafirenza Correlatore Prof. Paolo Magagnin Laureando Chiara Zordan Matricola Anno Accademico 2013 / 2014

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3 Indice 前言 Soft Power Hard power e Soft Power Soft Power Pensiero di Nye Altre prospettive Definizione Esempi di Soft Power Stati Uniti Unione Sovietica Unione Europea Giappone e Asia Brasile Organizzazioni Non Governative Organizzazioni Intergovernative Organizzazioni criminali e autorità religiose Evoluzione del soft power: lo smart power Soft Power Cinese Introduzione storica Il sistema tributario Pax sinica Declino e Rinascita del Soft Power Cinese La Cina e il Soft Power Come applicare il soft power alla Cina di oggi Soft Power domestico Soft Power verso l estero Strategie ed esempi di Soft Power cinese all estero Prospettive future La Cina e il Sud Est asiatico Situazione generale Il Soft Power cinese nel Sud Est asiatico Influenza dell economia Strategie per l equilibrio

4 3.2.3 Il ruolo delle istituzioni Il soft power cinese negli stati del Sud Est asiatico Thailandia Vietnam Laos Cambogia Myanmar Indonesia Malaysia Singapore Filippine Conclusioni Bibliografia Sitografia

5 前言 论文的话题是中国在东南亚有怎样的影响 这种影响的原因是中国在东南亚的软实力或者巧实力 20 世纪 90 年代初, 软实力 概念是由哈佛大学教授约瑟夫 奈首创的, 从此开始了 软实力 研究与应用的潮流 软实力是一种能力, 它为了对别的国家起影响就采用吸引力, 而不是通过威逼或者利诱达到目的, 是一个国家综合实力中的一部分, 也是基于军事和经济实力的硬实力之外的另一部分 这个 软实力 概念的提出, 表明了软实力的重要价值, 把它提高到了与传统的 硬实力 同等, 甚至比它更是重要的位置, 正如约瑟夫 奈的解释, 硬实力和软实力都同样重要, 但是在信息时代, 软实力正变得比以前更明显 硬实力指支配性实力, 它包括基本资源, 比如说土地面积 人口 军事力量 经济力量和科技力量等 软实力分为国家的凝聚力 文化被别的国家的人口看成普遍认同的程度和参与国际机构的程度等 软实力 中最重要的部分是一个国家依靠政治制度的吸引力 文化价值的吸引力和国民形象的亲合性等 软实力 影响了人们对别的国际关系的看法 它主要包括以下几个部分 : 文化的吸引力, 意识型态和政治价值观的吸引力, 外交政策的道义和合法性, 国家间的亲和力, 发展道路和制度模式的吸引力, 对国际规范 标准和机制的制定和控制能力, 国际民意对一个国家国际形象的赞赏 可以说, 软实力的主要资源基础是一个国家的文化 国内政治价值观 外交政策 以及国际形象 巧实力既不是硬实力, 也不是软实力 巧实力是综合了硬实力和软实力的一个整体的战略, 是一 个国家要实现目标的方法 巧实力既强调一个国家需要强大的军事力量, 同时也关注联盟和各个层 次的国际机制, 目的就是扩大它对别的国家的影响和建立它的行为的合法性 巧实力 是一个新词, 最早由美国安全与和平研究所高级研究员苏珊尼 诺瑟提出的 她在一篇文章说明 巧实力 是一种力量, 它既包括了硬实力, 也包括了软实力, 特别适合美国策略 2006 年 1 月, 约瑟夫 奈发表题为 重新思考软实力 的文章, 在这篇文章约瑟夫 奈说明 单独依靠硬实力或软实力都是错误的, 一个国家需要合并这两个力量, 这样可以称作巧实力 巧实力是软硬兼施的策略能力 : 在 2003 年美国小布什政府发动伊拉克战争之后, 美国学者提出巧实力的概念, 提倡国际组织的和平或多边解决争端机制 他们认为一个国家的力量不仅应该依靠硬实力, 而且应该依靠软实力, 也有人认为巧实力改良自软实力, 因为单纯依靠软实力的效果常常比较弱, 所以为了改善一个国家外交政策的效果应该采用软硬两个力量的机制 巧实力 是个非常不清楚的概念, 虽然它包括了硬实力与软实力, 但是没有对使用软实力和硬 实力的比例做出明确规定 比如,10% 的软实力与 90% 的硬实力的混合, 以及 90% 的软实力与 10% 的 硬实力的混合, 都可以说这是 巧实力 4

6 中国的软实力是对东南亚各国已实施千百年来的力量, 特别是从新千年开始 中国外交的攻势在 1997 年开始, 那是亚洲金融危机之后 :1997 年亚洲金融危机期间, 中国人民币 不贬值的决定帮助稳定了东南亚地区的经济 这个外交政策对东南亚的吸引力很大, 现在很多东南 亚国家认为中国的影响不会威胁任何人, 并对大家都有好处 中国之所以对同东南亚的双边接触重新表现出兴趣, 第一个原因是发展援助和贸易量的增长 ; 第 二是内外部对外直接投资的增长 ; 第三是中国对石油 天然气和其他能源的需求 ; 最后是安全 防 务和外交相关问题 中国认为它的日益增长对于所有东南亚国家来说都是一种双赢的局面, 希望以此让邻国放心 尽 管如此, 一些国家的民意认为中国在东南亚的影响有一些问题 比如说在缅甸和柬埔寨, 与中国的 协议产生了对中国的经济依附和政治控制的担心 然后在出口结构上, 中国与东盟国家存有很多的相似之处 比喻说在劳工密集产品和技术稍为复 杂的产品上, 中国是东南亚国家的出口竞争对手 对吸引外国直接投资来说, 中国也是一个竞争对 手 在缅甸 老挝和柬埔寨这些国家, 双边贸易的经济不平衡更是明显 为了减轻东南亚民意责备的损害, 中国外交政策把改善与东南亚国家的关系作为非常重要的目的 : 比如说中国投资了 北南走廊 工程, 建造一条经过老挝连接昆明与曼谷的高速公路 这条高速公路计划于 2011 年完全开通, 对东南亚有很多好处, 特别是在经济方面 并且在 2004 年, 为了缓解东南亚地区的贫困问题, 中国还设立了一项总计 200 万美元的特别基金 按照美国政治学家约瑟夫 奈的意见, 中国在东南亚国家的影响已经追上了美国 比如在泰国中国 已培训更多的泰语教师, 并且免费提供教学材料 在东南亚, 马来西亚和印尼的私人语言学校的报 告说明中文课程的入学人数增多 按照最近的民意测验, 大多数的泰国人认为中国在泰国的影响有更多好处 : 这些数字的意思是, 在对外直接投资 官方发展援助 军事援助和文化价值出口之间, 存在一种中国政府明显的战略关 联, 这样的策略的结果是东南亚的民意对中国表示满意, 中国的威胁慢慢地离去 今天, 东南亚的所有国家都公开地承认 一个中国 政策 这很大的原因是中国 - 东盟经济关系 改善的结果 中国已经准备采用日益增强的软实力 国家经济和国家形象以及从非物质 理念和文 化影响中获得的收益, 作为一种把自身的影响化为具体策略利益的普遍手段 目前, 北京对四个领域很感兴趣 : 一种更实用的外交政策 ; 日益增多的经济外交 ; 融入国际一体 化 ; 追求世界多极化的努力 在这些领域中国政府努力地提高策略的吸引力, 结果是现在得到很多 收益 5

7 北京新的软实力外交, 特别是对东南亚邻国的软实力外交已经发展成成熟 有一些学家提出, 中 国在地区 国际 战略和外交上正在寻求一种领导者的地位 随着中国地区影响力的上升, 大多数东南亚国家都努力地反对或制衡中国的力量 尽管很多东南 亚国家和北京加深了贸易和外交合作, 但是他们 比如泰国和菲律宾等美国盟友 诸如印尼等新 兴地区大国 也加强了与美国 日本的安全联系 为了实现和平崛起, 中国采用一系列贸易 建设和援助措施, 把中国创立为一个重要的全球领导 者 在中国软实力来说, 文化非常重要 : 儒家的吸引力为北京的软实力提供了一种明确的优势 此外, 中国与东南亚国家的关系是另一种优势 : 他们有差不多一样的文化, 所以儒家的吸引力对这个地区 的国家很重 中国文化作为外交的一种手段意味着中国开始扩大祖国和华人 民族之间的得纽带 经济这种手段对中国在东南亚的软实力也非常重要 : 特别是通过中国合资企业的互惠往来, 中国 企业推动了中国重新进入全球经济 中国对东南亚有着清楚的外交目的, 它在世界和地区范围是美国和日本的竞争对手, 而且中国可能再次将东盟视为在自己的影响之下的地区, 就像过去中国朝贡体系一样 东南亚国家似乎愿意接受一种从属地位, 因为它们想从中国的崛起得到利益 随着双方合作的加深, 东南亚国家开始看到中国的和平崛起, 结果是他们对西方国家提出的中国威胁不再感到特别担忧 但是对东南亚的民意来说, 中国不但让东南亚得到利益, 而是有很多隐藏危险, 因为在贸易方面 一种从属地位的结果很可能是东南亚国家经济受到不平衡的损害 为了避开危险, 东南亚国家在处理与中国的关系问题上是采取平衡战略 比如说新加坡总理李显 龙认为东盟国家都希望和中国发展友好关系, 但也希望美国能够成为这个关系的一部分, 既想从中 国的崛起中得到利益, 又想把美国作为自己经济和安全的屏障, 这就是当下许多东南亚国家的目标 目前东南亚国家领导人都在讨论怎么实现平衡战略, 最重要的题目就是美中两国势力和影响力在 东南亚地区的消长 这些领导人希望通过平衡战略能够倡导地区走向中立化 新的自主独立的安全 架构, 并且得到最大利益 未来的情况可能是东南亚为了缓和中国影响力的危险会继续进行平衡战略, 因为东南亚民意和领 导人虽然看起来不信任中国对东南亚的外交政策, 但是不愿意损失从中国崛起中得到的利益 6

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9 1 Soft Power 1.1 Hard power e Soft Power Il potere è la capacità di un attore sociale di esercitare un controllo sul comportamento degli altri attori (anche senza il consenso di questi ultimi) condizionando le loro decisioni. Per fare questo si può ricorrere alle minacce e/o a ricompense (hard power), oppure si può usare la propria forza di attrazione (soft power). Si definisce hard power l uso di mezzi politici ed economici coercitivi per influenzare il comportamento e gli interessi della controparte, che dispone di una forza politica e militare minore. Secondo la definizione data da Joseph Nye, l hard power è l abilità di usare bastone e carota 1 : per bastone Nye intende minacce di intervento militare, sanzioni economiche, diplomazia coercitiva; per carota intende incentivi come offerte di alleanza, promesse di protezione militare riduzione di barriere commerciali. Secondo Ernest Wilson l hard power è la capacità di costringere un individuo ad agire in maniera diversa da come avrebbe agito se fosse stato libero di scegliere 2. E possibile misurare l hard power di una nazione attraverso indici quantitativi, cioè popolazione, capacità militari reali, PIL nazionale. Si definisce soft power l abilità di persuadere, convincere, attrarre e cooptare, tramite l uso di risorse intangibili quali cultura, valori e istituzioni della politica. Il principale teorico di questo concetto è Joseph S. Nye, University Distinguished Service Professor alla Harward Kennedy School of Government, il quale è stato capo del National Intelligence Council, vicepresidente del Sottosegretariato di Stato e sottosegretario alla Difesa durante l amministrazione Clinton. 1.2 Soft Power Pensiero di Nye Nel 1990 Nye nel suo libro Bound to Lead: The Changing Nature of American Power utilizzò per la prima volta il termine soft power per definire la terza dimensione del potere degli Stati Uniti d America nei confronti del resto del mondo 3. Secondo la sua definizione, il soft power è l arte di influenzare un soggetto al punto tale che esso desideri raggiungere gli obiettivi voluti dall altro grazie alla forza d attrazione che quest ultimo esercita sul primo; le sue fonti sono la cultura, i 1 NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, New York, PublicAffairs, 2004, p. X 2 WILSON, Ernest J., Hard Power, Soft Power, Smart Power Public Diplomacy in a Changing World Annals of the American Academy of Political and Social Science, 2008, Vol.616 p NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p.x 8

10 valori e le politiche interne ed estere adottate dal governo. 4 Il soft power agisce in maniera indiretta: esso spinge gli individui ad essere attratti dagli stessi obiettivi e modelli della controparte, la quale plasma le loro preferenze in modo da poterne trarre vantaggio. Nye sviluppa il concetto di soft power in successivi articoli e libri, concentrandosi in particolare sull uso di esso nella politica estera degli Stati Uniti. Secondo le sue analisi la forza di attrazione di uno Stato è la base del soft power: uno Stato può pilotare le decisioni politiche nell arena internazionale se gli altri decidono che esso è un modello da imitare e che i suoi valori sono del tutto o in parte condivisibili. 5 I risultati che possono essere ottenuti con questa strategia sono a volte superiori a quelli che si ottengono con l uso dell hard power sotto forma di potenza militare e sanzioni o incentivi economici. Per questo Nye afferma l importanza dell agenda politica di ogni Stato: è fondamentale stabilire una serie di politiche interne ed estere, così come precise strategie d intervento all interno degli organismi internazionali, che siano in grado di attrarre il consenso degli altri Paesi. 6 L esempio citato da Nye è il Piano Marshall elaborato dal governo americano nel primo Dopoguerra e che contribuì alla creazione di un immagine positiva degli Stati Uniti in Europa. In tempi più recenti, il maggior impegno della Repubblica Popolare Cinese nella lotta al terrorismo internazionale può essere visto come parte di una precisa strategia di soft power. Con l espressione risorse del soft power Nye definisce quei fattori non tangibili che caratterizzano uno Stato, cioè la sua cultura (o quegli aspetti di essa in grado di attirare il consenso degli altri Stati), i suoi valori politici (quando sono validi sia all estero sia in patria) e le sue politiche estere (quando sono percepite come legittime) 7. Questi fattori sono responsabili della forza di attrazione esercitata da esso, e quindi della sua capacità di plasmare le preferenze di un altro soggetto secondo i propri interessi. Se il governo di uno Stato si pone come interprete di valori apprezzati e condivisibili, l insieme di Stati che si riconoscono in essi sarà più propenso a riconoscerne l autorità e ad aiutare i suoi leader a raggiungere obiettivi condivisi. Di conseguenza, per lo Stato promotore di questi valori è più facile esercitare la propria leadership sul resto della comunità internazionale. La conclusione è che si può parlare di soft power quando uno Stato decide di perseguire obiettivi favorevoli ad un altro senza alcun esplicito ricorso a minacce o ricompense. 8 Per cultura si intende quella serie di elementi e valori che caratterizzano una società: più questi valori sono universali, più le politiche volte a esportarli nel resto del mondo avranno probabilità di successo, e maggiore sarà il consenso verso le iniziative prese dalle nazioni che li propugnano. La 4 NYE, Joseph, ibidem. 5 NYE, Joseph, Public Diplomacy and Soft Power, Annals of the American Academy of Political and Social Science, 2008,Vol. 616, p NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p.5 7 NYE, Joseph, Public Diplomacy and Soft Power, op.cit., p.95 8 NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p.10 9

11 letteratura, il cinema, l immaginario culturale americano hanno avuto e hanno ancora un enorme popolarità in quasi tutto il mondo, e questo ha contribuito alla crescita del soft power degli Stati Uniti, rendendo loro più facile l attuazione o la promozione di politiche coerenti con i loro obiettivi. La cultura può essere trasmessa tramite scambi commerciali, contatti personali, visite e scambi scolastici. Gli studenti che ogni anno si recano a studiare all estero per poi tornare in patria sono pedine importanti in questo processo. I valori politici di cui un Governo si fa interprete si riflettono nelle sue politiche estere e interne e nel suo comportamento negli organismi internazionali, e possono influire pesantemente sul comportamento degli altri Stati. La democrazia, la collaborazione reciproca e la promozione dei diritti umani sono valori condivisibili dalla maggioranza degli Stati e che sono in grado di attrarre altri Stati nell emulazione di chi si fa promotore di tali valori. Le politiche di una nazione influenzano profondamente il suo soft power: le politiche estere rispettose dei diritti umani aumentano la base di consenso per gli Stati che se ne fanno interpreti. Politiche percepite come ipocrite, arroganti o indifferenti all opinione degli altri, o basate solamente su interessi nazionali e non globali possono minare il soft power di uno Stato. 9 Per esempio, la guerra tra Stati Uniti e Iraq nel 2003 ha portato a un calo di consenso verso gli Stati Uniti, così come nel caso della guerra contro il Vietnam trent anni prima. E tuttavia necessario fare attenzione ai destinatari del soft power: se i valori, la cultura e le politiche che caratterizzano una nazione non sono condivisi dallo Stato in cui si cerca di esportare tali elementi, si rischia di annullarne l effetto, trasformando la forza di attrazione in forza di repulsione, tanto più intensa quanto più i valori delle due culture differiscono. Secondo gli esempi proposti da Nye, se si esportano in Iran film di Hollywood le cui trame si basano su sesso e violenza, essi produrranno nella maggioranza della popolazione sentimenti di repulsione verso la cultura americana. Allo stesso modo, se l Iran trasmettesse in Italia delle soap opera i cui protagonisti si identificassero nei modelli proposti dai conservatori islamici, esse aumenterebbero la diffidenza degli italiani nei confronti del mondo arabo. Un Governo, quindi, può avere delle difficoltà nel controllo e nell utilizzo del soft power, per quel che riguarda gli elementi della sua cultura che vengono diffusi nel mondo, perché non sempre è possibile controllare del tutto la propria immagine nella comunità internazionale. La reputazione e l immagine che caratterizzano uno Stato sono quindi importanti ai fini delle strategie basate sul soft power. Nel mondo attuale, numerosi fattori rendono più difficile controllare tale immagine. Innanzitutto, poiché più di metà degli ordinamenti al mondo sono democrazie, è diventato importante corteggiare l opinione che le popolazioni di questi Stati: un opinione pubblica 9 NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p.14 10

12 negativa può far sì che il parlamento di uno Stato approvi politiche sfavorevoli ad un altro Paese. 10 Allo stesso modo, un governo autoritario può essere rovesciato dalla popolazione che ritiene legittimi altri modelli di ordinamento statale: la caduta del governo Yanukovich in Ucraina per opera di forze favorevoli all entrata nell Unione Europea potrebbe essere un esempio di ciò. In secondo luogo, l accesso all informazione oggi è molto più facile che in passato: chi controlla i flussi di informazioni, un fattore chiave per plasmare l immagine o la credibilità di uno Stato o di un organismo internazionale, si trova dunque in una posizione di potere, perché può decidere su quali notizie concentrarsi maggiormente. Per aumentare il soft power della propria nazione la diplomazia non può fermarsi alla semplice diffusione di notizie positive, ma deve anche stabilire relazioni di lunga durata con gli altri Stati, in modo da creare un ambiente politico internazionale favorevole al dialogo. Questo può avvenire attraverso la stampa, attraverso comunicazioni strategiche come campagne politiche o attraverso l istituzione di borse di studio per studenti stranieri, programmi di scambio, conferenze, seminari. In questo modo si può modellare un immagine positiva di un Paese, a condizione che le politiche di esso non siano in contrasto con la cultura e i valori politici dello Stato ricevente. Secondo l analisi di Nye, hard power e soft power possono influenzarsi a vicenda: se uno Stato si trova in un periodo di declino militare ed economico, quindi in una situazione in cui il suo hard power non è rilevante sul piano internazionale, è molto probabile che anche il suo soft power ne risulti indebolito, e che la sua forza d attrazione diminuisca. La recente crisi economica, unita alla crescita di importanza di Cina, India e Brasile, ha comportato un calo di consenso verso gli Stati Uniti d America, tradottosi in politiche non più favorevoli per questi ultimi. L attrazione verso un Paese può essere generata dalla sua forza militare e dal mito della sua invincibilità: è il caso dei regimi nazista e stalinista, in cui i governanti cercarono di realizzare tale mito. 11 L hard power può quindi dipendere dal soft power: il contrario però non è possibile. La Chiesa Cattolica e altri organismi religiosi possiedono un soft power notevole, nonostante non dispongano di un apparato militare. Nonostante il Giappone si stia avviando verso il declino economico, tuttavia la sua cultura e le sue tradizioni stanno riscuotendo un notevole successo in tutto il mondo, molto più che negli anni del suo massimo potere economico. Al contrario, il soft power può diminuire anche se il potere politico e militare di una nazione è in crescita: dopo l invasione dell Ungheria e della Cecoslovacchia l URSS assistette ad un calo drastico del suo soft power, perché le due azioni erano state giudicate non coerenti con il supposto impegno anti-imperialista del regime sovietico. 10 NYE, Joseph, Public Diplomacy and Soft Power, op.cit., p NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p. 8 11

13 1.2.2 Altre prospettive Il concetto di soft power è stato soggetto di numerose critiche. Nell ottica di Ferguson 12, il soft power non ha nulla a che fare con il potere vero e proprio, che è solo coercitivo: Ferguson afferma che questa forza d attrazione, a conti fatti, non sia così fondamentale nell influenzare le decisioni della politica internazionale. Nel mondo arabo marchi americani come Nike, Coca Cola, McDonald sono diffusi come nei Paesi occidentali, ma questo non rende gli Stati Uniti più attraenti agli occhi dei fondamentalisti islamici. Nel Diciannovesimo secolo, il Regno Unito usava strategie di soft power per proiettare la propria cultura nei propri domini coloniali, eppure i movimenti nazionalisti che portarono all indipendenza dei domini britannici nacquero tutti nelle aree dove il dominio coloniale aveva fatto maggiori sforzi per diffondere la cultura inglese. 13 Fang 14 obietta alla definizione di Nye, secondo cui il soft power è la capacità di influenzare gli altri, affermando che non è ben chiaro come sia possibile arrivare a tale risultato e come convertire le risorse di soft power in soft power vero e proprio, e collega il concetto a quello lievemente differente di nation branding, che riguarda la promozione dell immagine di uno Stato a livello culturale, politico e in particolare a livello economico, attraverso l influenza dei marchi e delle multinazionali. Secondo Fang, queste multinazionali sono responsabili dell immagine del loro Stato di appartenenza, e il loro potere economico è visto come risorsa (nel senso che Nye dà del termine) per la forza politica di uno Stato nella comunità internazionale, assieme alle risorse culturali di esso. Il nation branding sarebbe quindi uno strumento più tangibile del soft power (le cui origini e natura rimangono confuse) e soggetto ad un maggiore controllo da parte del Governo. Altri studiosi sono scettici riguardo le reali capacità del soft power: Blechmann afferma che in un ambiente politico dominato dall hard power gli effetti del soft power sono nulli o irrilevanti, quindi non ha senso puntare a strategie incentrate solamente su di esso. 15 Inoltre, secondo Nye il concetto di soft power si basa sul legame che dovrebbe esistere tra la forza di attrazione e l abilità di influenzare le decisioni delle controparti, ma sebbene questo meccanismo funzioni a livello individuale, rimane da stabilire in che grado funzioni nelle relazioni interstatali. Secondo Wang, ci sono due problemi principali in questo processo: il primo è che uno Stato è composto da molti attori diversi (maggioranza e minoranza politica, popolazione), e tra di essi non tutti sono sensibili alla forza di attrazione esercitata su di 12 FERGUSON, Niall, Power, Foreign Policy, 2003, N. 134, p NYE, Joseph, Soft power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p FANG, Yin, Power of attraction or confusion? Place Branding and Public Diplomacy, Academia Website, BLECHMANN, B. M, Book review: Soft Power: The Means to Success in World Politics, Political Science Quarterly, 2004, Vol.119, N.4, pp

14 loro. In secondo luogo, a livello politico l influenza delle emozioni personali è minore, e questo diminuisce la portata del soft power. 16 E stato inoltre dibattuto se il soft power sia un concetto legato solamente ad entità statali oppure se sia possibile riscontrare l uso di soft power da parte di soggetti non statali. Data la definizione di Nye, il soft power (la capacità di influenzare gli altri grazie a risorse intangibili) è una forma di potere alla quale possono accedere Stati, organizzazioni e individui. Il soft power negli individui si manifesta per esempio nelle capacità di una moglie di convincere il marito a ridipingere le mura di casa usando solo la propria influenza; nelle organizzazioni non governative, come Greenpeace, si manifesta nella loro capacità di convincere gli attori statali della necessità di riforme in campo ambientale o umanitario avvalendosi della propria influenza e credibilità presso il pubblico globale; negli Stati si manifesta quando vengono stipulati accordi diplomatici favorevoli ad uno Stato. 17 Le critiche pongono interrogativi sulla definizione, sulle risorse e sugli effetti del soft power, ma non al fatto che esso possa essere usato anche da attori non statali. Alcuni studiosi hanno integrato il concetto di Nye con altri elementi, per rispondere alle critiche poste sul soft power. Men 18, per esempio, aggiunge altre due risorse di soft power a quelle elencate da Nye, affermando che il modello di sviluppo economico e l immagine internazionale di uno Stato devono essere classificate come risorse di potere a sé stanti. Li e Worm 19 aggiungono un ulteriore risorsa, cioè la forza economica, che in Nye era trattata principalmente come una risorsa di hard power. Kurlantzick distingue inoltre tra high soft power e low soft power 20 : il primo mira ad ottenere i favori delle élite politiche, il secondo quelli della popolazione. Li e Worm aggiungono un middle soft power, che punta ad ottenere l appoggio dei gruppi di interesse di uno Stato, ovvero associazioni commerciali, gruppi etnici, unioni commerciali, organizzazioni non governative e altri WANG, J., Chinese Conception of Soft Power and its Political Implications, International Conference on China in the International Order, NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p MEN, Honghua, 中国软实力评估报告 ( 上 ) [Assessment report sul soft power cinese: prima parte] in LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, Journal of Chinese Political Science, 2010, p LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, Journal of Chinese Political Science, 2010, p KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, Yale University Press, 2007, p LI Xin, WORM Verner, ibidem., p

15 1.2.3 Definizione Possiamo quindi definire il soft power la capacità di un soggetto di influenzare un altro senza l uso di minacce e/o ricompense esplicite. Esso è una delle facce del potere: si basa su fattori intangibili (cultura, valori, politiche estere, immagine internazionale, modello di sviluppo economico e forza economica) che caratterizzano uno Stato e che non costituiscono soft power di per sé, ma sono risorse di soft power, cioè gli elementi da cui è possibile ricavarlo. E possibile classificarlo in high, middle e low soft power a seconda dell oggetto che deve essere influenzato (élite politiche, gruppi di interesse e popolazione). Rimane ancora nebuloso il metodo da utilizzare per ricavare soft power effettivo da queste risorse, ma i suoi effetti nella politica internazionale (che vanno da trattati commerciali a politiche preferenziali adottate senza colpo ferire) sono attestati nonostante le critiche. Il soft power si contrappone all hard power, cioè all uso di minacce (forza militare) e ricompense (incentivi economici) esplicite per controllare il comportamento di un soggetto, ma allo stesso tempo è possibile trovare una relazione tra questi due tipi di potere, poiché possono influenzarsi a vicenda. 1.3 Esempi di Soft Power Stati Uniti Gli Stati Uniti d America sono uno dei Paesi il cui soft power è particolarmente forte. L economia statunitense è tra le prime tre economie più forti al mondo assieme a Cina e Giappone, le industrie cinematografica e televisiva degli Stati Uniti hanno una diffusione impensabile per gli altri Stati, il flusso di studenti e immigrati verso gli Stati Uniti è il più consistente al mondo, gli autori e scienziati americani ricevono più riconoscimenti internazionali di chiunque altro. 22 Non tutti i dati sono favorevoli agli Stati Uniti: per esempio, l indice sulla qualità della vita stilato nel 2003 dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite indicava Norvegia, Islanda, Svezia, Australia, Olanda e Belgio come le migliori nazioni in cui vivere, collocando gli Stati Uniti solo al settimo posto 23. Nonostante la forza di attrazione degli Stati Uniti sia in calo, in particolar modo dopo la guerra in Iraq del 2003, il modello statunitense ha ancora il suo fascino agli occhi delle altre nazioni. Nel passato, gli Stati Uniti hanno attraversato altri periodi di crisi del proprio soft power, ad esempio nel 1956 con la crisi del Canale di Suez e negli anni Sessanta e Settanta con la guerra in Vietnam, momenti in cui il soft power e l influenza statunitense in Europa e nel mondo subì un 22 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p Norway Tops Quality of Life Index, New York Times, luglio 2003, in NYE, Joseph, op.cit., p.34 14

16 certo declino. Tuttavia, l uso lungimirante di politiche e strategie volte ad attirare le simpatie degli altri Paesi e l esportazione di modelli ritenuti vincenti dalle culture della gran parte del mondo hanno permesso agli Stati Uniti di superare questi ostacoli, nonostante il cosiddetto antiamericanismo (il rifiuto dei modelli dati dalla società americana, dai suoi valori e dalla sua cultura) non si sia mai del tutto estinto, perché la posizione predominante degli Stati Uniti nell ultimo secolo ha attirato non solo ammirazione ma anche invidia e risentimento da parte degli altri Stati. 24 Il recente declino della forza di attrazione degli Stati Uniti, secondo Nye, dimostra una volta di più che il soft power non dipende dal potere militare o economico, entrambi elementi che caratterizzano lo Stato americano, quindi da risorse visibili, bensì dipende da quali messaggi vengono diffusi da una nazione tramite politiche e comportamenti, da come essi vengono recepiti dagli altri e da come questi messaggi sono in grado di influire sull abilità di uno Stato di ottenere i risultati voluti in ambito internazionale. 25 Gli Stati Uniti possiedono un potenziale enorme di diffusione di tali messaggi, in primo luogo grazie alla popolarità della loro cultura. Gli studenti stranieri che si recano a studiare negli Stati Uniti vengono a contatto con tale cultura e con il modello americano, ne restano influenzati e, una volta tornati in patria, influenzano anche altri compatrioti. Molti di essi potrebbero in seguito occupare posizioni di rilievo all interno del governo o delle strutture economiche della loro nazione, e l influenza positiva o negativa da essi ricevuta durante il loro soggiorno all estero potrebbe incidere sulle loro decisioni riguardanti gli Stati Uniti. Anche gli scambi scientifici o accademici giocano un ruolo importante nella partita giocata dal governo americano attraverso il soft power: durante la Guerra Fredda, per esempio, scienziati sovietici furono invitati negli Stati Uniti, e molti di essi divennero in seguito leader di movimenti in favore dei diritti umani e della liberalizzazione nell Unione Sovietica. 26 Film e letteratura hanno un ruolo importante, poiché contribuiscono ad affermare un immagine degli Stati Uniti quale Paese aperto, pluralistico, libero e individualista, portatore di valori in grado di attirare il consenso di vaste masse di pubblico di ogni Stato. Perfino gli eventi sportivi sono funzionali alla diffusione dell immagine positiva degli Stati Uniti, poiché trasmettono l idea di una nazione dove chiunque abbia del talento può avere successo. Ovviamente gli effetti variano a seconda dei gruppi sociali che ricevono questi messaggi: ciò che attrae un adolescente in Iran può disgustare un mullah dello stesso Paese. L influenza di una cultura può aumentare o decrescere nel tempo: se le reazioni alla diffusione della cultura americana diventeranno più negative a causa di politiche malaccorte o se il predominio dell industria cinematografica e letteraria americana cederà il passo a quelle di un altra nazione, sarà più difficile 24 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit. p NYE, Joseph, ibidem., p NYE, Joseph, ibidem., p.45 15

17 per gli Stati Uniti avere una base di consenso tale da permettere loro di utilizzare strumenti di soft power per realizzare i loro obiettivi. Un altro elemento che permette la diffusione dell immagine positiva degli Stati Uniti sono i valori politici da essi propugnati, che si basano su elementi come il rispetto dei diritti umani e la libertà dei popoli: perché essi siano un effettivo strumento di soft power non basta proclamarli davanti al pubblico internazionale, è necessario applicarli sia nelle politiche interne sia in quelle estere. Se tra questi valori e le politiche attuate dalla nazione c è un divario troppo grande, la nazione perde credibilità sul piano internazionale. Il caso di Guantanamo ha causato un grave danno all immagine degli Stati Uniti nel mondo, e lo Human Right Watch ha accusato il governo americano di ipocrisia, e questo ha minato il potere statunitense nei confronti del resto del mondo. 27 D altra parte, l ammirazione per i valori di uno Stato non implica che gli altri siano disposti ad imitarlo del tutto: nonostante l ammirazione che l Europa provava per le politiche liberali statunitensi, tuttavia le politiche adottate da molti Paesi europei sono molto più temperate rispetto a quelle americane, con maggior preoccupazione per il benessere sociale, come ad esempio in ambito sanitario. 28 Le politiche interne degli Stati Uniti possono migliorare la loro immagine e la loro legittimità, favorendo anche il raggiungimento di obiettivi politici internazionali, ma questo non implica che gli emuli vogliano diventare cloni degli Stati Uniti. Di conseguenza politiche a favore della pena di morte o che non supportano maggiori controlli sulla circolazione delle armi da fuoco sul territorio americano non solo incontrano la disapprovazione della gran parte dell opinione pubblica estera, ma anche provocano un calo notevole delle capacità di soft power degli Stati Uniti. Infine, le politiche estere degli Stati Uniti hanno avuto un ruolo importante nel mantenimento del predominio dell influenza americana sul mondo. Per esempio, il Piano Marshall ha contribuito ad aumentare l influenza e il soft power americani sull Europa: esso era utile non solo alla ripresa dei Paesi europei, ma anche al rafforzamento della potenza statunitense e al mantenimento dell ordine internazionale, al fine di avere mercati nuovamente funzionanti nel più breve tempo possibile e consumatori disposti a investire nei prodotti americani. Riassumendo, il soft power degli Stati Uniti si basa sulla sua cultura, sulle sue politiche interne ed estere e sui valori di cui si fa interprete. Tutti questi elementi hanno contribuito all efficacia del soft power americano, ma tra di essi le politiche estere sono l elemento più propenso a cambiare direzione. Questo implica che il soft power non è una forza fissa e immobile, bensì soggetto a cambiamenti, ai quali è possibile rispondere con un uso accorto di strumenti quali diplomazia, stampa e in generale politiche più lungimiranti. 27 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p NYE, Joseph, ibidem., p

18 Unione Sovietica L Unione Sovietica è stata a lungo detentrice di grandi riserve di soft power, in particolare durante la Guerra Fredda, quando iniziò una campagna per rendere attraente agli occhi del resto del mondo il suo modello comunista. 29 Molti Paesi europei risposero positivamente al suo messaggio, a causa del ruolo dell URSS nella resistenza al regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, così come molti Paesi asiatici e africani, attirati dalla sua opposizione al modello imperialista europeo. Il governo sovietico impiegò notevoli risorse economiche per creare un programma diplomatico minuzioso, che andava dalla promozione della letteratura alla propaganda antioccidentale e all organizzazione di movimenti pacifisti. L alto tasso di crescita economica favorì la convinzione di parte del pubblico che un giorno la potenza sovietica avrebbe superato quella americana: quando il presidente Khrushchev visitò gli Stati Uniti nel 1959, molti presero sul serio la sua previsione che un giorno la potenza dell URSS avrebbe sorpassato quella degli Stati Uniti, così come il lancio dello Sputnik nel 1957 aveva convinto parte del pubblico europeo della superiorità dell URSS sugli USA. 30 Oltre a implementare il proprio progresso scientifico e tecnologico, l URSS cercò di diffondere l idea della superiorità del sistema culturale ed educativo sovietico, in particolare per quel che riguardava l arte e la letteratura, con risultati diversi a seconda del campo preso in esame: per esempio, le compagnie di balletto russo iniziarono a godere di grande popolarità all estero, non così altri settori dell arte. Lo sport fu un altro elemento a cui venne data importanza: in quegli anni il team olimpico sovietico riuscì a vincere più medaglie che non gli Stati Uniti o qualunque altro Stato al mondo nei Giochi Olimpici Invernali, piazzandosi al secondo posto nelle Olimpiadi vere e proprie. Tuttavia, nella diffusione della cultura popolare l Unione Sovietica non poteva competere con gli Stati Uniti: la natura chiusa e diffidente del sistema sovietico e gli sforzi compiuti per escludere le influenze borghesi nella cultura portarono alla formazione di una cultura difficilmente condivisibile da altri Stati, che non poté quindi contribuire al potenziamento del suo soft power. Nonostante gli sforzi, la forza di attrazione dell Unione Sovietica non fece quel salto di qualità che il governo sovietico sperava: secondo i sondaggi dell epoca, se nel 1959 il 32% degli italiani giudicava l URSS in modo positivo, nel 1981 la percentuale era calata al 21%; solo nel 1989, con la fine della Guerra Fredda, la popolarità della potenza russa tra gli italiani raggiunse il picco del 65%, grazie alla politica di apertura propugnata da Gorbachev. 31 Inoltre, le politiche estere sovietiche che portarono all invasione dell Ungheria nel 1956 e della Cecoslovacchia nel 1968 erano in contraddizione con l iniziale proposito dell URSS di porsi alla guida delle forze anti- 29 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op.cit., p NYE, Joseph, ibidem., p NYE, Joseph, ibidem., p.75 17

19 imperialiste del mondo, e questo provocò una diminuzione del suo soft power. Tutto ciò contribuì a rendere l Unione Sovietica inferiore agli Stati Uniti durante il periodo della Guerra Fredda. Unione Europea L Europa negli scorsi decenni ha iniziato a competere con gli Stati Uniti per quel che riguarda la diffusione di soft power. Ogni Paese europeo ha un forte potenziale di soft power, principalmente per motivi culturali legati alla storia, all arte, alla letteratura e alla musica, alle lingue parlate, e ai valori di cui l Europa si è fatta interprete. Per quanto riguarda la cultura, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna sono ai primi posti per numero di Nobel per la letteratura ottenuti, Regno Unito, Germania e Francia sono al secondo, terzo e quarto posto per numero di Nobel per la fisica e per la chimica, la speranza di vita dei Paesi europei è più alta che non quella americana, la popolarità del calcio, uno dei più famosi sport in Europa, è superiore a quella del baseball o del football americani, la musica europea è diffusa in tutto il globo, così come le multinazionali europee, che competono con i colossi americani. 32 Sebbene i singoli Stati non possano competere con gli Stati Uniti, tuttavia l insieme dei Paesi europei compresi nell Unione Europea ha grandi potenzialità di competizione. L idea stessa di Unione Europea porta con sé un forte soft power e le trasformazioni messe in atto da numerosi governi in risposta all attrattiva che essa esercita su di loro ne è un chiaro sintomo. L idea che Paesi che per secoli si sono combattuti in guerre di confine siano ora uniti in un organismo che rende poco probabile lo scoppio di nuovi conflitti e che rende i loro territori una fortezza in cui predominano valori come pace, prosperità e diritti del cittadino, quest idea crea un immagine positiva dell Europa negli altri continenti e nei Paesi confinanti con l Unione Europea, spingendoli ad aderire ai valori di quest ultima allo scopo di entrare a far parte di tale struttura. L esempio dei Paesi ex-sovietici come Romania e Repubblica Ceca, e i recenti avvenimenti in Ucraina, dimostrano che la forza di attrazione dell Unione è ancora forte sul piano internazionale. Inoltre, la forza del fascino del modello europeo si estende al di là dei tradizionali confini dell Europa: è il caso della Turchia, il cui governo sta adottando una serie di riforme, volte a permetterne l entrata nell Unione Europea. Per esempio, si è cercato di limitare il potere dell esercito turco, trasformando il Consiglio di Sicurezza Nazionale, in precedenza dominato da membri appartenenti all esercito in un organo i cui membri sono per la maggior parte civili, e nel 2001 la pena di morte è stata in parte abolita (rimane ancora in vigore per i casi relativi ad atti terroristici e crimini compiuti in tempo di guerra) NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p SMITH, Mitchell P., Soft Power Rising: Romantic Europe in the Service of Pratical Europe, World Literature Today, 2006, Vol.80, N.1, p.21 18

20 Il soft power europeo dipende da vari fattori: oltre alle risorse culturali, le politiche estere e interne dell Unione Europea contribuiscono all immagine positiva che il mondo ha di essa. L Unione Europea è sempre più vista come una forza in grado di porsi come mediatrice nella risoluzione di conflitti e problemi globali, come nel caso dell intervento delle sue forze di pace nel conflitto iracheno del 2003, intervento visto come positivo da Paesi quali la Turchia. 34 Inoltre, parlando di aiuti umanitari, l Unione Europea si pone ai primi posti per impegno e risorse impiegate: gli interventi per contrastare le carestie che in questi anni hanno colpito le nazioni africane e i disastri naturali avvenuti nelle aree asiatiche hanno aumentato la percezione positiva di essa da parte del resto del mondo. 35 Nonostante l Unione Europea si trovi ancora a dover affrontare numerosi problemi, quali lo squilibrio tra le economie dei Paesi membri e la ancora scarsa importanza del governo dell Unione rispetto ai governi nazionali, tuttavia è riuscita ad arrivare all unificazione dei mercati e delle politiche monetarie e ad altri obiettivi di primaria importanza ai fini dell unificazione. Al tempo stesso, i valori adottati come guida nella formazione delle politiche interne dei Paesi dell Unione sono più coerenti con il pensiero della maggioranza dei giovani che abitano nei Paesi sviluppati di tutto il mondo che non gli equivalenti valori americani. 36 In campo economico, il modello americano è a volte ritenuto meno valido rispetto a quello europeo, caratterizzato da un ruolo maggiore del governo nell economia, da reti di sindacati più forti e diffuse, e da mercati più regolati. Molti imprenditori sono attirati verso il modello statunitense da leggi in materia finanziaria e bancaria più favorevoli che non in Europa, ma altri al contrario obiettano che il prezzo di tale modello è troppo alto in termini di diseguaglianze e insicurezza sociale. 37 E d altra parte vero che la crisi economica degli ultimi anni ha posto interrogativi su entrambi i modelli, che necessitano quindi di essere rivisti e migliorati. In aggiunta a tutto questo, le politiche estere europee sono una grande risorsa per il soft power europeo, in quanto spesso contribuiscono al mantenimento dell ordine globale, e l intervento europeo a favore della lotta al cambiamento climatico, del miglioramento delle leggi internazionali, dell aumento dei trattati sui diritti umani aumenta la credibilità dell Unione Europea nei confronti del resto del globo. In questi anni, l Europa, grazie alla sua esperienza nello sviluppo dell Unione Europea, si è trovata ad essere maggiormente in grado di utilizzare i meccanismi degli organismi multilaterali che non gli Stati Uniti, in parte anche per la sua tendenza a favorire il multilateralismo in ambito internazionale per contrastare il predominio della potenza americana. Questo ha contribuito ad aumentare il suo soft 34 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p SMITH, Mitchell P., op.cit., p NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op.cit.,p NYE, Joseph, ibidem., p.80 19

21 power negli altri Paesi, così come la sua crescente potenza economica, nonostante l influsso negativo della crisi. Il soft power europeo non è però sempre contrapposto a quello americano, ma anzi spesso le due potenze uniscono le rispettive strategie di soft power per raggiungere obiettivi condivisi quali la diffusione della democrazia e il rispetto dei diritti umani. Se il percorso intrapreso dall Unione Europea verso un ulteriore integrazione delle forze dei suoi Stati membri riuscirà a raggiungere i risultati sperati, essa diventerà una potenza essenziale al mantenimento della stabilità e dell ordine globali. Giappone e Asia Tra gli stati asiatici maggiormente dotati di soft power possiamo annoverare la Cina, di cui si parlerà nel dettaglio in seguito, e il Giappone. Di per sé, l intera regione asiatica ha un enorme potenziale di soft power: la cultura e l arte asiatiche hanno avuto nei secoli un forte impatto sulle civiltà occidentali, e nonostante il declino a partire dall Ottocento, la rapida crescita economica di questi Paesi li sta riportando in auge. Il primo a riprendersi è stato il Giappone: esso è stato il primo Stato non occidentale ad essere in grado di modernizzarsi a livelli occidentali, pur mantenendo la propria cultura caratteristica. Il Giappone si colloca al terzo posto per la spesa in ricerca e sviluppo, al secondo posto per vendite di libri e musica, secondo nell export di prodotti high-tech e al primo posto per speranza di vita. 38 La crisi asiatica degli anni Novanta ha avuto un forte impatto sull economia giapponese ma non ha minato le risorse di soft power della nazione, anzi al contrario la sua influenza culturale sugli altri Paesi è aumentata: il J-Pop, i manga e gli anime, l arte giapponese, la cucina tradizionale, la letteratura e le tradizioni giapponesi godono oggi di maggior popolarità che non negli anni Ottanta, quando il Giappone era la seconda superpotenza mondiale. L ascesa del soft power giapponese è stata favorita da tre elementi: Innanzitutto la post-modernizzazione della domanda culturale, che ha travolto gli equilibri normativi e i valori della cultura moderna, mentre il Giappone appare oggi per motivi storici (la modernizzazione fu imposta solo a partire dall epoca Meiji) maggiormente in grado di prendere le distanze da un Occidente in cui la modernità ha avuto per secoli un ruolo dominante; in secondo luogo la diffusione su scala globale della produzione culturale delle varie nazioni, di cui beneficiano quei Paesi che, come il Giappone, meglio controllano questo processo; infine il declino degli Stati Uniti come principale produttore di cultura di massa a 38 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p.85 20

22 causa sia di politiche estere che hanno fatto perder loro il consenso del pubblico globale sia di contrasti ideologici sia hanno minato la loro creatività. 39 Ci sono tuttavia dei limiti al soft power giapponese: il Giappone è ancora guardato con sospetto da Cina e Corea del Sud, in quanto non è mai del tutto venuto a patti con il ricordo delle aggressioni a tali Stati negli anni Trenta dello scorso secolo, e a causa di contrasti territoriali ancora in atto, in particolare con la Cina, come ad esempio nel caso della rivendicazione delle Isole Diaoyu o Senkaku, annesse dal Giappone nel 1895 assieme a Taiwan, e reclamate dalla Cina in quanto all epoca facenti parte del territorio cinese. Inoltre il Giappone deve affrontare sfide pressanti quali il declino demografico e l attuale crisi economica. Secondo le intenzioni del governo, uno degli obiettivi del Giappone per questo secolo è la reinvenzione del Giappone, compito non facile data la debolezza dei processi politici, il bisogno di ulteriori deregolamentazioni, l invecchiamento della popolazione e la resistenza storica all immigrazione. 40 Il soft power giapponese potrebbe beneficiare della collaborazione tra governo e industrie, della sua abilità nel padroneggiare gli strumenti d informazione globale per dare un immagine positiva di sé nel mondo e al proprio interno. Tra gli altri Paesi asiatici, l India sta emergendo quale attore di rilievo sulla scena internazionale, grazie alla sua cultura, arte, letteratura e cinematografia: Bollywood si sta sempre più affermando come controparte asiatica di Hollywood, e i musical indiani hanno sempre più visibilità nel panorama internazionale. Nelle estati di questi ultimi anni la RAI ha iniziato a trasmettere in prima serata alcuni dei più famosi successi di Bollywood, segno di un crescente interesse per l India da parte del pubblico italiano. Le potenzialità dell India in termini di soft power sono anche legate alla sua rapida crescita economica, ma con dei limiti relativi alle sue politiche interne ed estere, alla diseguaglianza tra classi sociali, alla differenza dei valori caratterizzanti il sistema indiano rispetto ai valori occidentali, all estremismo di alcune sette religiose e alle ripetute violenze contro le donne. Rimane ad ogni modo un membro influente dell ASEAN (Alleance of South East Asian Nations) e del WTO (World Trade Organization), e le sue truppe hanno sostenuto spesso le azioni per il mantenimento della pace decise dalle Nazioni Unite. La Corea del Sud sta rapidamente aumentando la propria popolarità nel mondo grazie alla sua prosperità economica e alla sua cultura popolare: la diffusione del K-Pop e delle soap opera coreane tra gli adolescenti e i giovani di tutto il mondo ha portato ad un aumento del soft power della Corea del Sud sull opinione pubblica globale. Dal 2007 il segretario generale delle Nazioni Unite è il 39 BOUISSOU, Jean Marie, Pourquoi aimons-nous le manga? Un approche économique du nuveau soft power japonais - Le Japon d aujourd hui: La Puissance d innover, Cités, 2006, N.27, p NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p.87 21

23 ministro degli esteri sud-coreano Ban Ki-Moon, e nello stesso anno il governo coreano ha iniziato una serie di trattative con l Unione Europea per l istituzione di un Free Trade Agreement per la riduzione delle barriere doganali tra i due Stati, che potrebbe aumentare il soft power della Corea del Sud sull UE. Brasile Il Brasile possiede notevoli potenzialità in termini di soft power, legate alla sua ascesa economica, alla sua cultura e alle sue capacità di porsi come mediatore nei negoziati internazionali. Esso ha dimostrato la capacità di attirare il consenso delle altre nazioni, grazie al fatto che, nonostante le sue dimensioni, non si presenta come uno Stato dotato di un eccessivo potere politico, né di un eccessiva forza di attrazione economica e culturale, a differenza degli Stati Uniti. Non è perciò né così debole sul piano internazionale da essere soggetto al predominio delle altre nazioni, né così grande da provocare sentimenti di invidia e risentimento negli altri Stati. 41 Inoltre, negli ultimi anni il governo ha adottato politiche estere che vedono il Brasile porsi come mediatore di rilievo in dispute internazionali: per esempio, in un intervista rilasciata alla rivista Foreign Policy nel 2010, l allora ministro degli esteri Celso Amorim rivelava che in occasione della creazione del comitato delle Nazioni Unite incaricato di occuparsi delle sanzioni per i crimini commessi nell ex-jugoslavia, il Consiglio di Sicurezza dell ONU richiese che fosse il Brasile ad occuparsi della questione, poiché sia la Russia che gli Stati Uniti erano stati giudicati come non idonei ad occuparsene in quanto troppo coinvolti nelle vicende dell ex-jugoslavia, ed erano disposti ad accettare unicamente la mediazione del Brasile. 42 La combinazione di fattori culturali, politici, economici e storici del Brasile è responsabile delle sue crescenti riserve di soft power, soprattutto tra i Paesi dell America Latina e tra i Paesi in via di sviluppo, verso cui il Brasile sta attuando politiche estere volte alla collaborazione reciproca: la fondazione nel 1991 del Mercosur (Mercato Comune del Sud), che comprende Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Venezuela, con l obiettivo di creare un mercato comune privo di dazi doganali, la cooperazione con gli altri Stati dell America Latina tramite l istituzione dell UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane) nel 2007, e la ricerca di alleanze commerciali con la Repubblica Sudafricana e l India sono un esempio di queste politiche. Attualmente il Brasile sta inoltre cercando di entrare a far parte come membro permanente nel consiglio di sicurezza dell ONU. 41 LAFER, Celso, Brazilian International Identity and Foreign Policy: Past Present and Future - Brazil: The Burden of the past; The Promise of the Future, Daedalus, 2000, Vol. 129, N. 2, p GLASSER, Susan, The FP Interview: The Soft Power Top Global Thinkers of 2010, Foreign Policy, 2010, N.183, p.42 22

24 Tutto questo testimonia la volontà del Brasile di migliorare le sue risorse in termini di soft power: i Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro dovrebbero contribuire in modo fondamentale a questo scopo, così come è avvenuto in Cina con i Giochi del Organizzazioni Non Governative Gli attori non statali hanno anch essi grandi risorse di soft power: le ONG (Organizzazioni Non Governative) hanno sempre più influenza sul piano internazionale, grazie alla rivoluzione nelle tecnologie dell informazione, che ha permesso al flusso di notizie di arrivare ovunque in tempi brevi. Molte ONG affermano di rappresentare gli interessi non di una singola nazione o di un gruppo di esse, bensì dei cittadini di tutto il mondo, per cui hanno sviluppato norme e tecniche per mettere sotto pressione governi ed enti economici e per influenzare l opinione pubblica su temi sentiti come fondamentali, quali l inquinamento ambientale e la difesa dei diritti umani. Lo scopo è costringere i leader dei vari Paesi a modificare le leggi non coerenti con i valori di cui queste ONG si fanno promotrici. Esse raramente sono in possesso di risorse di hard power, poiché non dispongono di eserciti e, in molti casi, il loro budget economico non è rilevante, ma il loro soft power è alla pari se non maggiore di quello delle grandi potenze mondiali, delle quali possono essere alleate o avversarie. 43 La rivoluzione nel campo delle tecnologie della comunicazione ha reso possibile alle ONG di avere accesso a molti più dati che non in passato, cosa che ha permesso loro di aumentare la propria importanza nell arena internazionale e di migliorare le proprie strategie; al tempo stesso ciò ha provocato l aumento del numero delle ONG sulla scena mondiale. Negli ultimi anni sono sempre di più i riferimenti dei media a ONG quali Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Greenpeace, Croce Rossa e altre organizzazioni, segno che la loro importanza sul piano internazionale è aumentata in modo rilevante. Le multinazionali sono spesso l obiettivo delle campagne delle ONG, a causa delle loro politiche aziendali ritenute lesive dei diritti dei lavoratori e dell ambiente. Queste campagne a volte hanno successo perché riescono a gettare ombre sulla reputazione delle aziende, minandone il soft power, e costringendo quindi le multinazionali ad aumentare l impegno in campi visti come positivi dal pubblico, come la lotta all inquinamento ambientale. Le ONG differiscono tra loro per dimensioni, budget e reputazione, quindi anche il loro soft power varia a seconda dell organizzazione presa in considerazione: il peso che ha Amnesty International nel mondo non è paragonabile a quello di un ONG minore. 43 NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p.90 23

25 Organizzazioni Intergovernative Organizzazioni intergovernative come l ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) e la WTO (World Trade Organization) dispongono di risorse di soft power importanti. Esse sono una creazione dei loro Stati fondatori, ma le loro strategie diplomatiche e i loro obiettivi assumono caratteristiche che riflettono le loro specifiche ragioni di esistenza. 44 La reputazione dell ONU, legata alla sua universalità, alle sue leggi e istituti e alla relativa forza di attrazione che possiede, è però soggetta alla variazione delle condizioni politiche e degli eventi: per esempio la decisione degli Stati Uniti di attaccare l Iraq nel 2003, senza aspettare la risoluzione dell ONU ha portato al danneggiamento non solo della reputazione degli Stati Uniti, ma anche dell ONU stessa, poiché, secondo sondaggi svolti, il pubblico internazionale ha visto in questo un segno del declino dell ONU come organo di risoluzione dei conflitti internazionali. 45 Organizzazioni criminali e autorità religiose Il soft power può anche appartenere a organizzazioni ed entità criminali, poiché esso dipende dal pubblico che recepisce il messaggio. Organizzazioni terroristiche come Al Qaeda possono non incontrare i favori della maggior parte del pubblico mondiale, ma attraggono un certo numero di estremisti dei Paesi Arabi. 46 Inoltre, spesso le associazioni terroristiche sono guidate da persone che affermano di agire nel nome degli interessi della parte più povera della popolazione, dalla quale reclutano nuovi membri: per contrastarle con efficacia è necessario adottare politiche volte a migliorare le condizioni di vita della fascia più povera di cittadini, siano essi contadini afghani o disoccupati americani. Per esempio, l impegno del governo Bush ad investire forti somme di denaro nella lotta all AIDS in Africa e nelle regioni caraibiche non è stata solo una scelta dovuta a motivi umanitari, ma è stato anche parte di una strategia per aumentare il soft power degli Stati Uniti in questi territori. 47 Le autorità delle varie religioni, così come le religioni stesse, possiedono un grande soft power, testimoniato attraverso i secoli. La Chiesa Cattolica, pur non possedendo risorse di hard power, esercita un influenza profonda su scala globale, attraverso i suoi insegnamenti e attraverso le opere missionarie, giungendo a influenzare i comportamenti del pubblico mondiale, come ad esempio nel caso della lotta all aborto. Altre organizzazioni religiose, come la Chiesa Protestante, hanno condotto campagne di evangelizzazione missionaria, soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo. 44 NYE, Joseph, ibidem, p NYE, Joseph, Soft Power: The Means to Success in World and Politics, op. cit., p NYE, Joseph, ibidem., p NYE, Joseph, The Velvet Hegemon: How Soft Power Can Help Defeat Terrorism, Foreign Policy, 2003, N.136, p.75 24

26 L intolleranza religiosa di parte di tali organizzazioni può tuttavia nuocere alla loro forza di attrazione e sfociare in conflitti più o meno gravi, finendo per distruggere il loro soft power. 1.4 Evoluzione del soft power: lo smart power Soft power e hard power sono diversi tra loro, e ognuno ha i propri punti di forza e i propri svantaggi. Di recente, il dibattito si è spostato su come utilizzare entrambi per massimizzare il potere di uno Stato e migliorare la propria posizione in ambito internazionale. La combinazione di elementi di soft power e di hard power in modo che essi si completino e rinforzino a vicenda, permettendo a chi ne fa utilizzo di raggiungere i propri obiettivi in maniera più rapida ed efficace, è conosciuta sotto il nome di smart power. 48 Hard power e soft power sono visti come strumenti appartenenti a sfere diverse, le cui differenze devono essere smussate per combinarli assieme in modo efficace. Il primo passo per una strategia di smart power è capire che hard power e soft power sono elementi indispensabili al fine di raggiungere gli obiettivi sperati: la retorica e i linguaggi di entrambi devono quindi essere combinati in una strategia comunicativa comune. Per fare questo è necessario avere ben presente il target su cui lo smart power deve essere esercitato, cioè la popolazione ricevente, la sua cultura e le sue politiche. Bisogna inoltre avere una profonda conoscenza delle capacità diplomatiche della propria nazione (cioè è necessario capire se essa è in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati), del contesto regionale e globale in cui le azioni di smart power saranno condotte e degli strumenti che saranno adoperati per raggiungere tali obiettivi. E necessario avere la piena padronanza degli strumenti di governo, per sapere quando conviene utilizzare hard power o soft power: l invio truppe ai confini e la firma di un trattato internazionale sono azioni i cui effetti differenti devono essere adeguatamente ponderati. Inoltre, la conoscenza storica può aiutare a capire gli effetti che un azione può avere in un determinato contesto, anche se le mutate circostanze possono influire sugli effetti finali. 49 Una politica estera basata sull uso di smart power implica il doversi muovere all interno del gran numero di istituzioni e relazioni esistenti tra i vari Stati, ognuno dei quali ha valori, norme e differenze specifiche: alcune di queste istituzioni si basano su strategie di hard power, altre su strategie di soft power, ed è necessario tenere a mente la loro impostazione nel momento in cui ci si trovi a dover collaborare con esse. Per avere efficaci politiche di smart power è necessario che ogni istituzione collabori con le altre, per meglio combinare le due strategie di hard e soft power. 50 In questo modo sarà possibile 48 WILSON, Ernest J., Hard Power, Soft Power, Smart Power - Public Diplomacy in a Changing World Annals of the American Academy of Political and Social Science, 2008, Vol. 616, p WILSON, Ernest J., ibidem., p WILSON, Ernest J., ibidem., p

27 elaborare politiche di smart power in grado di raggiungere i risultati desiderati. Per questo i sostenitori del soft power devono impegnarsi a convincere con maggior sottigliezza l opinione pubblica e i governi che le caratteristiche del soft power possono migliorare il benessere della nazione, mentre i sostenitori dell hard power devono ammettere che l uso di buone strategie diplomatiche basate sul soft power è in grado di prevenire conflitti militari molto più dello sfoggio della forza militare. Le due correnti di pensiero devono quindi collaborare e non pensare di poter risolvere la situazione ognuno per sé. Al momento la collaborazione delle due parti, nelle varie nazioni, è molto debole: per questo è necessario aumentare la consapevolezza del pubblico sulla necessità dell utilizzo dello smart power, e di educare la futura classe dirigente all uso consapevole di combinazioni vincenti di hard e soft power, tramite la creazione di corsi universitari e la modifica del panorama istituzionale WILSON, Ernest J., Hard Power, Soft Power, Smart Power, op. cit., p

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29 2 Soft Power Cinese 2.1 Introduzione storica 2.11 Il sistema tributario L influenza della Cina sul resto del mondo e in particolare sull Asia Sud-Orientale è attestata già a partire dall epoca Han. Fin dagli inizi della sua esistenza, l impero cinese ha avuto frequenti contatti con ogni Paese del Sud Est Asiatico, e tutti subirono l influenza della cultura cinese: i beni commerciali cinesi (ceramiche, sete, tè, etc.) incontravano il favore delle popolazioni delle regioni del Sud Est Asiatico, così come la lingua, la scrittura, la letteratura, la medicina e altre componenti della cultura cinese. Le istituzioni cinesi, il sistema educativo, giudiziario, fiscale, la pratica dei concorsi imperiali vennero imitati e usati come riferimento da tutto il Sud Est Asiatico, specialmente dal Vietnam. 52 In epoca Han prese forma il cosiddetto sistema tributario: esso consisteva nello scambio reciproco di doni tra la corte cinese e le corti degli altri stati dell Asia sudorientale a intervalli di tempo diversi per ogni stato; i doni offerti dagli stati vassalli erano in larga parte simbolici, mentre quelli che la corte cinese offriva loro erano di maggior valore. Con questo sistema l impero manteneva buone relazioni con gli stati limitrofi e poteva controllare il flusso di merci e persone attraverso le sue frontiere. La sostenibilità di questa pratica dipendeva da tre fattori: innanzitutto il sistema economico cinese doveva produrre le risorse necessarie per garantirsi la lealtà degli stati vassalli, doveva poter disporre di tali risorse e, come ultima condizione, gli stati confinanti dovevano essere convinti che uno scontro diretto con l impero avrebbe reso meno che non il mantenimento dello status quo. 53 L impero cinese non aveva interesse a occupare gli stati vassalli, azione che avrebbe indebolito il controllo interno: esercitava invece un enorme influenza su di essi, al punto da creare un area culturale confuciana basata sulla cultura cinese e sul sistema tributario. La creazione di quest area era dovuta soprattutto alla forza di attrazione che la cultura cinese esercitava sulle popolazioni confinanti, oltre che alla forza implicita dell impero cinese, la cui superiorità veniva in tal modo accettata da tutti gli stati limitrofi. 54 Nello stesso periodo, grazie all assoggettamento di parte delle popolazioni nomadi nordoccidentali, fu possibile per l impero Han migliorare i traffici con l Occidente lungo la cosiddetta via della seta, che partiva da Chang an e si dirigeva verso il Mediterraneo. Il nome deriva dalla 52 HUANG Jun 黄军, Ruanshili yunyong: tuidong Zhongguo yu Dongmeng hezuo de guanjian ( 软实力运用推动中国与东盟合作的关键 ) [L uso del soft power: la chiave per promuovere la collaborazione tra Cina e ASEAN], Xiandai Guoji Guanxi ( 现代国际关系 ), 2009, N.8, p ARRIGHI, Giovanni, Adam Smith a Pechino, Feltrinelli, 2008, p Huang Jun 黄军, op.cit., p.9 28

30 merce principale esportata lungo questa rotta commerciale, la seta, che serviva soprattutto allo scambio di doni con gli stati tributari dell Asia Occidentale, che provvedevano poi a trasferirla sul mercato. Attraverso questi canali la seta raggiunse anche l impero romano: si hanno riferimenti dell uso di seta a Roma a partire dal I secolo a.c. 55 Il sistema tributario venne commercializzato a partire dall epoca Song, quando per la prima volta le carovane incaricate dello scambio dei doni vennero legalmente autorizzate a vendere e acquistare prodotti cinesi e stranieri sui mercati degli stati in cui si recavano. 56 In epoca Song iniziarono anche a verificarsi migrazioni di massa dal Nord della Cina verso il Sud, a causa delle guerre di confine con le popolazioni nomadi. I nuovi insediamenti sulla costa meridionale della Cina dettero nuovo impulso ai traffici marittimi, e molti di loro si insediarono successivamente negli stati dell Asia sud orientale, dando un forte impulso ai traffici marittimi privati. Sotto la dinastia Yuan queste reti commerciali marittime erano paragonabili per dimensioni alle analoghe strutture europee dello stesso periodo. 57 Durante l epoca Ming, tuttavia, ci fu un calo del coinvolgimento cinese nell area del Sud Est asiatico: gli imperatori Ming imposero una politica di restrizioni al commercio marittimo e all emigrazione verso gli stati dell Asia sud orientale, e interruppero le spedizioni navali guidate dall ammiraglio Zheng He, spedizioni che avevano lo scopo di estendere il controllo statale sul commercio estero. 58 Si ritiene che la causa di ciò sia dovuta al tentativo dei Ming di risolvere la crisi politica ed economica che in quel periodo minacciava la stabilità interna dell impero cinese. L influenza della cultura cinese, tuttavia, rimase in atto anche durante i periodi di declino del potere imperiale Pax sinica Il cardine del sistema tributario era la convinzione condivisa che l impero cinese rappresentasse la civiltà: l imperatore aveva il mandato divino di governare su tutto il tianxia 天下 (tutto il territorio sotto il cielo); di conseguenza non solo la struttura interna dell impero era gerarchica (con l imperatore al suo apice), ma anche la struttura esterna ad esso doveva esserlo. La Cina, in quanto rappresentante del potere morale supremo, era responsabile del mantenimento dell ordine in tutto il resto del mondo da essa controllato, tramite l esempio, le istituzioni e, se necessario, la forza SABATTINI, M., SANTAGELO, P., Storia della Cina, Editori Laterza, 2005, p SEN Tansen, The intricacies of Premodern Asian Connections, The Journal of Asian Studies, 2010, Vol.69, p ARRIGHI, Giovanni, op.cit., p ARRIGHI, Giovanni, ibidem, p ZHANG Yongjin, System, Empire and State in Chinese International Relations, Review of International Studies, 2001, Vol. 27, p.53 29

31 Infatti, nonostante gli scambi culturali e commerciali del sistema tributario avvenissero senza l uso della forza, tuttavia a volte si verificavano azioni punitive tra uno stato e l altro, per aumentare il controllo su questi scambi. Le spedizioni dell ammiraglio Zheng He in epoca Ming non furono totalmente pacifiche: nel corso delle sue spedizioni, secondo le cronache dell epoca, catturò il re di Sumudera (Sumatra settentrionale) e il reggente dello Sri Lanka, e fu coinvolto in conflitti militari minori che ebbero luogo nel Mar Cinese Meridionale. 60 Grazie al sistema tributario, che assicurava la coesistenza più o meno pacifica delle varie componenti dell area asiatica, l egemonia cinese sull area del Sud est Asiatico dall epoca Han all epoca Ming dette luogo a un periodo di pace definito come pax sinica. In realtà, la pax sinica può essere divisa in tre periodi: il primo copre l epoca Han, e corrisponde al periodo di pax romana in Occidente; il secondo ebbe luogo durante la dinastia Tang e il terzo durante la dinastia Ming. Tra questi periodi si verificarono scontri dovuti al declino della dinastia dominante e all insediamento di quella nuova. Durante il primo periodo vennero aperte le prime rotte commerciali su lunga distanza, sia verso Oriente che verso Occidente, ma fu durante il periodo Tang che si ebbero risultati più impressivi: le popolazioni nomadi vennero sottomesse in larga parte, e questo contribuì alla fioritura delle rotte commerciali. Gli scambi che ne conseguirono rafforzarono l influenza della Cina sugli stati confinanti e permisero la diffusione della cultura cinese in modo capillare. Uno dei fattori che stanno alla base del successo di questa diffusione è la capacità della cultura cinese di penetrare le popolazioni esterne: nel momento in cui le popolazioni non cinesi abbracciavano gli usi e i costumi e l ideologia imperiale diventavano cinesi a tutti gli effetti. 61 Questo processo era noto come laihua 来化, e implicava la convinzione che i barbari potessero essere sinizzati se esposti all influenza della cultura cinese: in questo modo sarebbe stato possibile il mantenimento pacifico di un impero di grandi dimensioni. Inoltre, l ideologia su cui si fondava l impero cinese era il Confucianesimo, che promuoveva l ordine e l armonia sociale e che vedeva la Cina al centro della scacchiera politica: il sistema tributario si inseriva nella serie di li 礼 (riti) che definivano il posto di ogni stato nell ordine universale, e assicurava quindi la cooperazione della Cina e degli altri regni nella pax sinica. 60 SEN Tansen, op.cit., p ZHANG Yongjin, op. cit., p.55 30

32 2.1.4 Declino e Rinascita del Soft Power Cinese 62 Agli inizi dell Ottocento l impero Qing si trovò ad affrontare avvenimenti che portarono al declino della potenza cinese e alla caduta dell impero nel secolo successivo. I mercanti inglesi avevano tentato più volte di penetrare il grande mercato interno cinese, ma senza ottenere risultati, a causa delle politiche restrittive dei Qing sul commercio con l estero: la Cina esportava un gran numero di prodotti, ma gli occidentali avevano il permesso di vendere solo un quantitativo limitato dei loro prodotti sui mercati cinesi. Gli inglesi pertanto puntarono sulla vendita dell oppio, prodotto dalle loro colonie in India, la cui richiesta aumentò in maniera vertiginosa, provocando danni economici e sociali all impero cinese, che cercò di impedirne o di limitarne la vendita. Queste misure sfociarono nella Prima Guerra dell Oppio ( ), che si concluse con il Trattato di Nanchino, il quale impose una maggiore apertura del commercio interno agli occidentali e che fu il primo segnale del declino della potenza dell impero cinese, incapace di opporsi alla forza occidentale. Le rivolte popolari scoppiate tra il 1850 e il 1870 indebolirono ancora di più la struttura dell impero, così come le mire espansionistiche di Gran Bretagna, Francia e Russia. Con la Seconda Guerra dell Oppio ( ) la Cina dovette sottoscrivere diversi trattati con i quali fu costretta a cedere in misura maggiore la sovranità su parti del proprio territorio. La vendita dei prodotti stranieri fu agevolata da misure doganali favorevoli, che ostacolarono la produzione interna, con un forte danno economico per l artigianato cinese. Nel 1885, dopo un azione militare francese, l impero cinese firmò il Trattato di Tianjin, con il quale rinunciava alle relazioni millenarie con il Vietnam e consentiva il commercio dei francesi con la penisola indocinese, mentre nel 1895 rinunciò alla Corea a favore del Giappone con il Trattato di Shimonoseki: questi trattati segnarono la fine del sistema sinocentrico che l impero aveva coltivato per secoli e che aveva avuto un enorme influenza su tutto l Est asiatico. La repressione della Rivolta dei Boxer sulla fine del secolo e i tentativi di modernizzare l impero nei primi anni del 1900 non bastarono a fermare il crollo economico, politico e sociale dell impero: nel 1911 le province cinesi insorsero una dopo l altra, innescando una rivoluzione che portò alla fine dell impero cinese e alla nascita della prima Repubblica Cinese, con presidente provvisorio Sun Yat-Sen nel Sun Yat-Sen fu poi sostituito da Yuan Shikai, il quale dopo aver in un primo momento sostenuto le iniziative repubblicane, in seguito sciolse i partiti e il Parlamento, costrinse alla fuga Sun Yat-Sen (leader del Guomindang, partito nazionalista cinese) e iniziò a varare misure volte ad aumentare il suo potere personale, per poter poi restaurare la monarchia. Queste misure provocarono la rivolta di un ampio fronte anti-monarchico, e Yuan Shikai dovette rinunciare, per poi morire nel Si aprì 62 Fonti del sottocapitolo: SABATTINI, M., SANTAGELO, P., Storia della Cina, Editori Laterza, 2005; KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, Yale University Press,

33 quindi un lungo periodo di anarchia, con vari signori della guerra che si contendevano il dominio sul territorio cinese, sostenuti da questa o quella potenza straniera. Gli occidentali avevano il controllo delle finanze del governo allo sbando, perché detenevano l incarico di riscuotere i dazi doganali che poi versavano al governo che riconoscevano come legittimo, ma trattenendo le indennità e gli interessi che la Cina doveva loro. In questo modo gli emissari delle potenze straniere aumentarono la propria importanza in Cina, sia nel settore amministrativo che in settori chiave quali esercito e finanze. Il malcontento per la situazione toccò il punto più alto quando alla Conferenza di Versailles venne stabilito di cedere al Giappone le basi che la Germania aveva in Cina. Iniziò a svilupparsi un movimento di protesta che coinvolse studenti, borghesia urbana e proletariato industriale, e che fu conosciuto come Movimento del 4 Maggio L obiettivo del Movimento era porre rimedio ai fallimenti in cui era andata incontro la Rivoluzione del 1911 e rigenerare la Repubblica soprattutto sul piano culturale ed etico, grazie alle forze dei giovani. Fu in questo periodo che Sun Yat-Sen dal Giappone iniziò la riorganizzazione del Guomindang: per porre fine al dominio dei signori della guerra al nord nel 1923 stipulò un alleanza con il neonato Partito Comunista, e insieme cercarono di riequilibrare il paese, dove mentre nelle aree urbane dove avevano luogo i traffici internazionali l economia si era lentamente ripresa, nelle campagne invece i contadini rimanevano nelle condizioni di arretratezza in cui erano vissuti per secoli e a nord spadroneggiavano i signori della guerra. La collaborazione portò alla Spedizione contro il Nord nel 1926, contro i signori della guerra, ma i contrasti tra il Guomindang e il Partito Comunista si inasprirono e nel 1927 l alleanza fu rotta da Chiang Kai-Sheck, capo del Guomingdang. Iniziò un periodo di scontri tra i due partiti, interrotto nel 1931 dall invasione giapponese della Cina: il Guomindang, dopo la prima fase del conflitto, si dispose a collaborare con il Giappone, creando un governo collaborazionista con capitale a Nanchino nel 1940; il Partito comunista invece proseguì con azioni di guerriglia e di propaganda che permisero ai comunisti di essere identificati dalla popolazione come l unica forza di resistenza contro il Giappone. Dopo il 1945, con la sconfitta del Giappone, gli scontri tra Guomindang e Partito comunista ripresero, e il Partito fu favorito dal sostegno popolare che aveva guadagnato durante la guerra sino-giapponese. Nel 1946 gli scontri sfociarono in una guerra vera e propria, che si concluse con la vittoria comunista e la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese il primo ottobre La fondazione della Repubblica Popolare fu percepita dai comunisti come la fine del secolo di umiliazione cinese, iniziato con le Guerre dell Oppio. 63 Da subito si iniziò a pensare a come porsi nei confronti del resto del mondo: nel 1955 la Cina prese parte alla Conferenza di Bandung, 63 KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, Yale University Press, 2007, p.12 32

34 ponendosi come leader dei Paesi in via si sviluppo asiatici e africani, per aiutarli a sbarazzarsi dei sistemi imperialistici e capitalistici occidentali. Sul fronte interno si perseguì la creazione di una società rivoluzionaria, in cui il governo aveva il controllo dell agricoltura e dell economia, dove vennero bandite le cosiddette tradizioni feudali, come le cerimonie religiose, e venne creato un sistema di controllo della vita degli individui. Per passare al livello successivo, cioè da una società agricola ad una industriale, Mao cercò di accelerare i tempi con il Grande Balzo in avanti, incoraggiando l abbandono dei campi e la produzione casalinga di acciaio, ma il piano si rivelò un fallimento, che portò due anni di carestia e il danno all immagine di Mao. Per recuperare la presa sul governo Mao dette vita alla Rivoluzione Culturale, un periodo di caos in cui tutte le istituzioni cessarono di funzionare. Nel frattempo, per quel che riguarda i rapporti con l estero, la Cina sosteneva i movimenti comunisti con armi e fondi, come nel caso dei Khmer Rossi in Cambogia, movimenti che cercavano di sovvertire i legittimi governi: questo provocò un ondata di malcontento nei confronti della Cina da parte del resto del mondo. Molti leader interruppero i contatti diplomatici con la Cina, si allearono con gli Stati Uniti e crearono organizzazioni che, come l ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico) non includevano la Cina. Gli strumenti che la Cina aveva per influenzare il resto del mondo erano pochi, l immagine che presentava al mondo era abbastanza negativa, il modello cinese era un modello che pochi sembravano disposti a voler seguire. Tutto questo cambiò con gli anni Ottanta e le riforme propugnate da Deng Xiaoping: le riforme economiche segnarono l inizio della rinascita della Cina come potenza mondiale e sono alla base della rinascita del soft power cinese. Deng, consapevole del fatto che il Maoismo aveva alienato alla Cina le simpatie del resto del mondo, iniziò la sua politica di riforme interne, e iniziò al tempo stesso a riavvicinarsi agli altri Stati. Il processo di riavvicinamento agli Stati Uniti era iniziato negli anni Settanta, con la cosiddetta diplomazia del ping-pong : negli anni successivi il processo venne ripetuto con altri Stati, con i quali vennero ristabilite relazioni diplomatiche. All interno della Cina le riforme economiche spinsero l economia cinese a livelli mai visti in precedenza, e l apertura ai modelli del mondo esterno sembrò preludere alla formazione di una classe di intellettuali che avrebbe condotto il paese verso la democrazia. 64 Le aspirazioni per una maggior democratizzazione della Cina furono interrotte dagli eventi di Piazza Tiananmen nel 1989, che segnò anche un raffreddamento dei sentimenti a favore della Cina nel resto del mondo. Tuttavia, la continua crescita economica della Cina non poteva essere ignorata, così come l impegno della Cina per ricreare la propria immagine a livello mondiale: nel 1997, in seguito alla crisi che colpì l area asiatica, la Cina decise di non svalutare il renminbi, per evitare ulteriori ripercussioni 64 KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, op.cit., p.18 33

35 economiche sui Paesi del Sud Est asiatico. Questa mossa consentì al governo cinese di guadagnare il favore delle popolazioni di quell area un tempo sottoposta all influenza dell impero cinese. La crescita economica e il progresso tecnologico e scientifico cinese hanno portato inoltre alla nascita di forti sentimenti nazionalisti, in particolar modo tra i giovani, che enfatizzano il nuovo ruolo della Cina nel mondo. A partire dagli anni Novanta si iniziò a discutere in Cina sul concetto di soft power elaborato da Nye, in relazione al declino dell influenza americana nel mondo, e si indagarono i metodi e le risorse (nel senso inteso da Nye) per applicarlo alla situazione cinese. La Cina ha iniziato a partecipare attivamente alle discussioni internazionali e ha sviluppato una politica di relazioni internazionali più sofisticata ed efficace, che mira a far riconoscere il ruolo di daguo ( 大国 grande potenza) della Cina attraverso una strategia globale basata sul soft power sia domestico che rivolto verso l estero. 2.2 La Cina e il Soft Power Come applicare il soft power alla Cina di oggi Negli ultimi decenni il soft power cinese si è rafforzato, consentendo alla Cina di espandere la propria influenza sulle regioni circostanti e nel mondo. Gli sforzi per migliorare l immagine internazionale della Cina a partire dalla metà degli anni Novanta hanno incluso sia le politiche estere che quelle interne: in questi ambiti sono state lanciate le idee di sviluppo armonioso (hexie fazhan 和谐发展 ), potere responsabile (fu quan 赋权 )e ascesa pacifica (heping jueqi 和平崛起 ), che hanno ridotto le preoccupazioni sulla minaccia cinese delle popolazioni confinanti e del resto del mondo, garantendo alla Cina una posizione di rilievo internazionale. Il soft power è visto ormai come un elemento indispensabile al raggiungimento degli obiettivi interni ed esteri del governo cinese. Le discussioni su come applicare il concetto di soft power alla Cina si dividono in due categorie: la prima vede il soft power come uno strumento per raggiungere un soddisfacente sviluppo nazionale, quindi riguarda i dibattiti sulle riforme istituzionali necessarie allo sviluppo economico e al miglioramento dell ambiente politico del governo e del Partito Comunista; la seconda vede il soft power come uno strumento della politica estera, e riguarda perciò le politiche diplomatiche da instaurare per accelerare l ascesa della Cina in ambito internazionale YOUNG Nam Cho, JONG Ho Jeong, China s Soft Power: Discussion, Resources and Prospects, Asian Survey, 2008, Vol.48, N.3, p

36 2.2.2 Soft Power domestico Per soft power domestico si intende l uso di politiche interne, istituzioni e propaganda per convincere i cittadini della legittimità del governo e del Partito alla guida della Cina. Il rafforzamento del soft power interno può contribuire a migliorare l immagine internazionale di un Paese, perché aumenta il consenso popolare alla leadership in carica, rendendo così più agevole il governo del Paese. Nella società moderna, dove è diventato più facile l accesso alle informazioni tramite internet e i media, il soft power rappresenta un importante strumento di governo: alla leadership del Partito è necessario quindi passare da un controllo basato principalmente sull hard power a una filosofia centrata sull uso consapevole di soft power. Il Partito comunista e il governo si trovano ad affrontare alcuni problemi pressanti, come la corruzione dei funzionari che ha minato la fiducia della popolazione cinese nella leadership, il divario tra ricchi e poveri, che provoca l insoddisfazione delle masse (e questo sfocia in una maggiore instabilità sociale), e la perduta identificazione dei cittadini cinesi con l ideologia del Partito comunista. Questo ha danneggiato e indebolito il soft power domestico della Cina, e richiede misure per recuperare il consenso del pubblico cinese. 66 Innanzitutto, è necessario risolvere il problema della corruzione. La corruzione delle cariche politiche ha danneggiato le risorse di soft power del Partito comunista e del governo. I fenomeni di corruzione interessano i funzionari statali e del Partito a tutti i livelli, e la loro incidenza è fonte di preoccupazione, perché si teme che la perdita di credibilità associata a questi fenomeni possa condurre alla perdita del potere sulla popolazione, come già avvenuto in altri Paesi. A questo proposito sono state emanate misure severe per contrastare il dilagare dei fenomeni di corruzione: l attuale governo ha attuato politiche di tolleranza zero nei confronti della corruzione, che comprendono l istituzione di organismi e gruppi di indagine per investigare sulle pratiche scorrette all interno del Partito e del Governo, per vigilare sulla condotta dei membri della leadership di entrambi e per creare programmi di educazione alla legalità per cittadini e membri del Partito e del governo. 67 In secondo luogo bisogna porre rimedio allo squilibrio sociale causato dal troppo rapido sviluppo economico cinese. Le riforme economiche iniziate negli anni Ottanta da Deng Xiaoping hanno portato l economia cinese a livelli di crescita eccezionali, e hanno aumentato l importanza della Cina nel mondo, ma hanno anche causato molti problemi di ordine sociale, quali la diseguaglianza nella distribuzione dei redditi, lo squilibrio economico tra regioni diverse, il divario tra campagne e 66 YUZHI Zhang, YING Li, On the Necessity of the CPC s Construction in Soft Power, International Journal of Business and Management, 2010, Vol.5, N.4, p White Paper: China s Effort to Combact Corruption and Build a Clean Government, 2010, 35

37 città e problemi relativi all educazione, alla sanità e alla disoccupazione o al lavoro in nero. La prova di questo squilibrio è data dal coefficiente Gini, che misura su una scala da 0 a 1 il grado di distribuzione del reddito in un Paese: più il valore si avvicina allo zero, più la distribuzione sarà equa. Negli anni precedenti alle riforme economiche, l indice Gini relativo alla Cina si aggirava intorno allo 0.2, mentre nel 2007 questo valore era salito a 0.48, oltre la soglia di guardia dello Il divario tra ricchi e poveri è un fattore scatenante di moti sociali che minano la stabilità del governo e l influenza del Partito: per questo la nuova leadership si sta impegnando nel promuovere riforme volte a colmare questo divario. Il Terzo Plenum del Partito Comunista, svoltosi a Pechino nel novembre 2013 ha approvato documenti che approvano la formazione di due commissioni incaricate di coordinare la sicurezza nazionale e le riforme economiche. 69 Si stanno inoltre elaborando misure volte ad assicurare uno sviluppo sostenibile dell economia cinese, e che tengano in maggiore considerazione i bisogni dei cittadini e dei lavoratori sia nelle campagne che nelle città, in modo da evitare l aumento dei disordini sociali. In terzo luogo, la corruzione delle cariche del Partito ha minato l influenza della sua ideologia sulla popolazione. Molte persone ritengono che i funzionari del Partito non si impegnino abbastanza per risolvere i problemi delle masse popolari: questo è stato confermato da un sondaggio svolto tra i funzionari del PCC nel 2002, in cui il 64% di essi riteneva che il loro potere dipendesse principalmente dall approvazione dei superiori, il 30% che dipendesse per metà dall approvazione dei superiori e per metà dagli sforzi personali, il 5% solo dagli sforzi personali e solo l 1% che il potere dipendesse dall approvazione della popolazione. 70 Il risultato di queste convinzioni è stata la ricerca dell approvazione dei superiori con ogni mezzo, senza pensare a risolvere realmente i problemi della popolazione, con gravi danni per l immagine del Partito. Di conseguenza si è creata una crisi di valori: l accumulo di denaro viene considerato più importante dei modi usati per procurarselo, la corruzione è diventata un fenomeno che ci si aspetta in ogni ambito dell ambiente di lavoro e tra i giovani è diffusa l indifferenza per i valori di cui si fa portavoce il Partito. Tutto questo ha condotto a situazioni di insofferenza e preoccupazione per il futuro tra i cittadini cinesi: i fenomeni di corruzione, il divario economico e gli altri problemi vengono fatti risalire all inadeguatezza dei governanti di far fronte alla rapida trasformazione di tutti i settori della società, all accantonamento della cultura umanistica per favorire l educazione scientifica ed economica (in modo da creare una classe di tecnici specializzati e di economisti in grado di far continuare la crescita economica del Paese) e, di conseguenza, all incapacità della popolazione di scegliere un 68 YUZHI Zhang, YING Li, On the Necessity of the CPC s Construction in Soft Power, op.cit., p WANG Zhicheng, Passo indietro sul figlio unico. Le contraddittorie riforme del Terzo Plenum, Asia News, 2013, Plenum html, YUZHI Zhang, YING Li, On the Necessity of the CPC s Construction in Soft Power, op.cit., p

38 sistema di valori efficiente e bilanciato. 71 Per risolvere questi problemi, oltre che alle misure anti corruzione di cui si è già parlato, all interno del Partito si è iniziata ad adoperare una nuova ideologia, le cui basi oltre che ad attingere al Marxismo-Leninismo hanno incluso anche la tradizionale etica confuciana. La filosofia confuciana si basa su valori come l ordine sociale, il rispetto per le autorità e per le gerarchie, la disciplina personale e altri principi di questo genere. Il revival del Confucianesimo all interno del Partito è legato alla propaganda sulla Società Armoniosa, che enfatizza gli sforzi del Partito per assicurare il benessere sociale della popolazione, per bilanciare la crescita economica in modo da evitare divari troppo estesi tra le classi sociali: la chiave per la riuscita della Società Armoniosa è che gli interessi individuali devano essere subordinati a quelli collettivi, e ne consegue che il popolo cinese non deve opporsi alle regole del governo e del Partito. In questo senso, l etica confuciana che predica la lealtà al governo politico esistente è uno strumento che i dirigenti del Partito non potevano non sfruttare: il Confucianesimo è una parte tradizionale della filosofia cinese, quindi può influenzare più facilmente la popolazione, e può essere fatto combaciare con parte della filosofia Marxista-Leninista adottata dal Partito. 72 Sono state quindi lanciate campagne per promuovere la figura di Confucio come icona culturale cinese (nel 2009 è stato prodotto un film sulla sua vita, la cui uscita nelle sale nel 2010 è stata favorita al punto che in molte sale è stata ridotto il numero di proiezioni del film Avatar, di James Cameron, che usciva in contemporanea 73 ), e sono stati adottati valori confuciani nelle misure per rinnovare l immagine del Partito: per esempio, nel 2006 è stata lanciata la campagna degli Otto Onori e Otto Disonori per migliorare l etica dei funzionari del Partito ( E un onore servire la patria, è un disonore recarle danno; è un onore servire il popolo, è un disonore abbandonarlo a sé stesso; è un onore essere istruiti, è un disonore essere ignoranti; è un onore essere industriosi, è un disonore essere indolenti; etc. 74 ). Il ritorno all etica confuciana non è stato privo di critiche: nell aprile 2011 una statua di Confucio sistemata in Piazza Tiananmen in gennaio è stata rimossa per essere trasferita in una posizione meno in vista sul lato occidentale del Museo Nazionale. Nonostante sia stato poi riferito che quello era il posto destinato alla statua fin dal principio, tuttavia molti analisti cinesi dubitano della realtà di queste affermazioni: alcune spiegazioni per questo gesto ipotizzano che alcuni leader del Partito non abbiano gradito il ritorno della figura di Confucio nell ideologia comunista, perché in 71 AI Guo Han, Building a Harmonious Society and Achieving Individual Harmony, Journal of Chinese Political Science, 2008, Vol. 13, N.2, p DOTSON, John, The Confucian Revival in the Propaganda Narratives of the Chinese Government, 2011, , p DOTSON, John, ibidem., p New Moral Yardstick: 8 Honors 8 Disgraces, 2006, Chinese Government Official Web Portal,

39 opposizione con il Maoismo (il mausoleo di Mao si trova in Piazza Tiananmen, di fronte al luogo dove era stata collocata la statua di Confucio). 75 Un altro strumento usato dal Partito e dal Governo cinese per migliorare la propria immagine all interno della Cina è stata la propaganda sull ammiraglio Zheng He: i suoi viaggi vengono collegati alla potenza dell impatto della cultura cinese sul Sud Est asiatico, alla storia cinese di relativa pace con le popolazioni confinanti e con una tradizione marittima cinese degna di nota. La propaganda su Zheng He è iniziata nel 2005 (600 anniversario del suo primo viaggio) in parallelo all inizio della propaganda sulla Pacifica Ascesa della Cina, e i due elementi sono stati uniti in modo che Zheng He diventasse l araldo della diplomazia pacifica della Cina e dell impegno cinese verso le popolazioni meno sviluppate, e questo è il lato della propaganda teso verso l estero. Tuttavia, la propaganda interna su Zheng He assume toni nazionalistici: enfatizza infatti la superiorità della cultura cinese e la benevolenza di cui Zheng He avrebbe dato sfoggio nel trattare con le popolazioni incontrate nei suoi viaggi, ponendo la Cina in una posizione molto superiore agli altri sia nel passato che adesso. Inoltre i viaggi di Zheng He vengono spesso confrontati con le spedizioni occidentali nelle Americhe: all imperatore cinese benevolente che si preoccupa di tutti suoi sudditi (che comprendono tutti gli abitanti del tianxia 天下 ) si contrappongono gli esploratori e i conquistadores occidentali e le stragi delle minoranze etniche compiute in nome del progresso, e questo manda un forte messaggio patriottico ai cittadini cinesi, che sono invitati a considerare la Cina moralmente superiore alle nazioni occidentali, e il sistema di governo cinese migliore rispetto a quelli occidentali. 76 Il nazionalismo cinese è quindi aumentato molto nell ultimo decennio: la sua crescita è stata supportata anche dalla propaganda storica dei cento anni di umiliazione della Cina, cioè il periodo tra la metà del 1800 e la metà del 1900, quando la Cina fu soggetta ad attacchi, trattati diseguali, deprivazioni di territorio e disordini interni causati dall influenza e dall intervento diretto dell Occidente. Questa memoria storica è stata rafforzata soprattutto dopo il 1991, quando venne introdotta la Campagna per l Educazione Patriottica, il cui target erano in particolare i giovani. Con questa campagna il Governo e il Partito invitavano a studiare il periodo storico in questione e come la Cina fosse stata salvata dal Partito Comunista. La rieducazione su questo argomento prevedeva anche una narrativa che enfatizzava le sofferenze cinesi e il ruolo dell Occidente nell arrecare danni alla stabilità sociale e alla sovranità territoriale cinesi: la campagna era quindi uno strumento per la glorificazione del Partito e per l identificazione di esso con la popolazione 75 DOTSON, John, The Confucian Revival in the Propaganda Narratives of the Chinese Government, op.cit., p DOTSON, John, ibidem., p.21 38

40 cinese, e per la giustificazione di un sistema politico guidato dal Partito. 77 In aggiunta a questo, le feste tradizionali e nazionali sono state usate come uno strumento per portare avanti la propaganda nazionalistica all interno del Paese. L ascesa del nazionalismo ha tuttavia destato preoccupazione in alcuni ambienti: da una parte, il nazionalismo è visto come una forza in grado di consolidare il potere delle autorità e promuovere solidarietà politica nella società cinese: la popolazione e i funzionari, tramite il nazionalismo, si concentrerebbe di più sul nemico esterno e metterebbe da parte argomenti come l ingiustizia sociale, il divario economico e altre fonti di instabilità sociale, permettendo al governo cinese una presa più salda. Dall altra parte, il nazionalismo potrebbe al contrario portare i cittadini a pressare i policy-makers per avere politiche più aggressive verso l estero, e questo sarebbe contrario alle politiche attuali cinesi di Pacifica Ascesa, oltre che a far crescere le preoccupazioni del resto del mondo verso la Minaccia Cinese (Chinese Threat). 78 Sono stati intrapresi sforzi maggiori nell educazione dei cittadini: nel 17 Congresso Nazionale del PCC l allora presidente Hu Jintao affermava la necessità di migliorare l educazione dei cittadini cinesi su concetti quali la democrazia socialista, il rispetto della legge, la giustizia e altri temi importanti alla costruzione di una società armoniosa. Le scuole, le università, i programmi televisivi e radiofonici, sono tutti strumenti attraverso i quali si possono educare i cittadini a condividere questi valori. Il discorso sulla Società Armoniosa assume quindi importanza strategica per la risoluzione delle diseguaglianze interne alla Cina, causate dalla rapida crescita economica, e questo discorso comprende anche l unità nazionale e temi nazionalistici, necessari a mantenere l unità del Paese. 79 L armonia è data dalla percezione che i cittadini hanno delle loro relazioni con gli altri e con l ambiente intorno a loro: essa si realizza tramite complesse interazioni sociali che avvengono all interno delle strutture sociali, dei sistemi di valori, e tra i singoli individui. Gli individui contribuiscono alla costruzione del sistema di valori della loro società tramite l apporto dei loro valori individuali (che derivano dai loro bisogni e desideri) siano essi positivi o negativi. Il sistema così creato fornisce un input al Paese per la creazione di strutture e politiche sociali, che non riflettono tutti i valori, ma solo una parte selezionata di essi, e si adoperano per proibire o sanzionare comportamenti degli individui percepiti come dannosi. Quando i valori della maggioranza vengono realizzati tramite queste strutture e politiche, la popolazione si sente più in armonia con la società e con se stessa. Si è notato che a periodi diversi corrispondono valori diversi: in una società che sta attraversando un periodo di inattività economica e politica sarà più probabile 77 ZHENG Wang, National Humiliation, History Education, and the Politics of Historical Memory: Patriotic Education Campaign in China, International Studies Quarterly, 2008, Vol.52, p ZHENG Wang, ibidem., p CAMICIA Steven, ZHU Juanjuan, Citizenship Education under Discourses of Nationalism, Globalization and Cosmopolitism: Illustrations from China and United States, Frontiers of Education in China, 2011, Vol. 6, p

41 trovare un sistema di valori che favorisce la competizione, l individualità, l aggressività, e altri valori necessari a stimolare un cambiamento. Invece in una società dove, come conseguenza al rapido cambiamento dovuto alla situazione precedente, ci si trova in una situazione di diseguaglianza tra classi sociali, instabilità politica, malessere sociale, la popolazione valuta con più favore valori come la cooperazione tra individui, il compromesso e le regole. 80 Attualmente la Cina si trova nella seconda fase descritta, dopo essere passata attraverso la prima fase negli anni Ottanta e Novanta: per risolvere i problemi sociali ci si è rivolti verso valori come quelli alla base della Società armoniosa e al Confucianesimo, che forniscono una serie di principi guida in grado di attenuare il malessere sociale e rafforzano la leadership del Partito, oltre che a rafforzare sentimenti nazionalistici nella popolazione, in quanto tali valori sono tipici della cultura cinese e sono considerati moralmente superiori a quelli occidentali. Si può concludere che il soft power domestico della Cina si basa oggi su queste risorse, ed è necessario sia a risolvere i problemi interni del Paese sia a rafforzare l immagine positiva della Cina all estero (quindi a rafforzarne il soft power verso l estero) tramite l impegno verso una risoluzione tempestiva di questi problemi Soft Power verso l estero Risorse di soft power Il soft power che uno Stato esercita verso l estero si basa su sei elementi o risorse: la sua cultura, i suoi valori politici e la sua diplomazia estera, il suo modello di sviluppo, il suo grado di coinvolgimento nelle istituzioni internazionali, la sua immagine internazionale e la forza della sua economia. Nel caso della Cina, le risorse di soft power attualmente più forti sono la sua cultura, il modello di sviluppo e la forza dell economia, mentre le altre risorse necessitano di interventi di miglioramento. 81 Cultura cinese La cultura cinese ha enormi potenzialità di soft power. La promozione della cultura cinese avviene in un periodo in cui la crescita economica della Cina desta preoccupazioni nel resto del mondo, in particolare in Europa e negli Stati Uniti: la rapida ascesa economica cinese, unita all aumento della spesa militare e della ricerca tecnologica, ha provocato sentimenti di insicurezza 80 AI Guo Han, Building a Harmonious Society and Achieving Individual Harmony, op.cit., p LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, Journal of Chinese Political Science, 2010, p

42 nel resto delle nazioni, che temono la possibilità che la Cina possa intervenire attivamente in conflitti regionali. 82 Per rispondere alle accuse che vengono fatte dai sostenitori della Minaccia Cinese, la Cina ha aumentato in modo considerevole gli sforzi per accrescere il suo soft power facendo leva sulle risorse disponibili, tra cui la cultura cinese. L influenza della cultura cinese sulle regioni limitrofe è attestata da millenni, e anche oggi la Cina è ritenuta unica a causa delle sue caratteristiche culturali (linguaggio e calligrafia, filosofia, musica, cinema, arte, architettura, arti marziali, cibo, medicina, città di interesse storico etc ). Nonostante in precedenza mancasse una strategia culturale precisa per diffondere la cultura cinese e nonostante ci fossero difficoltà nell esportazione di prodotti culturali cinesi a causa della loro specificità 83, negli ultimi anni c è stato un maggiore impegno del governo cinese nel promuovere tutti questi elementi della cultura cinese nel resto del mondo. Uno dei metodi utilizzati è stata l apertura di numerosi Istituti Confucio: essi sono la creazione dell Ufficio Hanban del Ministero dell Istruzione cinese per la diffusione della lingua e della cultura cinese, e il loro obiettivo è promuovere la conoscenza di lingua e cultura cinese, tramite l organizzazione di corsi di lingua cinese e di attività culturali come mostre, conferenze e pubblicazioni di vario genere e tramite l organizzazione di scambi tra studenti e docenti italiani e cinesi. 84 Altri obiettivi dichiarati dalla direzione dell Hanban sono la promozione di scambi culturali e la facilitazione delle attività economiche. Il primo Istituto Confucio è stato aperto nel 2004 a Seul, e fino ad oggi ne sono stati istituiti 387, di cui 10 in Italia a partire dal L apertura di un Istituto Confucio avviene grazie alla collaborazione tra due istituzioni accademiche, una cinese e una straniera, e grazie ai fondi forniti dall Hanban: nel caso dell Istituto Confucio di Venezia sono coinvolte l Università Ca Foscari di Venezia e la Capital Normal University di Pechino. In alcuni casi è possibile che l ente straniero non sia un università: è il caso dell Istituto Confucio di New York, che fa riferimento al China Institute di New York. Secondo il loro statuto, gli Istituti sono tenuti a rispettare le leggi cinesi, e non possono partecipare ad attività non previste dagli obiettivi dell Hanban: non è quindi possibile organizzare conferenze su temi scottanti per il governo cinese. Sono quindi un mezzo importante per migliorare l immagine internazionale della Cina, per diffondere il soft power cinese e per la realizzazione della culture go global cinese (la diffusione della cultura cinese nel mondo) 82 PARADISE, James F., China and International Harmony: the Role of the Confucius Institutes in Bolstering Beijing s Soft Power, Asian Survey, 2009, Vol.49, N.2, p LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p Presentazione Istituti Confucio, in Sito dell Istituto Confucio presso l Università di Venezia,

43 secondo quanto affermato dagli stessi politici cinesi. 85 Altri mezzi utilizzati sono l estensione delle emittenti televisive cinesi all estero, la traduzione di opere letterarie cinesi in lingue straniere, e l organizzazione di mostre d arte e di concerti. Alcune di queste attività sono più controllate e volute dal governo che altre: per esempio, il governo è direttamente coinvolto nell istituzione di canali televisivi visibili anche nel resto del mondo da parte di emittenti cinesi. 86 La portata internazionale dei media cinesi è stata incrementata, la CCTV, la televisione nazionale cinese, raggiunge molti Paesi esteri, tra cui l America Latina e l Africa, il Renmin Ribao ( 人民日报 ) viene edito in sempre più parti del mondo. Tuttavia, sono state poste critiche a questi mezzi di informazione, in quanto non sempre attendibili: per esempio Xinhua, l agenzia di stampa ufficiale del governo cinese, è un organo che prende ordini dal Consiglio di Stato cinese, i suoi reporter ricevono ancora sessioni di indottrinamento da parte del Partito Comunista, e i loro articoli sono controllati dal governo, quindi soggetti a censura. Per questo l immagine della Cina che emerge dalle notizie di Xinhua non viene ritenuta aderente alla realtà, e quindi è guardata con sospetto negli altri Paesi. 87 Ci sono comunque molti problemi che ostacolano la diffusione della cultura cinese, e quindi del soft power cinese attraverso di essa, come l interferenza del governo nei lavori delle unità preposte allo sviluppo delle attività culturali all estero, la mancanza di investimenti privati a causa delle regole in materia, la frammentazione e la mancanza di sinergia tra le varie istituzioni culturali. 88 Per questo nel 2006 è stato fatto il primo Piano Quinquennale per lo Sviluppo Culturale, dedicato alla riforma del sistema di supervisione delle attività culturali e dell esportazione dei prodotti dell industria culturale cinese. Secondo le linee guida del Piano la Cina deve promuovere la sua cultura tradizionale nel mondo, riformare il sistema di supervisione delle attività culturali per migliorarne la competitività nell ambiente internazionale e deve sviluppare e innovare il mercato delle produzioni culturali, per renderlo capace di rispondere alle sfide internazionali. Alcuni studiosi ritengono che gli Istituti Confucio potrebbero servire nel futuro a coordinare tutte le attività di promozione della cultura cinese all estero, e la maggior sinergia permetterebbe una maggior influenza del soft power cinese. 89 Per promuovere la cultura cinese il governo della Cina ha anche cercato di spingere per l inserimento di corsi di lingua cinese nelle scuole elementari dei Paesi asiatici come Thailandia, 85 WANG Jing, Spiego ai cinesi la cultura italiana, Agichina24, PARADISE, James F., China and International Harmony: the Role of the Confucius Institutes in Bolstering Beijing s Soft Power, op.cit., p KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, op.cit., p LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p LI Xin, WORM Verner, ibidem., p.77 42

44 Cambogia e Birmania, sia tramite accordi ufficiali tra i governi per inserire il cinese tra le lingue insegnate sia tramite l istituzione di borse di studio per accedere a scuole private cinesi situate all estero. Queste scuole, che ricevono i fondi del governo cinese, sono meno soggette a fenomeni di corruzione (per esempio, in Cambogia, in molte scuole gli insegnanti chiedono ai genitori degli alunni un pagamento aggiuntivo al loro salario, notevolmente basso), e sono considerate più valide di quelle locali, per cui molti vorrebbero iscrivere i propri figli a queste scuole. Il governo ha inoltre istituito numerosi programmi di scambio, borse di studio e altro per aumentare il numero di studenti stranieri in Cina: tra le strategie attuate ci sono facilitazioni per ottenere i visti, borse di studio per studenti provenienti dai Paesi in via di sviluppo, programmi per permettere a docenti stranieri di insegnare in Cina, aumentando quindi il livello dell educazione cinese, con un interesse particolare per gli studiosi di origine cinese ma residenti nell Occidente, considerati risorse preziose dal governo. 90 La cultura cinese può essere usata per creare un identità condivisa tra le popolazioni dell Asia Sud-Orientale: questo è possibile grazie alla profonda influenza della cultura cinese su questa regione. I valori confuciani sono familiari alle popolazioni del Sud Est asiatico, e vengono diffusi anche nel resto del mondo, perché presentano un immagine della Cina diversa da quella che viene trasmessa dai sostenitori della Minaccia Cinese, più positiva e meno minacciosa: di conseguenza c è stata una promozione dei valori confuciani non solo all interno della Cina ma anche verso l estero, e questi valori hanno influenzato le politiche diplomatiche cinesi, come nel caso dell idea della Società Armoniosa, che si applica anche verso l estero. Valori politici e Valori Asiatici I valori politici di un Paese si dividono in domestici, relativi alle politiche interne dei governi, e internazionali, relativi ai principi e politiche utilizzati nel trattare con l estero. Per quanto riguarda i valori politici domestici, essi influenzano sia il soft power interno che quello esterno della Cina, perché contribuiscono a creare l immagine internazionale della Cina attraverso la conoscenza di come la Cina si occupa dei problemi interni come la corruzione. L immagine trasmessa dai valori domestici è spesso negativa: la Cina è vista come un Paese autoritario, dove c è poco rispetto per i diritti umani e dove la corruzione è diffusa su vasta scala. Per porre rimedio a questo sono stati adottati valori che fanno riferimento al Confucianesimo, e sono state fatte riforme per risolvere i problemi di ordine sociale, come illustrato in precedenza. Queste misure, oltre che a risolvere i problemi interni, contribuiscono a migliorare l immagine internazionale della Cina. 90 KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, op.cit., p

45 Per quanto riguarda i valori internazionali, la Cina ha sviluppato le sue politiche diplomatiche basandosi anche qui su valori che potessero essere condivisi anche dall Occidente, e quindi ispirandosi al Confucianesimo: il governo cinese si è fatto promotore dei principi di non interferenza reciproca nella politica interna e di pacifica coesistenza tra le nazioni, e in questo modo ha potuto presentarsi come nazione pacifica e amichevole. La Cina afferma che tutte le nazioni debbano essere trattate nello stesso modo, a prescindere dalle dimensioni o dall importanza politica, che la pace e lo sviluppo comune siano i temi di maggior importanza nel dialogo internazionale di oggi, in particolare lo sviluppo economico del Sud del mondo, e che l impegno per risolvere i problemi ambientali globali debba essere differenziato: per esempio i Paesi in via di sviluppo dovrebbero ricevere agevolazioni per quel che riguarda la riduzione di emissioni di biossido di carbonio. La Cina inoltre si sta impegnando sul versante della sicurezza internazionale, partecipando a convegni e alle dispute internazionali, e ha firmato convenzioni e accordi su questo tema. 91 In questo modo la Cina vuole presentarsi come una daguo ( 大国 ), un grande potere internazionale disposto a farsi carico delle proprie responsabilità e a contribuire allo sviluppo armonioso del resto del mondo, mantenendo però le proprie caratteristiche cinesi. A questo proposito negli ultimi anni ha promosso la nozione di valori asiatici. La teoria dei valori asiatici è stata elaborata per la prima volta nel 1995 dal primo ministro di Singapore Lee Kwan Yew: per valori asiatici si intende una serie di istituzioni, ideologie e valori politici condivisi dalla regione dell Asia orientale, che venivano contrapposti ai valori occidentali e in particolare al concetto di rispetto dei diritti umani, fortemente propugnato dagli Stati Uniti. Secondo la teoria di Lee Kwan Yew la regione asiatica condivide valori diversi dall Occidente, e che quindi i diversi contesti culturali dovrebbero essere presi in considerazione al momento di scrivere dichiarazioni come quella sui Diritti Umani. La Dichiarazione di Bangkog del 2003 è l espressione di questi valori: in essa i principi di non-interferenza, di sovranità e di autodeterminazione sono valutati come fondamentali, e si afferma di nuovo che la nozione di diritti umani dovrebbe essere studiata anche prendendo in considerazione i diversi contesti culturali di Oriente e Occidente. I valori asiatici comprendono l importanza dell armonia sociale, opposta al dibattito e al dissenso, che deve essere preservata anche al costo di dover soprassedere agli interessi dei singoli individui, l importanza dello sviluppo economico, che ha precedenza su diritti umani e libertà individuale, la lealtà e l obbedienza verso i superiori, siano essi padri o governanti. Nonostante la discussione sui valori asiatici sia stata posta in secondo piano a causa della crisi finanziaria della fine degli anni Novanta, oggi potrebbe essere ripresa: la cultura cinese è alla base di questi valori, in particolare molti di essi sono influenzati dal Confucianesimo, e la crescita economica cinese segue il modello 91 LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p

46 proposto dai teorici dei valori asiatici. Per questo la Cina ha aumentato la riflessione sui valori confuciani e sui valori asiatici, estendendoli alla diplomazia internazionale. 92 Modello di sviluppo Il modello di sviluppo economico cinese è stato così di successo da essere diventato un ulteriore risorsa di soft power per la Cina. Questo risulta dall approvazione che certi Paesi come Vietnam, Russia, Iran, India hanno dato al cosiddetto Beijing Consensus : il termine è stato elaborato nel 2004 dall economista Joshua Cooper Ramo per indicare un modello di sviluppo alternativo a quello del Washington Consensus (il modello liberal-democratico americano), cioè un modello in cui siano combinate l adozione parziale di regole di mercato e un governo autoritario. La diffusione del Beijing Consensus permette al modello di sviluppo cinese di avere riconoscimento internazionale, non solo come modello economico ma anche come modello politico, in contrapposizione con quello degli Stati Uniti, guadagnando l approvazione dei Paesi in via di sviluppo. Il Beijing Consensus consiste di tre teoremi: il primo afferma che il modello di sviluppo cinese è basato sull innovazione, il secondo che esso considera la sostenibilità e l eguaglianza come priorità nello sviluppo, e il terzo afferma che la Cina ha lottato per poter auto-determinarsi nella scelta della politica estera da seguire. 93 Le discussioni sul Beijing Consensus provengono soprattutto da studiosi e media stranieri: la Cina sembra esitare a iniziare una propaganda attiva su questo tema, forse per timore di aumentare le preoccupazioni sulla Minaccia Cinese. Il Beijing Consensus infatti potrebbe essere considerato una sfida ai valori rappresentati dal Washington Consensus, e quindi una sfida all ordine globale. 94 Tuttavia, per certi Paesi in via di sviluppo, il Beijing Consensus rappresenta un alternativa valida, che contiene l idea che la crescita economica non implichi per forza la caduta di un governo autoritario: i leader di Paesi non democratici dell America Latina e dell Africa, di Paesi dell ex Unione Sovietica e della Russia si sono dimostrati molto interessati al modello che la Cina rappresenta. In questo senso, il Beijing Consensus è uno strumento per l aumento del soft power cinese all estero, e possiede le potenzialità per rimpiazzare il Washington Consensus, perché la Cina sta aumentando gli interventi economici e di cooperazione proprio con quei Paesi che più si sono dimostrati interessati ad esso, e in questo modo si viene a creare una base di consenso più estesa, grazie anche ai principi di non interferenza reciproca e di rispetto della sovranità che caratterizzano la diplomazia cinese, che quindi non ostacola i governi autoritari YOUNG Nam Cho, JONG Ho Jeong, China s Soft Power: Discussions, Resources and Prospects, Asian Survey, 2008, Vol.48, N.3, p YOUNG Nam Cho, JONG Ho Jeong, ibidem., p YOUNG Nam Cho, JONG Ho Jeong, ibidem., p LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p.81 45

47 Di recente molti studiosi cinesi si sono impegnati nell affermare l unicità del modello di sviluppo cinese e la differenza con il modello di sviluppo del Sud Est asiatico, in particolare per quel che riguarda gli investimenti esteri diretti e le politiche per favorire le aziende locali. I motivi alla base di queste affermazioni sono molteplici: innanzitutto i modelli di sviluppo di alcuni Paesi asiatici come Taiwan e Corea del Sud hanno visto il passaggio da un governo autoritario alla democrazia, e questo sembrerebbe suggerire che, se il modello cinese fosse un modello del Sud Est asiatico, anche la Cina prima o dopo potrebbe intraprendere un percorso verso la democratizzazione del suo sistema politico. Per evitare discussioni su questo argomento è stata affermata la diversità del modello cinese rispetto a quello asiatico, in modo da chiarire che il percorso verso la democrazia non sarà così automatico e, nel caso, sarà un percorso guidato dal Partito comunista. Inoltre, a causa della crisi finanziaria del 1997, il modello di sviluppo asiatico ha subito le critiche degli economisti internazionali: per questo la Cina mette in evidenza l unicità e i caratteri autoctoni del proprio modello, così da mettere a tacere le voci sull instabilità o sulla breve durata di esso. 96 Di recente si sono aperte discussioni sulla visione di sviluppo scientifico (kexue fazhan guan 科学发展观 ) della Cina, una caratteristica del modello di sviluppo che vuole stabilire con maggior chiarezza la propria differenza rispetto al modello asiatico: questo modello punta a costruire una società armoniosa partendo da due principi, il primo è che la popolazione è da considerare come priorità assoluta (yi ren wei ben 以人为本 ), il secondo è rappresentato da cinque punti (wu ge tongchou 五个统筹 ), che contemplano lo sviluppo equilibrato di aree urbane e rurali, tra regioni ricche e regioni povere, tra le necessità della crescita economica e le necessità della società, tra uomo e natura e tra crescita interna e apertura verso l estero. 97 Questo modello è in grado di attirare le simpatie dell Occidente, ma rimane da verificare se la Cina sia in grado di portarlo a compimento: alcuni studiosi dubitano della possibilità per la Cina di portare a termine con successo questi propositi, a causa dei sempre più numerosi problemi di corruzione, di inquinamento ambientale e di disordini sociali, altri sono più ottimisti, ricordando il cammino intrapreso con successo dalla Cina a partire dagli anni Ottanta YOUNG Nam Cho, JONG Ho Jeong, China s Soft Power: Discussions, Resources and Prospects, op.cit., p MIRANDA, Martina, Sviluppo scientifico ed emendamenti costituzionali-i lavori della seconda sessione della decima assemblea del popolo, Tutto Cina, LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p.80 46

48 Istituzioni internazionali L abilità di interagire con le istituzioni internazionali per creare le norme che regolano i rapporti tra nazioni è una fonte di soft power. Fino agli anni Ottanta, il ruolo della Cina nelle istituzioni internazionali era di poca rilevanza, o inesistente, ma con le riforme economiche è aumentata la partecipazione della Cina nelle istituzioni e organizzazioni internazionali. Il maggior impegno della Cina ha portato nel 2001 alla sua ammissione alla WTO (World Trade Organization), un fatto che è ritenuto un punto di svolta per il ruolo internazionale della Cina. I motivi che spingono il governo cinese ad aderire alle istituzioni internazionali sono due: in primo luogo la Cina ha bisogno di un ambiente internazionale pacifico e armonioso per potersi concentrare sui problemi domestici, e può ottenere questo risultato attraverso la partecipazione attiva nelle istituzioni e organizzazioni internazionali; in secondo luogo grazie a questo la Cina può aumentare il suo peso internazionale e contribuire a creare un ordine internazionale che sia favorevole ai propri interessi nazionali. 99 La Cina sta partecipando attivamente al dialogo con l ASEAN, al forum regionale dell ASEAN, dal 1991 è membro dell APEC (Asia Pacific Economic Cooperation, la maggiore organizzazione per la cooperazione economica in Asia e nel Pacifico), ha partecipato ai vari East Asia Summit (forum tenuti annualmente dai leader dei Paesi dell Asia Orientale su temi quali economia, risorse energetiche e collaborazione reciproca), è uno dei membri fondatori della SCO (Shanghai Cooperation Organization, istituita formalmente nel 2001, comprende inoltre Russia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tajikistan, Mongolia, India, Pakistan e Iran, e si occupa di progetti di collaborazione tra i membri), prende parte all Asia Europe Meeting (istituito nel 1996, regola i rapporti politici, economici e culturali tra Unione Europea, 16 paesi dell Asia Orientale, la Commissione Europea e il segretariato dell ASEAN), ha istituito e partecipato ai China-Africa Cooperation Forum (forum ufficiali per la collaborazione tra Cina e paesi africani), ed è attiva in numerose altre istituzioni, oltre che ad aver aderito ad un gran numero di convenzioni e trattati internazionali. Dal 1971 la Cina è membro permanente dell ONU, con diritto di veto, e questo le ha dato una posizione di rilievo nell ambito della sicurezza internazionale: la Cina dichiara di rispettare le direttive del Consiglio di Sicurezza dell ONU, che rappresenta l organo responsabile della sicurezza collettiva globale, e nel 2009 risultava aver dato i contributi in materia di truppe per il mantenimento della pace più consistenti di ogni altro membro permanente dell ONU. 100 In campo economico, il ruolo della Cina nelle istituzioni economiche internazionali (è membro della World Bank e dal 1980 è membro del Fondo Monetario Internazionale) è aumentato di importanza dopo la crisi finanziaria globale del 2008, che le ha dato opportunità uniche per 99 LI Xin, WORM Verner, ibidem., p LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p.83 47

49 guadagnare maggior influenza e per riorganizzare l ordine finanziario globale, soprattutto perché molte nazioni vedono nella Cina l unico attore in grado di risolvere la crisi, grazie alla sua economia in crescita e alle sue grandi riserve monetarie. 101 Per quel che riguarda le aree dei diritti umani, nonostante nel 2006, nel 2012 e nel 2013 la Cina sia stata eletta membro della Commissione sui Diritti Umani dell ONU e in precedenza abbia aderito alla Dichiarazione Universale sui Diritti Umani, e abbia inserito il rispetto dei diritti umani nella sua Costituzione, tuttavia la sua posizione nelle istituzioni riguardanti questi temi è ancora controversa, a causa dell interpretazione arbitraria che il governo cinese dà dei diritti umani. 102 In campo ambientale la Cina ha aderito a una trentina di convenzioni e trattati 103 : il problema dell inquinamento ambientale e della relazione tra sviluppo economico e ambiente è uno dei temi centrali nella politica interna cinese, ed influenza anche la sua politica estera. Non ha tuttavia ratificato il Protocollo di Kyoto nel 2012, nonostante sia il Paese con maggiori emissioni di gas serra al mondo e nonostante la sua situazione di inquinamento ambientale sia grave. Il governo cinese ha di recente attuato misure per la riduzione dell inquinamento ambientale, e ha aumentato il budget per la ricerca nell ambito delle energie rinnovabili, ed è possibile che nel futuro il ruolo della Cina nelle istituzioni ambientali internazionali assuma maggior rilievo. Su tutti questi temi internazionali, la Cina ha bisogno di collaborare di più sia con i Paesi sviluppati sia con quelli in via di sviluppo, in modo da guadagnare un supporto ulteriore dal resto del mondo: in questo modo potrà trovarsi in una posizione migliore per prendere parte alle riforme dell ordine internazionale. 104 Immagine internazionale L immagine internazionale di un Paese è modellata dai comportamenti e dalle performances del suo governo, delle sue multinazionali e della sua popolazione. 105 L immagine internazionale della Cina è stata principalmente negativa fino agli anni Novanta: nel 1997, la decisione di non svalutare il RMB per aiutare a stabilizzare la situazione nell Asia orientale colpita dalla crisi finanziaria ha segnato il punto di svolta. Grazie a questa decisione la Cina è stata considerata come un salvatore dai Paesi della regione del Sud Est asiatico, e il suo soft power è aumentato, mentre invece quello 101 LI Xin, WORM Verner, ibidem., p BUZZETTI, Eugenio, Cina nel Consiglio Diritti Umani dell ONU, in Agichina24, Le Convenzioni Internazionali sull Ambiente Firmate dalla Cina, in CRIonline, LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p LI Xin, WORM Verner, ibidem, p.83 48

50 degli Stati Uniti, ritenuti responsabili della crisi, è calato in modo evidente. In seguito, l adozione di politiche estere che enfatizzano la ricerca della pace, della ricchezza comune e della sicurezza nei rapporti tra stati confinanti e l impegno dimostrato per trovare soluzioni pacifiche nelle dispute territoriali con i paesi del Sud Est asiatico ha ulteriormente migliorato l immagine internazionale della Cina, così come l adozione della teoria della Società Armoniosa, il tempestivo intervento cinese nel limitare i danni dovuti a disastri naturali come l epidemia di SARS nel e il terremoto nel Sichuan nel 2008, e il successo nell organizzazione dei Giochi Olimpici di Pechino Le multinazionali cinesi, incoraggiate da politiche favorevoli, hanno iniziato ad investire all estero, mettendosi in diretta competizioni con le loro controparti occidentali. Il loro comportamento ha un impatto diretto sull immagine internazionale della Cina, perché notizie relative a scandali o abusi all interno di queste corporazioni vengono riportate dalla stampa internazionale senza passare per la censura cinese, e quindi possono danneggiare la sua immagine. Per esempio, la condotta di alcune multinazionali cinesi in certi paesi dell Africa ha creato tensioni tra Cina e governi locali: in certi casi le imprese locali africane non riescono ad ottenere gli appalti finanziati dalla Cina per realizzare progetti di infrastrutture a causa della concorrenza delle imprese cinesi, che si avvalgono di forza lavoro cinese a prezzi minori, senza dare opportunità alle popolazioni locali e aumentando il flusso di migranti cinesi. Inoltre, vengono spesso denunciate scarsa trasparenza e violazioni della norme sul lavoro, nonché la mancanza di qualità in certi prodotti: questo ha portato numerosi imprenditori africani a spingere i propri governi a rinegoziare i metodi di investimento della Cina in Africa. 106 La qualità dei prodotti cinesi influisce anch essa sull immagine internazionale della Cina: i prodotti cinesi sono venduti in tutto il mondo a prezzi concorrenziali, e sono diventati un simbolo di scarsa qualità a basso prezzo. Se il prezzo venisse mantenuto a livelli bassi, ma la qualità migliorasse, questo lascerebbe ai consumatori stranieri un immagine migliore della Cina: infatti oggi sempre più marchi cinesi si stanno impegnando in questo senso, come la Lenovo nel campo dei computer, la Huawei negli smartphone, la Haier negli elettrodomestici e molte altre. Il comportamento della popolazione cinese all estero è altrettanto importante: negli ultimi anni è aumentato il flusso di studenti cinesi che studiano all estero, di turisti cinesi e di immigranti cinesi nei paesi Occidentali, e il loro comportamento e il loro modo di vivere la loro esperienza all estero possono modificare la percezione negativa che molti hanno nei confronti della Cina quale paese 106 VIGGIANO, Maria Elena, Luci ed ombre della presenza cinese in Africa, Aspenia [Online],

51 autoritario, attraverso la correzione di fraintendimenti relativi alla Cina nelle loro conversazioni con abitanti di paesi stranieri. 107 Forza economica A partire dagli anni Ottanta la Cina ha attirato l interesse del mondo economico a causa dell ampio potenziale in termini di commercio e investimenti che poteva offrire una Cina aperta al mercato estero. Secondo Goldman Sachs la Cina diventerà la maggiore economia mondiale entro il 2041, e questo significa più opportunità per gli investitori esteri. 108 Il governo cinese sta facendo molti sforzi per aumentare il numero degli appartenenti alla classe media, per fare in modo di aumentare il bacino di consumatori di beni e servizi in vendita sul mercato cinese, e a questo bacino potrebbero accedere anche le aziende non cinesi, con grossi guadagni. Inoltre, l aumento della classe media implica l aumento del budget disponibile per turismo ed educazione sia in Cina che all estero: gli studenti e i turisti cinesi rappresentano una forza economica di grande interesse per tutto il mondo. Si può quindi affermare che la Cina ha un grande potenziale in termini di soft power attraverso la risorsa della sua forza economica. La Cina ha tratto molti benefici dalla globalizzazione economica: grazie a bassi stipendi, un vasto mercato interno, e politiche fiscali favorevoli molte fabbriche straniere sono state attirate in Cina, rendendola così la fabbrica del mondo. Tuttavia di recente l aumento dei salari minimi, il cambiamento nelle politiche verso le imprese straniere e nelle politiche relative al mercato del lavoro e alla rivalutazione monetaria del RMB hanno ridotto la competitività della Cina rispetto ad altri paesi dell Asia sudorientale, come Vietnam e India, e molti investitori stranieri hanno preferito trasferire le loro attività in questi altri paesi. Questo ha posto una grande sfida alla Cina, che ora cerca di migliorare le condizioni del proprio mercato del lavoro senza perdere la competitività acquisita in passato, e di incoraggiare le imprese locali cinesi senza tuttavia sfavorire troppo le imprese straniere, che ancora sono necessarie allo sviluppo dell economia cinese, in particolare l economia cinese non può ancora fare a meno degli investimenti esteri diretti. Vari studiosi hanno proposto soluzioni a questo problema: la Cina potrebbe fornire agli investitori esteri opportunità di investimenti nelle regioni della Cina occidentale, dove i salari si mantengono ancora a livelli bassi, offrendo degli incentivi come politiche fiscali vantaggiose: nel 2009 il premier Wen Jiabao ha annunciato al Secondo Forum per la Cooperazione Internazionale nella Cina Occidentale tenutosi a Chengdu l intenzione del governo di proseguire nella Strategia per lo sviluppo dell Ovest delineata già nel 2000, strategia che mira a portare le regioni della Cina occidentale allo stesso livello di 107 LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p LI Xin, WORM Verner, ibidem., p.86 50

52 prosperità delle regioni orientali, tuttavia questo programma prevede l uso di finanziamenti provenienti quasi tutti dal governo centrale, mentre sarebbe interessante aprire di più ai finanziatori esteri. 109 Un altra proposta è quella di aprire agli investitori esteri i settori attualmente vietati alla penetrazione straniera, come il settore dell editoria e della logistica: la Cina ha stilato un catalogo di settori definiti di importanza strategica perché hanno impatto diretto sul benessere della popolazione e sull economia cinese, e su di essi il governo esercita uno stretto controllo. Ciononostante, una graduale apertura di questi settori è considerata in modo positivo da alcuni economisti, perché potrebbe aumentare la forza di attrazione economica della Cina e quindi il suo soft power. 110 Una terza proposta è stata di migliorare con rapidità la struttura industriale cinese, e quindi del commercio delle attività con alto valore aggiunto, per attirare maggiori investimenti. In questo modo potrebbe attirare le tecnologie e capitali stranieri da investire in queste attività, migliorando le condizioni dei lavoratori, dell ambiente e diminuendo lo sfruttamento delle risorse naturali, e offrendo allo stesso tempo ottime opportunità di investimento per attirare i finanziatori stranieri. 111 La Cina potrebbe inoltre avvalersi delle conferenze e convegni economici internazionali per promuovere le sue opportunità di investimento agli occhi degli investitori stranieri, quindi dovrebbe aumentare il suo impegno nell invio di delegazioni economiche all estero, nell organizzazione di meeting su temi economici, e altre iniziative simili. La Cina inoltre può migliorare il proprio soft power attraverso gli investimenti fatti all estero, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, dove sono presenti risorse energetiche e minerarie necessarie all economia cinese: molte nazioni povere ritengono che la Cina sia più disponibile degli Stati Uniti o dell Europa a condividere il proprio know-how tecnologico e che le imprese cinesi siano più adatte agli ambienti di lavoro dell America Latina o dell Africa, perché hanno l esperienza di Paese in via di sviluppo. 112 Un altro strumento di soft power economico sono la firma di accordi commerciali e di concessioni commerciali, come per esempio la creazione nel 2001 di una zona di libero scambio tra la Cina e dieci nazioni del Sud Est asiatico, che ha consentito alla Cina di superare l influenza economica del Giappone. Inoltre il soft power economico può essere migliorato tramite gli aiuti economici concessi alle nazioni meno sviluppate: la Cina ha concesso aiuti economici a molti paesi dell Asia sudorientale; spesso le sue promesse rimangono sulla carta: per esempio, il governo cinese aveva promesso aiuti 109 Wen: China to continue to develop Western region, in The China Daily [Online], , LI Xin, WORM Verner, Building China s Soft Power for a Peaceful Rise, op.cit., p LI Xin, WORM Verner, ibidem., p KURLANTZICK, Joshua, Charm Offensive: How China s Soft Power Is Transforming the World, op.cit., p.92 51

53 economici consistenti alla Cambogia nel settore dell istruzione (fondi per scuole e borse di studi), aiuti che però sono arrivati solo in quantità minori di quanto dichiarato. 113 Nonostante questo, il semplice fatto che la Cina abbia dichiarato di voler fornire aiuto economico è sufficiente a farle guadagnare un maggiore soft power, perché da questo punto di vista la Cina è una fonte di donazioni nuova, quindi gli aiuti economici che concede fanno notizia, a prescindere dalla loro effettiva portata. Gli aiuti cinesi non comprendono solo fondi liquidi, ma anche programmi di training per formare una nuova classe di tecnici nei paesi in via di sviluppo o la cancellazione o riduzione del debito che certe nazioni hanno verso la Cina, o l aiuto prestato ai governi locali per mantenere la stabilità di governo Strategie ed esempi di Soft Power cinese all estero Nell ultimo decennio si è assistito alla crescita della forza del soft power cinese: la Cina è entrata a far parte di numerose organizzazioni internazionali, ha stipulato convenzioni con molti Paesi convincendoli allo stesso tempo a non riconoscere lo status di Taiwan, ha iniziato a porsi come mediatrice nelle dispute internazionali, soprattutto per quel che riguarda le dispute tra paesi in via di sviluppo e paesi dell area asiatica, si è impegnata attivamente sul fronte della sicurezza internazionale, della lotta internazionale allo spaccio di stupefacenti e al traffico di esseri umani e nella ricerca di farmaci per contrastare epidemie. Grazie a tutto ciò il suo peso internazionale è aumentato ed è diventata un attore importante sulla scena globale. Per esempio, quando nel 2002 la Corea del Nord dichiarò di aver sviluppato armi nucleari, la Cina ha svolto ruolo di mediatrice tra il governo nord-coreano e il governo degli Stati Uniti: la Cina ha organizzato ed ospitato conferenze sul programma nucleare della Corea del Nord, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Russia, Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti, Cina e Corea del Nord, giungendo al punto di insistere per evitare che i rappresentanti nord-coreani abbandonassero il tavolo delle trattative. I mezzi adoperati dalla Cina per convincere la Corea del Nord sono stati sia coercitivi (minaccia di riduzione degli aiuti, blocco dei rifornimenti energetici) sia diplomatici (inviti alla leadership nord-coreana a visitare la Cina per prendere spunto dallo sviluppo economico cinese, offerta di training per i loro funzionari). In questo modo la Cina ha potuto non solo contribuire a risolvere in parte la crisi, ma anche essere considerata come mediatrice essenziale tra due Paesi problematici (Stati Uniti e Corea del Nord) KURLANTZICK, Joshua, ibidem, p KURLANTZICK, Joshua, ibidem, p KURLANTZICK, Joshua, ibidem, p

54 Tuttavia, le sue strategie per aumentare il soft power nel resto del mondo possono portare anche danni economici, politici e ambientali: gli investimenti cinesi non sempre portano un effettivo beneficio alle popolazioni dei paesi dove vengono fatti, la vendita di prodotti cinesi a basso prezzo può danneggiare le vendite dei prodotti locali, e le risorse energetiche vendute alla Cina non possono essere usate per migliorare le condizioni del paese che le possiede. Inoltre, le fabbriche cinesi all estero non sempre sono interessate ai problemi ambientali che provocano nel paese ospite: si teme che la Cina esporti la sua grave situazione di inquinamento ambientale nei paesi in via di sviluppo, dove spesso sono ignorate le normative ambientali internazionali. Per esempio, in Birmania la Cina ha investito grosse somme in un progetto per costruire dighe sul Mekong, uno dei più importanti fiumi della penisola indocinese: gli esperti affermano che le dighe causeranno l estinzione di varie specie animali, danneggeranno l ecosistema del Mekong e inaridiranno alcune zone abitate da agricoltori, con grave danno anche alla popolazione. Nonostante questo la Cina continua a sovvenzionare il progetto, mettendo a tacere le critiche, aiutata dal governo birmano. 116 Gli aiuti economici cinesi ai paesi in via di sviluppo contribuiscono in molti casi al mantenimento di regimi autoritari in Africa e in America Latina, come nel caso del Sudan, dove la Cina ha forti interessi economici, e dove ha sostenuto il governo dittatoriale nonostante le proteste degli Stati Uniti e dell Europa. La diffusione del soft power cinese provoca quindi le preoccupazioni della comunità internazionale: da una parte le strategie e le risorse impiegate dalla Cina per aumentare il suo soft power hanno ricadute positive, perché contribuiscono allo sviluppo di paesi poveri e al miglioramento dell ordine internazionale e delle relazioni tra Stati, dall altra parte contribuiscono ad aumentare fenomeni di corruzione, di inquinamento e di sfruttamento dei paesi in via di sviluppo, e a sostenere governi autoritari. Africa I legami commerciali della Cina con l Africa risalgono al decimo secolo d.c., quando la Cina aprì canali commerciali con Alessandria d Egitto. In seguito le relazioni vennero mediate dai mercanti arabi ed europei, fino alla seconda metà del Novecento. 117 La conferenza afroasiatica di Bandung (Indonesia) del 1955 e la successiva apertura di relazioni diplomatiche tra Cina ed Egitto nel 1956 hanno segnato una svolta nei rapporti tra Cina e Africa: all epoca la Cina voleva ottenere la legittimazione del regime comunista e contrastare l isolamento diplomatico dei Paesi filo- 116 KURLANTZICK, Joshua, ibidem, p TU Jianjun, Sino-African Relations: Historical Development and Long-term Challenges, China: an International Journal, 2008, Vol.6, N.2, p

55 americani, e gli stati africani costituivano un arena diplomatica fondamentale a questi scopi. Le relazioni tra le due parti erano facilitate dalle idee condivise di cooperazione tra paesi del Terzo Mondo e di anti-colonialismo, e dagli incentivi economici offerti dalla Cina: i progetti finanziati dal governo cinese in Africa hanno contribuito a spingere lo sviluppo industriale di certe zone del continente e nel 2006 è stato dichiarato che la Cina ha aiutato 49 paesi dell Africa in più di 700 progetti. 118 La Cina trae vantaggio dalla collaborazione con l Africa in molti campi: la Cina può accedere alle risorse energetiche (gas, petrolio, minerali rari) dell Africa, necessarie al sostentamento dell economia cinese, finanzia progetti di vario genere, dalle infrastrutture alla ricerca (nel 2007 è stata tenuta a Shanghai la conferenza annuale della African Development Bank, dove è stato annunciato l impegno della Cina a finanziare progetti di infrastrutture in Africa per il valore di venti miliardi di dollari 119 ), e ha ricevuto il sostegno diplomatico dei paesi africani, necessario all entrata della Cina nelle Nazioni Unite al posto di Taiwan nel 1971, e necessario oggi per aumentare la base del suo soft power. Dall altro lato, gli stati africani hanno bisogno della Cina per migliorare la propria economia, per accedere a fondi per le infrastrutture, per migliorare la loro posizione nella comunità internazionale e le condizioni di vita della loro popolazione. Per esempio, in Angola l impresa Pan China ha ricevuto finanziamenti per il valore di 4.7 miliardi di dollari per la costruzione di case: questo fa parte del piano di finanziamenti della Cina all Angola, che vengono restituiti in tempi lunghi sia sotto forma di denaro contante sia sotto forma di petrolio. 120 Il presidente Xi Jinping nel 2013 si è recato in visita in Tanzania, Sudafrica e Congo, per firmare accordi diplomatici ed economici: durante questo tour ha annunciato l intenzione di concedere crediti per venti miliardi di dollari ai paesi dell Africa nel giro di due anni. 121 In Mozambico, gran parte delle infrastrutture e degli edifici pubblici sono opera di investimenti e imprese cinesi, la Cina ha accesso alle riserve di legname e nel 2006 ha appaltato ad una società cinese la bonifica di un vasto territorio per la coltivazione del riso nell area di Xai-Xai. 122 La collaborazione tra Cina e Africa è quindi ben avviata, nonostante i problemi che nascono in alcuni casi: per esempio a Xai-Xai la Cina è stata accusata di essersi impossessata di parte dei 118 TU Jianjun, ibidem., p TU Jianjun, ibidem., p Angola: polemica sui condomini China style, Agichina24, 2013, Cina-Africa: il presidente cinese Xi è arrivato in Congo-Brazzaville, Mediarabe, , ANESI Cecilia, FAMA Andrea, Così vicino, così lontano. Cina e Mozambico odi et amo, China Files, ,

56 terreni bonificati, in Angola il progetto di costruzione di case è stato realizzato da manodopera per la maggior parte cinese, danneggiando il mercato del lavoro angolano. Sono quindi presenti molte sfide alla collaborazione tra Cina e Africa: innanzitutto, la politica cinese di non interferenza nella politica interna degli stati con cui viene a contatto da una parte permette alla Cina di stipulare accordi commerciali con stati i cui governi si sono resi colpevoli di vari crimini internazionali (come nel caso del Sudan, accusato dall ONU per il genocidio del Darfur e sottoposto a sanzioni e restrizioni internazionali, dove la Cina aveva accordi per il commercio di risorse energetiche, armi e investimenti con il governo e dove ancora oggi ha forti interessi economici, tanto che è impegnata nel ruolo di mediatrice nello stato del Sud Sudan tra governo legittimo e ribelli, per preservare gli interessi delle compagnie petrolifere cinesi nell area interessata dai conflitti. 123 ), consentendole l accesso a risorse di cui ha bisogno per la propria economia; dall altra parte questa sua politica attira i dissensi di Stati Uniti ed Europa, perché in questo modo le sanzioni economiche imposte per cercare di migliorare la situazione politica e sociale di certi stati non hanno più effetto, e perché il sostegno cinese a governi dittatoriali non consente interventi di riforme. In secondo luogo sia gli Stati Uniti che la Cina stanno intensificando gli sforzi per avere accesso alle riserve energetiche africane: la competizione tra le due potenze potrebbe destabilizzare i legami sino-americani, e provocare contrasti tra i due Paesi. In terzo luogo sono sempre più numerose le imprese cinesi che investono in Africa: in molti casi queste imprese nei loro progetti non si preoccupano dell impatto ambientale e della sicurezza dei lavoratori, preferiscono assumere immigrati cinesi invece che persone del luogo, oppure assumono lavoratori locali a prezzi troppo bassi per garantire condizioni di vita dignitose, e inoltre importano in Africa un grande flusso di beni a prezzi ridotti che sbaragliano la concorrenza dei prodotti locali e sono alla base di fenomeni di corruzione. Un altro punto critico è l aumento di emissioni di gas serra da parte della Cina e delle fabbriche cinesi: il cambiamento climatico che potrebbe seguire a questo fenomeno interessa particolarmente le regioni dell Africa, che potrebbero iniziare ad esigere dal governo cinese politiche più valide per ridurre le emissioni. In conclusione, i paesi africani sono stati e continuano ad essere attratti dalla forza economica cinese e dai valori alla base della sua diplomazia (non interferenza reciproca), e queste due risorse sono alla base del soft power cinese in Africa. Tuttavia, le relazioni future potrebbero essere minacciate da una serie di possibilità su cui il governo cinese sta iniziando ora a riflettere. 123 PIERANNI, Simone, Il Sud Sudan e la diplomazia cinese, China Files, ,

57 America Latina I contatti tra America Latina e Cina risalgono alla fine del Cinquecento, ma la nascita di vere relazioni diplomatiche risale alla seconda metà del Novecento, in corrispondenza con la politica cinese di collaborazione con i paesi del Terzo Mondo. Di recente si è assistito all intensificarsi di queste relazioni, in particolare dopo il 2004, quando il presidente Hu Jintao ha fatto visita ai leader di Brasile, Argentina, Cile e Cuba. 124 In questi anni il governo cinese ha aumentato gli accordi, i trattati e la cooperazione economica, commerciale, scientifica e culturale con i paesi dell America Latina, che da parte loro considerano la Cina un enorme opportunità per il proprio sviluppo economico. Gli obiettivi dichiarati della Cina per questa collaborazione sono la promozione del rispetto e della fiducia reciproca, la costruzione di un nuovo ordine politico ed economico che si contrapponga all egemonia degli Stati Uniti, il raggiungimento di risultati positivi per entrambe le parti in campo economico, la promozione dell idea di una Cina riunificata con Taiwan (quindi punta ad aumentare il proprio peso diplomatico in America Latina e di limitare i riconoscimenti dei paesi latino-americani a Taiwan), l intensificazione di scambi culturali, scolastici e turistici. 125 Per raggiungere questi obiettivi la Cina si basa su strategie di soft power, che includono l apertura di relazioni diplomatiche di alto livello con i paesi dell America Latina, con visite di funzionari cinesi di alto livello ai leader latino-americani a partire dagli anni Settanta (la prima visita è stata a Cuba nel 1960, seguita dal Perù nel 1971), in particolare con i leader di quei paesi ritenuti di importanza strategica, come Brasile, Argentina e Messico, le relazioni amichevoli tra il Partito Comunista Cinese e i partiti presenti in America Latina (senza tenere conto delle differenze ideologiche), la cooperazione con l America Latina su temi di rilievo internazionale (sovranità e integrità territoriale, ruolo dell ONU, dibattiti su come creare un ambiente politico ed economico internazionale più equo e in linea con gli interessi delle nazioni in via di sviluppo). Oltre a questo, la Cina usa il proprio modello di sviluppo e la propria forza economica come cardini nelle strategie di soft power verso l America Latina (come nel caso dell Africa): l America Latina rappresenta un bacino di risorse energetiche indispensabili alla Cina, un mercato di grandi proporzioni (più di mezzo miliardo di abitanti) e un canale attraverso cui la Cina spera di avere accesso al mercato americano. 126 La Cina è diventata il partner commerciale più significativo per la maggioranza dei 124 Ministro cinese: il vertice APEC ha ampliato gli orizzonti commerciali, Asia News [Online], , html, YUN-TSO Lee Cheng, Political obstacles and challenges for the rise of China s soft power in latin America, Gobierno UDD, 2010, , p YUN-TSO Lee Cheng, Political obstacles and challenges for the rise of China s soft power in latin America, op.cit.,p.16 56

58 paesi dell America Latina e delle regioni caraibiche, e il governo cinese ha elaborato progetti di investimento in vari settori (manifattura, agricoltura, pesca, energie, infrastrutture) e ha firmato accordi per cooperazioni bilaterali nel campo delle risorse energetiche. Per esempio, tra il 2009 e il 2010 la Cina è diventata il principale partner commerciale del Brasile, dove ha investito per parecchi miliardi di dollari in imprese locali e progetti per infrastrutture, 127 nel 2013 è stato annunciato il raggiungimento di un intesa tra Brasile e Cina per utilizzare le proprie monete negli scambi commerciali bilaterali per un valore di trenta miliardi di dollari all anno per tre anni, con importanti effetti per le economie dei due paesi. 128 La Cina è il secondo partner commerciale dell Argentina (il primo è il Brasile), e il commercio bilaterale tra i due stati è passato dai 3 miliardi di dollari del 2004 ai 15 miliardi del Il governo cinese ha fornito al Venezuela aiuti per un valore di cinque miliardi per far fronte alla crisi della valuta e all inflazione 130, in cambio di forniture di petrolio, e gli accordi bilaterali di cooperazione tra Cina e Venezuela risalgono al 2001, con la firma di un Memorandum di Intesa per istituire commissioni che avrebbero elaborato progetti di cooperazione in vari settori. 131 Le sfide poste alla collaborazione tra Cina e America Latina includono lo sviluppo ulteriore di strategie di soft power per contrastare le strategie americane volte a recuperare l influenza sugli stati latino-americani (il governo Obama ha elaborato una politica diplomatica verso l America Latina che mira a rafforzare il peso della democrazia nei governi, aumentare la cooperazione sulla sicurezza tra Stati Uniti e America Latina e fornire assistenza tecnica e aiuti a regioni in difficoltà), la ricerca di metodi per trattare con regioni politicamente e istituzionalmente frammentate come quelle latino-americane e per presentarsi come un modello politico attraente nonostante le critiche ricevute sui temi del rispetto dei diritti umani e sulla mancanza di democrazia. 132 Si può concludere che il soft power cinese ha un forte impatto sull America Latina, in particolare per quel che riguarda le ricadute economiche, ed è interesse del governo cinese migliorare la conoscenza reciproca tra Cina e America Latina attraverso scambi culturali e relazioni diplomatiche, 127 CRISTALDI, Sara, Cina-Brasile: ecco l alleanza destinata a cambiare il volto dell economia nei prossimi 10 anni, Il Sole 24 Ore [Online], , BUZZETTI, Eugenio, Firmato accordo di currency swap tra Cina e Brasile, Agichina24, , Commercio Argentina-Cina: da 3 miliardi di dollari a 15 in 8 anni, Pangea News [Online], , 8-anni/, Venezuela sempre più in crisi: aiuti dalla Cina per 5 miliardi, Investire Oggi [Online], , ALBANESE, Maria Chiara, La diplomazia venezuelana parla mandarino, L Occidentale, , YUN-TSO Lee Cheng, Political obstacles and challenges for the rise of China s soft power in latin America, op.cit.,p

59 per evitare che l influenza finora in calo degli Stati Uniti sui paesi latino-americani possa risollevarsi. Unione Europea Il primo commissario europeo a visitare la Cina fu Christopher Soames nel 1975, e nel 1978 avvenne la firma del primo trattato commerciale tra Comunità Europea e Cina. Dopo l ingresso della Cina nella World Trade Organization i rapporti economici e diplomatici tra Unione Europea e Cina si sono rafforzati: nel 2002 è stato stipulato un accordo per regolare le relazioni marittime tra le due parti e per aumentare la cooperazione nella sicurezza marittima, e sono stati elaborati e messi in pratica progetti di cooperazione in campo umanitario, ambientale, culturale e sulla ricerca scientifica e tecnologica. 133 La nascita dell Unione Europea è stata accolta con favore dalla Cina, che punta ad un maggior multilateralismo sulla scena internazionale, e la volontà dell Unione Europea di imporsi sulla scena globale non come un insieme di stati ma come un unica entità, dotata di una propria moneta e di politiche comuni ha aumentato l interesse della Cina verso il rafforzamento dei legami con l Unione Europea. La visione cinese sull Unione Europea è stata per molto tempo positiva, grazie allo sviluppo senza intoppi di relazioni bilaterali, del processo lento ma continuo di integrazione tra i paesi membri, e la percezione che su molti temi di importanza globale (multilateralismo, risoluzione pacifica dei conflitti, ruolo centrale delle Nazioni Unite, sviluppo sostenibile) le idee di Cina e Unione Europea fossero convergenti. Tuttavia nel corso dei primi anni del nuovo millennio la Cina ha riscontrato difficoltà nel capire i meccanismi di governo dell Unione Europea e nel raggiungere risultati effettivi nella collaborazione su vari fronti. Inoltre, molto spesso si sono create dispute tra Unione Europea e Cina su problemi come i rapporti intrattenuti da alcuni paesi membri con il Dalai Lama, sulla presenza cinese in Africa e sui diritti umani. Questo ha spinto il governo cinese nel 2007 a dichiarare che tra la Cina e l Unione Europea, in quanto poteri emergenti, si sarebbero inevitabilmente create occasioni di attrito. 134 La crisi economica del 2008 ha modificato la situazione: il governo cinese ha potuto constatare le debolezze dell Unione Europea in campo economico, sociale e istituzionale, prendendo atto dei problemi che l Unione dovrà affrontare nei prossimi anni. Questo non ha portato però alla marginalizzazione dei rapporti con l Unione Europea da parte della Cina: l Unione Europea è ancora un partner strategico, e il governo cinese ha espresso fiducia nelle capacità dell Unione di risollevarsi dalla crisi, ma preferisce interloquire con gli stati europei presi uno per uno. Per questo ha aumentato il dialogo 133 Storia dei rapporti UE-Cina, Rassegna Cina, CHEN Zhimin, Europe as a Global Player: A View from China, Perspectives, 2012, Vol.20, N.2, p.19 58

60 strategico con i rappresentanti degli stati membri, il numero delle visite ufficiali e i programmi di collaborazione in ogni settore. 135 Sull altro fronte, le politiche diplomatiche dell Unione Europea verso la Cina prevedono l aumentare del dialogo politico con il governo cinese, sostenere il passaggio della società cinese verso un sistema che rispetti di più la rule of law e i diritti umani, incoraggiare l integrazione della Cina nell economia globale attraverso il sostegno alle riforme economiche cinesi, e aumentare la visibilità dell Unione Europea in Cina. 136 Tra i programmi di cooperazione istituiti tra Cina e Unione Europea ci sono stati programmi per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo nel campo dell integrazione regionale, scambio di know-how politico e sul tema dei diritti umani, programmi per scambi linguistici e culturali, un programma specifico per la ricerca nel settore della tecnologia spaziale e vari progetti sulla lotta all inquinamento ambientale e a favore delle biodiversità, e molti altri progetti sono ancora in corso, come per esempio un programma di partenariato tra l Unione Europea e le imprese della regione dello Shanxi per il settore chimico e industriale. 137 Riassumendo, a partire dalla fine della Guerra Fredda c è stato un maggior interesse della Cina verso l Unione Europea, e di conseguenza la diplomazia cinese si è impegnata per aumentare i meccanismo di dialogo tra le due parti, con frequenti visite ufficiali ai paesi membri. Tuttavia, dopo lo scoppio della crisi economica nel 2008 il governo cinese ha modificato l opinione positiva sull Unione Europea, a causa della stagnazione dell economia, dell interruzione del processo di integrazione tra stati, con conseguente difficoltà per la Cina nel trattare con un entità i cui membri hanno politiche diverse, e delle dispute su temi economici, ambientali e sociali che avvengono sempre più spesso tra Cina e Unione Europea. Il governo cinese continua a ritenere importanti le relazioni con l Unione, che rimane il partner commerciale più importante per la Cina, ma di fronte all influenza non sempre di rilievo nella comunità internazionale preferisce intrattenere dialoghi strategici con i rappresentanti degli stati nazionali 138 : la crisi economica è stata vista come un occasione per mettere i rapporti tra Cina e Unione Europea su un piano di parità, e quindi per aumentare gli accordi bilaterali con le istituzioni e i paesi membri. 139 In questo modo è possibile per la Cina migliorare la propria posizione nei 135 CHEN Zhimin, Europe as a Global Player: A View from China, op.cit., p The European Union and China. A maturing partnership, Delegations of European Union to China Website, Programmi di cooperazione, Rassegna Cina, Dieci domande sulla Cina 2014, Il Caffè Geopolitico, , CHEN Zhimin, Europe as a Global Player: A View from China, op.cit., p

61 confronti dell Europa, aumentando il proprio soft power, le cui risorse principali verso l Unione Europea sono la cultura e la forza economica. Stati Uniti Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina sono iniziate ufficialmente nel 1972, con la visita del presidente Nixon a Pechino e con la firma del Trattato congiunto sino-americano, che segna la fine dell isolamento tra Cina e Stati Uniti. Da quel momento la Cina ha iniziato ad aprirsi gradualmente al resto del mondo, diventando la seconda potenza economica dopo gli Stati Uniti: le collisioni tra le due potenze si sono verificate in passato e si verificano ancora oggi, ma con delle differenze. Il maggior peso economico della Cina, unito all impatto della crisi economica del 2008 sugli Stati Uniti hanno portato ad un ammorbidimento dei toni del dialogo tra i due: al decimo Credit Suisse Salon tenutosi ad Hong Kong nel 2012, Henry Kissinger, che nel 1971 aveva contribuito al successo del riavvicinamento tra Cina e Stati Uniti, ha dichiarato il suo ottimismo riguardo le future relazioni economiche e sociali, ricordando il gran numero di accordi diplomatici ed economici che intercorrono tra le due potenze. Anche gli altri partecipanti hanno incentrato i loro interventi sugli elementi che uniscono Cina e Stati Uniti, piuttosto che sulle differenze o sulla Minaccia cinese, segno che gli Stati Uniti sono disposti ad aprire ad ulteriori collaborazioni con la Cina per il raggiungimento di obiettivi di progresso e sviluppo pacifico. 140 L influenza della Cina negli Stati Uniti è aumentata dopo il 2008, grazie all impegno del governo cinese sul piano delle riforme e sul piano della propaganda culturale, per esempio con la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino Secondo dati diffusi dall agenzia Xinhua, nel 2010 il 41% degli americani ha dichiarato di avere un opinione positiva sulla Cina, contro il 38% dell anno precedente. 141 La popolarità e la curiosità nei confronti della cultura cinese si sono diffuse in tutto il territorio degli Stati Uniti, gli studenti iscritti a corsi di cinese sono triplicati di numero, e sempre più persone si interessano alla letteratura, al cinema, alla cucina e alla medicina cinese. Le relazioni diplomatiche rimangono però complicate. Nonostante gli attacchi al governo cinese sui temi della democrazia, dei diritti umani e della repressione dei moti di protesta, tuttavia gli accordi commerciali tra Cina e Stati Uniti sono raddoppiati: nel 2011, per esempio, durante lo svolgimento del Dialogo Strategico Economico tra Cina e USA a Washington, mentre l allora Segretario di Stato Hillary Clinton criticava la repressione di proteste da parte del governo cinese, 140 PILTON, Alexandra, Usa e Cina: relazioni da ridefinire, Credit Suisse Website, , BAO, George, China s influence in U.S. rising, says U.S. expert, News Xinhuawang ( 新华网 ), ,

62 veniva intanto firmato un accordo per la cooperazione nel commercio e negli investimenti, per consentire una lieve apertura dei due mercati l uno all altro. 142 Le economie dei due paesi sono legate l una all altra dall acquisizione cinese di riserve di valuta americana: alcuni ipotizzano che in questo modo la Cina possa controllare le politiche diplomatiche americane con la minaccia di vendere le riserve di dollari, ma altri obiettano che queste manovre andrebbero anche a svantaggio della Cina, per cui è necessaria una collaborazione maggiore in campo finanziario. 143 Dal punto di vista militare, sebbene le forze armate cinesi non possano competere con quelle americane, e sebbene il governo cinese abbia più volte dichiarato l intenzione di seguire la strada di uno sviluppo pacifico e armonioso, che non preveda l uso della forza, tuttavia molti esperti americani nutrono dei dubbi sul fatto che la Cina non cerchi in futuro di sfidare la potenza militare statunitense: le preoccupazioni si concentrano soprattutto sull area del Mar Cinese Meridionale, dove la Cina ha interessi territoriali, e dove la sua forza navale si sta espandendo, e dove la Difesa americana ha intensificato il proprio impegno, segno che questi timori hanno riscontri anche all interno del governo. 144 La possibilità di un conflitto nucleare tuttavia rende entrambe le parti più accomodanti e disposte al dialogo. In conclusione, il soft power della Cina sugli Stati Uniti è probabilmente inferiore rispetto a quello che esercita su altre parti del mondo, per motivi storici e ideologici. La collaborazione tra i due paesi esiste ed è in aumento, soprattutto in campo economico, mentre in campo culturale si assiste all aumento dell interesse della popolazione americana per i vari aspetti della cultura cinese. La teoria della Minaccia cinese è ancora diffusa nella società americana, ma da entrambe le parti è stata dimostrata la volontà di proseguire nel dialogo pacifico per evitare scontri diretti. Asia Centrale e Russia A partire dal crollo dell Unione Sovietica, la Cina si è impegnata nel tessere relazioni economiche e diplomatiche con la Russia e i paesi dell Asia Centrale. I motivi dell interessamento cinese a quest area sono stati la preoccupazione per il mantenimento della stabilità regionale e i crescenti bisogni energetici dell industria cinese: la firma nel 1996 delle Mutual Military Confidence-Building Measures tra Cina, Russia, Kazakhistan, Kirghizistan e Tajikistan ha dato 142 Gli Stati Uniti fanno ottimi accordi con la Cina violatrice di diritti, Asia News [Online], , NYE, Joseph, American and Chinese Power after the Financial Crisis, The Washington Quarterly, 2010, p KISSINGER, Henry A., The Future of U.S.-China Relations, Foreign Affairs [Online], 2012,

63 inizio alla cooperazione nell Asia Centrale, confermata ufficialmente nel 2001 dalla creazione della Shanghai Cooperation Organization. 145 La Cina si è impegnata a combattere le tre forze malvage del terrorismo, del separatismo e dell estremismo, con particolare attenzione al movimento separatista Uiguro, che minaccia la stabilità della provincia cinese dello Xinjiang e i cui membri e simpatizzanti si trovano anche nei paesi dell Asia Centrale. Per quel che riguarda i rapporti economici, la Cina ha aumentato gli accordi per rifornirsi di petrolio, gas ed energia idro-elettrica dai paesi dell Asia Centrale, in particolare dal Kazakistan, con il quale ha firmato nel 2013 un accordo di cooperazione per l estrazione di petrolio che prevede investimenti cinesi per la costruzione di raffinerie in cambio di greggio 146, dall Uzbekistan e dal Kirghizistan. La provincia dello Xinjiang è importante quindi perché permette alla Cina di accedere alle risorse energetiche centro-asiatiche, e come trampolino di lancio per la diffusione dell influenza cinese, attraverso investimenti, flusso di lavoratori migranti, istituzione di borse di studio e di corsi di specializzazione per giovani, così da creare in futuro una classe dirigente con ottimi legami con la Cina. 147 Il soft power cinese in queste zone si basa dunque sulla forza economica cinese, sulla partecipazione della Cina alle istituzioni multilaterali e sul crescente impatto della cultura cinese. La Russia ha sempre avuto relazioni con la Cina, come impero russo e come Unione Sovietica, spesso complicate, e continua ad averne ancora oggi: negli ultimi anni la Russia è entrata a far parte della SCO, è diventata partner strategico della Cina, ha firmato accordi bilaterali di cooperazione su obiettivi comuni. Il raffreddamento dei rapporti come conseguenza del sostegno russo alle politiche anti-terrorismo americane in Asia Centrale (dove il governo cinese segue le proprie strategie antiterrorismo) 148 è stato seguito da un riavvicinamento qualche anno più tardi, grazie alla cooperazione sul campo dell energia e delle armi e tecnologie militari. Nel 2013 i due paesi hanno firmato un accordo per la fornitura di petrolio e lo sfruttamento congiunto delle risorse energetiche siberiane, più altri ventuno accordi relativi al settore energetico 149, la Cina collabora con la Russia nello 145 SHEIVES, Kevin, China Turns West: Beijing s Contemporary Strategy Towards Central Asia, Pacific Affairs, 2006, Vol.79, N.2, p Cina entra nei giacimenti petroliferi in Kazakistan, Agichina24, , cina_entra_nei_giacimenti_petroliferi_in_kazakistan, ARDUINO, Alessandro, Il trampolino di lancio del Xinjiang, Affari Internazionali, , FRANCIONI, Andrea, Dalla normalizzazione alla normalità. La partnership Russia-Cina tra realtà e percezione, Eunomia, 2013, N.1, p Mosca e Pechino firmano un accordo energetico da 85 miliardi di dollari, Asia News [Online], , html,

64 sviluppo della tecnologia aero-spaziale, nel training di astronauti e di tecnici specializzati, e nel 2011 le agenzie spaziali cinese e russa hanno mandato in orbita un satellite diretto verso Marte. 150 Anche in Russia il governo cinese sta cercando di aumentare l interesse verso la cultura e la lingua cinese, tramite corsi e borse di studio, e la Russia è al terzo posto per presenza di Istituti Confucio, dopo Stati Uniti e Corea del Sud. 151 Le relazioni diplomatiche di recente hanno subito l influenza della crisi ucraina, dove il governo cinese preferisce una soluzione pacifica delle controversie tra Russia e Ucraina in relazione al cambio di governo e all annessione della Crimea. Riassumendo, il soft power cinese in Russia è legato alla forza economica cinese, ma la Cina sta cercando di migliorare l influenza tramite le risorse culturali. Giappone, Corea del Nord e Corea del Sud L influenza cinese in Giappone e nelle due Coree risale all impero Han. I rapporti tra Cina e Giappone oggi sono complessi e spesso conflittuali: la Cina dal 2002 è il primo partner economico del Giappone, con il quale ha stretto numerosi accordi bilaterali commerciali, e con il quale scambia la propria valuta direttamente, senza passare dal dollaro. Le relazioni diplomatiche sono influenzate dal ricordo dei conflitti sino-giapponesi dello scorso secolo, dalle relazioni che il Giappone intrattiene con gli Stati Uniti e con Taiwan, dalla rivendicazione territoriale di alcune isole nel Mar Cinese e dalla competizione militare aeronavale. I due paesi hanno una lunga storia di scambi, meeting e conferenze culturali e non è mancato il sostegno reciproco in occasione di calamità naturali come il terremoto nel Sichuan del 2008 e il maremoto a Fukushima nel Nonostante il nazionalismo crescente, il governo cinese non sembra intenzionato a cercare uno scontro diretto con il Giappone, e ha aumentato il dialogo con le istituzioni di cui fa parte anche il Giappone. La Cina è il principale alleato della Corea del Nord, a cui fornisce cibo, energia e tecnologia, ed è l unico stato in grado di esercitare una qualche influenza sul governo nord-coreano, per esempio nel caso delle trattative sul loro programma nucleare: negli ultimi tempi, nonostante continuino ad avere alleanze economiche e commerciali, le iniziative della Corea del Nord in campo militare si sono discostate dagli obiettivi diplomatici cinesi (ascesa pacifica e stabilità regionale), rendendo 150 BENACCHIO, Leopoldo, Fallita la missione su Marte, sonda russo-cinese parcheggiata in orbita attorno alla Terra, Il Sole 24 Ore, , shtml?uuid=AaWx8xKE, Confucius Institute around the globe, in Confucius Institute of University of Nebraska Website, DAISAKU Ikeda, China and Japan: vital ties, The Japan Times [Online], ,

65 necessario al governo cinese esercitare la propria influenza tramite sanzioni economiche e interruzione dei rifornimenti di petrolio. 153 Negli ultimi decenni le relazioni tra Cina e Corea del Sud si sono intensificate: la creazione canali diplomatici tra i due paesi risale al 1992, con la firma di un trattato bilaterale di amicizia nell agosto 1992, e da allora i due sono diventati partner cooperativi strategici, specialmente in campo economico: il commercio bilaterale è passato da 6.34 miliardi di dollari nel 1992 ai miliardi di dollari nel 2010, hanno aumentato la cooperazione negli affari esteri e negli scambi di risorse umane e culturali, e hanno stabilito obiettivi comuni per il mantenimento della pace nella penisola coreana. 154 La Corea del Sud cerca di beneficiare dell ascesa economica cinese attraverso la firma di trattati commerciali e attraverso il miglioramento dei rapporti diplomatici, nonostante i timori per la crescente potenza militare cinese e la sua alleanza con il governo nord-coreano. 155 In conclusione, il soft power cinese in questa parte dell Asia viene esercitato con ogni risorsa disponibile, ma in particolare tramite la sua forza economica, la cultura condivisa e la diplomazia volta a preservare la stabilità regionale. India e Australia Cina e India intrattengono relazioni diplomatiche dagli anni Novanta: sono divise da questioni territoriali, politiche e ideologiche, come per esempio le rivendicazioni cinesi sulla regione del Kashmir e su certe aree del Mar Cinese meridionale. Nonostante la riluttanza del governo indiano a trattare con quello cinese, negli ultimi anni i due paesi hanno stretto numerosi accordi commerciali bilaterali, hanno aumentato le visite diplomatiche e si sono aperte di più al dialogo strategico su temi condivisi. Le preoccupazioni relative alla sicurezza e all espansione del potere militare cinese continuano però ad ostacolare gli investimenti cinesi e indiani in certi settori come quello delle infrastrutture. 156 L esercito indiano tiene ancora sotto controllo la Cina, tramite la creazione di tre squadre speciali incaricate di controllare la forza militare cinese e le sue strategie di soft power verso l India e verso il resto del mondo. 157 C è ancora molto da fare per quel che riguarda la diffusione della cultura cinese in India, con due soli Istituti Confucio presenti sul territorio indiano, 153 NANTO Dick K., MANYIN Mark E., China-North Korea Relations, McFarland Metapress [Online], 2010, , p La Corea del Sud e la Cina celebrano 20 anni di amicizia, Corea, 2012, KANG, David C., Between Balancing and Bandwagoning: South Korea s Response to China, Journal of East Asian Studies, 2009, p SARAN, Samir, Il curioso caso di Cina e India, a cura di BELLOMIA Francesco, Geopolitica Rivista [Online], L India mette sotto controllo la Cina, il suo esercito e i suoi rapporti con il Pakistan, Asia News [Online], ,

66 anche se di recente sono aumentati gli studenti indiani iscritti a scuole e università cinesi e le borse di studio concesse dal governo cinese specificatamente per studenti indiani. L Australia ha stretto numerosi accordi commerciali con la Cina: la linea del governo australiano nei confronti della Cina è influenzata dalla convinzione che l ascesa economica cinese porti vantaggi anche all Australia. Dal 2009 il principale partner commerciale dell Australia non è più il Giappone, ma la Cina, con i quali sono in corso scambi commerciali che coprono il 20% dell interscambio totale del paese, per un totale di miliardi di dollari l anno 158 : l Australia è tra i principali fornitori di materie prime della Cina, e questo ha contribuito alla crescita economica australiana, e l ha protetta dagli effetti della crisi economica globale. Inoltre, l esperienza del governo australiano nel trattare con i governi autoritari dell Asia Sud-orientale influisce sulla percezione dell ascesa militare cinese e sulla percezione del suo modello di sviluppo: gli esperti australiani tendono a minimizzare la Minaccia Cinese e a vedere invece gli aspetti positivi della diffusione del modello di sviluppo economico e sociale cinese. La presenza cinese in Australia è forte e radicata, un settimo degli australiani è di origine cinese, e la diffusione della cultura cinese in Australia attraverso scambi culturali, borse di studio e Istituti Confucio è aumentata. L Australia ha anche iniziato a prendere le distanze dagli Stati Uniti su alcuni temi come il sostegno in un eventuale conflitto tra Taiwan e la Cina. Si prevede quindi che nel futuro le relazioni tra i due paesi continueranno a rafforzarsi, e che il soft power cinese influenzerà molto la politica australiana Prospettive future Nel lungo termine il governo cinese dovrà riflettere sugli effetti del soft power cinese nel resto del mondo: la Cina in questo momento sta adoperando strategie di soft power efficaci soprattutto nei confronti dei paesi in via di sviluppo, per cui la sfida consiste nel migliorare l impatto cinese in Europa e negli Stati Uniti, trovando modi per esprimersi che possano essere compresi e graditi da queste parti del mondo. Il miglioramento delle strategie diplomatiche è indispensabile, perché consente di spingere in avanti il processo di sviluppo della Cina e di rifletterne un immagine positiva, aiutandone l ascesa pacifica. 160 L ascesa della Cina avviene anche grazie al declino del 158 PEZZOTTI, Barbara, Verso l accordo di libero scambio tra Australia e Cina, Il Sole 24 Ore [Online], , shtml?uuid=ABGuTab, PACHECO PARDO, Ramon, la Cina vista dall Australia: i vantaggi economici offuscano il quadro generale?, Aspenia [Online], , HUANG Yanzhong, DING Sheng, Dragon s Underbelly: An Analysis of China s Soft Power, East Asia, 2006, Vol.23, N.4, p

67 soft power americano: questa situazione potrebbe portare a contrasti diretti tra le due potenze, e il ruolo del soft power cinese è di evitare che questo avvenga: il governo cinese dovrebbe spingere per soluzioni pacifiche che possano essere di beneficio per entrambe le parti. Un ambiente politico tranquillo può inoltre aiutare la diffusione della cultura cinese, ma per avere il massimo dei risultati è necessario avere anche un ambiente domestico cinese in cui ci sia più spazio per la libertà di espressione e per lo scambio di idee. Le riforme interne sono quindi necessarie al soft power cinese, in particolare per risolvere alcuni problemi del modello di sviluppo cinese che si stanno verificando nei settori della sicurezza, dell educazione, della salute, della protezione ambientale e della normativa legale, e che possono minare l impatto positivo che questo modello ha in certi paesi. 161 La mancanza di riforme politiche, unita al sostegno che il governo cinese fornisce a governi autoritari, contribuiscono non solo a creare un immagine negativa della Cina, ma anche a delegittimare il suo potere di fronte alla comunità internazionale. Per questo il governo cinese dovrebbe riflettere su come rapportarsi con quei paesi con cui ha grossi interessi economici ma i cui governi non rispettano i diritti umani e le libertà dei cittadini, per non inimicarsi il resto del mondo pur continuando a rifornirsi presso questi stati. Il nazionalismo che influenza parte delle politiche interne cinesi non è coerente con le politiche estere di sviluppo armonioso e ascesa pacifica: il governo cinese deve quindi cercare un modo per conciliare questi estremi, per evitare di scontentare il pubblico domestico e l arena internazionale. Comunque vadano le cose, nei prossimi anni si prevede che il soft power cinese aumenti ancora, specialmente in Asia Orientale, modificando quindi gli equilibri politici nella regione, e questo desta le preoccupazioni di Stati Uniti ed Europa; tuttavia, il crescente impegno della Cina nel miglioramento delle norme interne, nella risoluzione pacifica delle controversie, nella creazione di legami economici di interesse comune, nella lotta al terrorismo e al crimine internazionali è in linea con gli obiettivi della comunità internazionale, e fa ben sperare per il futuro GILL Bates, HUANG Yanzhong, Sources and Limits of Chinese Soft Power, Survival, 2006, Vol.48, N.2, p GILL Bates, HUANG Yanzhong, op.cit., p.31 66

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69 3 La Cina e il Sud Est asiatico 3.1 Situazione generale Come già affermato in precedenza, la Cina ha una relazione millenaria con il Sud Est asiatico. A partire dall epoca Han, i regni che occupavano il territorio dell Asia sud-orientale erano soggetti al sistema tributario cinese e all influenza della cultura e della filosofia confuciana: tutto questo ha portato alla formazione di una cultura condivisa tra la popolazione cinese e quella del sud est asiatico. In tempi più recenti il Partito Comunista Cinese ha sostenuto i governi e le insurrezioni comuniste nei territori del Sud Est asiatico: a causa di questo i governi locali, trovandosi ad affrontare l opposizione di un forte partito comunista (Indonesia) o la minaccia di movimenti rivoluzionari supportati dal PCC (Thailandia, Malesia, Filippine e Myanmar), hanno considerato la Cina come una minaccia eversiva. 163 La formazione dell ASEAN è da collocarsi in questo quadro: secondo la Dichiarazione di Bangkok, il suo obiettivo fondante era consentire la sopravvivenza dei suoi membri attraverso la promozione della stabilità regionale e la limitazione della competizione tra di essi, e l elaborazione di strategie volte a limitare l influenza delle forze rivoluzionarie comuniste attraverso il miglioramento dello sviluppo socio-economico. 164 Oggi la situazione è molto diversa: il governo cinese, deposte in parte le ostilità, afferma che la crescente influenza della Cina nell area del Sud Est asiatico non sia una minaccia, bensì un opportunità da cui tutti potranno trarre vantaggio: la politica cinese verso quest area ha visto l aumento dei flussi commerciali e degli investimenti diretti, un maggiore interesse verso le fonti di energia di cui dispongono gli stati del Sud Est asiatico e l impegno della Cina nelle organizzazioni internazionali come ASEAN + 3, ARF e molte altre. 165 Questa situazione si è affermata a partire dagli anni Novanta grazie alla risposta cinese alla Crisi Finanziaria Asiatica: la scelta di Pechino di non svalutare la propria moneta ha aiutato gli stati del Sud Est asiatico colpiti dalla crisi, e ha segnato il mutamento della percezione della Cina da parte degli stessi. 163 SCHMIDT, Johannes Dragsbaek, China s Soft Power Diplomacy in Southeast Asia, The Copenaghen Journal of Asian Studies, N. 26, 2008, p ASTARITA, Claudia, China s Role in the Evolution of Southeast Asian Regional Organizations, China Perspectives [Online] 2008/3, p. 2, SCHMIDT, Johannes Dragsbaek, China s Soft Power Diplomacy in Southeast Asia, op.cit., p.28 68

70 3.2 Il Soft Power cinese nel Sud Est asiatico Le ragioni del ritrovato successo del soft power cinese nei confronti del Sud Est asiatico sono da ricondursi all influenza del potere economico cinese, in particolare legato agli investimenti per la ricerca cinese di fonti energetiche per continuare il proprio sviluppo e alla diffusione dell idea di valori asiatici condivisi, dei quali si è già parlato in precedenza. Inoltre la preoccupazione degli stati del Sud Est asiatico per il mantenimento di un equilibrio con le potenze più influenti ha portato i primi a modificare i propri rapporti con la Cina Influenza dell economia La possibilità di avere accesso all enorme mercato cinese è un elemento che genera parecchie aspettative positive nella zona del Sud Est asiatico. L economia del Sud Est asiatico è sempre più connessa a quella cinese: questo perché la Cina ha bisogno di risorse, offre esportazioni a basso costo e dispone di una grande quantità di valuta da spendere. 167 Durante il primo summit ASEAN+3, tenutosi in Malesia nel dicembre 1997, Cina e stati del Sud Est asiatico hanno dichiarato, tra le altre cose, di voler promuovere le relazioni di buon vicinato e gli scambi economici. 168 Da quel momento gli accordi bilaterali si sono incrementati, e questo può far capire come la Cina si stia servendo del proprio potere economico per espandere la propria presenza e influenza politica verso gli stati confinanti. 169 A crescere non è stato solo il volume del commercio tra Cina e stati del Sud Est asiatico, ma anche il flusso d investimenti, soprattutto nel settore energetico. Secondo il Defense White Paper reso pubblico dal governo cinese nel dicembre 2006, l accesso alle materie prime e alle fonti di energia sui quali si basa lo sviluppo economico cinese è ritenuto un problema di sicurezza nazionale. 170 Secondo EIA (U.S. Energy Information Administration) la Cina è il secondo consumatore di petrolio al mondo, e si sta avviando a raggiungere il primo posto. 171 Metà del petrolio importato proviene dalle zone del Medio Oriente, e la maggior parte di esso raggiunge la Cina via mare, passando per lo Stretto di Malacca, che separa Sumatra dalla costa malese. Il passaggio giornaliero della gran parte delle fonti di petrolio attraverso lo stretto, la cui sicurezza è messa alla prova da pirati e dai contrasti per il possesso di alcune isole tra Cina e stati 166 SCHMIDT, Johannes Dragsbaek, China s Soft Power Diplomacy in Southeast Asia, op.cit., p CIORCIARI, John David, The Balance of Great-Power Influence in Contemporary Southeast Asia, in International Relations of the Asia-Pacific, 2009, Vol.9, p SHEN Hongfang, CHEN Linglan, China-Southeast Asian Economic Relations in the 21st Century: Evolving Features and Future Challenges, in International Journal of China Studies, 2010, Vol.1, p SCHMIDT, Johannes Dragsbaek, China s Soft Power Diplomacy in Southeast Asia, op.cit., p China National Defense in 2006, Ministry of National Defense of The People s Republic of China Website China-Overview, U.S. Energy Information Administration Website

71 del Sud Est asiatico, ha portato nel 2003 l allora presidente Hu Jintao a riflettere sul Dilemma di Malacca, per cercare alternative al passaggio del petrolio e agli stessi rifornimenti. 172 Alcuni stati del Sud Est asiatico, in particolare Malesia e Indonesia, si trovano in una zona ricca di giacimenti petroliferi, e negli ultimi anni gli investimenti cinesi e l importazione di risorse energetiche nella zona sono aumentati in larga misura. 173 Lo stimolo principale per la Cina è la ricerca di nuovi bacini di energia da cui rifornirsi, per non dipendere interamente da vie poco sicure o da fonti che possano essere interrotte da agenti esterni. Il risultato, per gli stati del Sud Est asiatico, consiste in nuovi investimenti nel settore energetico da parte della Cina, in nuovi contratti e in un maggior numero di esportazioni di risorse energetiche, e questo genera un immagine positiva della Cina, vista come una fonte di guadagno. Per evitare contrasti che potrebbero rallentare questi processi, il governo cinese adopera soft power proveniente da altre fonti (per esempio quello proveniente dalla cultura e storia condivisa, su cui si basa la campagna cinese per l esaltazione dell ammiraglio Zheng He, il quale sarebbe una dimostrazione di come l Impero cinese avesse il dominio marittimo nel Mar Cinese Meridionale senza soffocare i regni che su di esso si affacciavano 174 ) nel tentativo di creare un ambiente favorevole alla ricerca di energia cinese. La Cina è diventata quindi uno dei maggiori investitori nell area del Sud Est asiatico: le radici di questo risultato possono essere trovate nel modo in cui il governo cinese ha fatto fronte alla Crisi Finanziaria degli anni Novanta. Il rifiuto di svalutare la propria moneta, gli aiuti forniti senza chiedere in cambio riforme politiche, e la partecipazione a una serie di iniziative volte a risollevare la capacità finanziaria del Sud Est asiatico hanno migliorato l immagine cinese nell area, nonostante la somma fornita per gli aiuti fosse di gran lunga inferiore a quella di Stati Uniti e Giappone. La chiave è stata la capacità cinese di incanalare la frustrazione del Sud Est asiatico verso Stati Uniti ed Europa, che pressavano per avere riforme centrate sull austerity fiscale e su misure di liberalizzazione giudicate pericolose dai governi del Sud Est asiatico. Nello stesso periodo, la Cina compiva i passi necessari ad aprire i propri mercati (in parte) al Sud Est asiatico: l accordo sulla Cooperazione Economica ASEAN-Cina del 2002, che ha posto le basi per l istituzione nel gennaio 2010 di un area di libero scambio tra gli stati coinvolti, è un esempio di SARMA Jasnea, REINERT Mattew, The Malacca Dilemma, Madras China Institute, SCHMIDT, Johannes Dragsbaek, China s Soft Power Diplomacy in Southeast Asia, op.cit., p YOSHIHARA Toshi, HOLMES James, China s Energy-Driven Soft Power, Orbis, 2008, p CIORCIARI, John David, The Balance of Great-Power Influence in Contemporary Southeast Asia, op.cit., p

72 questa strategia. 176 Il successivo risultato è stato il cambiamento dell immagine della Cina, non più solo avversaria ma anche partner strategica per lo sviluppo dei Paesi del Sud Est asiatico. 177 Inoltre, la Cina fornisce aiuti economici, spesso nella forma di prestiti a basso interesse, agli stati più poveri dell area del Sud Est asiatico, tra cui Laos e Cambogia, con meno imposizioni rispetto agli aiuti forniti dall Occidente Strategie per l equilibrio Gli stati del Sud Est asiatico nei loro rapporti con la Cina puntano a evitare situazioni in cui debbano schierarsi apertamente con lei o contro di lei. Il governo cinese dichiara che la crescita cinese deve rappresentare una sfida e non una minaccia per gli stati confinanti, i quali hanno visto la partecipazione sempre maggiore della Cina nella politica internazionale e l interazione cinese con sempre più organismi del Sud Est asiatico. Per gli stati del Sud Est asiatico è importante riuscire a bilanciare il potere cinese: secondo le parole dell ex primo ministro di Singapore Lee Kuan Yew, essi devono impegnare la Cina su vari fronti, dall economico all istituzionale, mantenendo tuttavia un piano di riserva qualora il comportamento cinese si discostasse dalle regole internazionali. 179 Pur seguendo tutti queste strategie di bilanciamento, alcuni stati si trovano influenzati maggiormente dalla Cina (Vietnam, Cambogia, Myanmar, Laos, Thailandia), altri mantengono stretti legami con gli Stati Uniti (Filippine, Singapore). Ciò è dovuto a motivi storici, culturali, economici, diversi a seconda dello stato in questione. Tuttavia, anche negli stati più vicini alla Cina possono essere riscontrate tattiche di bilanciamento, come per esempio in Thailandia, la quale nonostante abbia strette relazioni con la Cina nel 2003 è diventata alleato non-nato degli Stati Uniti, e ospita sul suo territorio esercitazioni dell esercito statunitense. 180 In generale, i governi del Sud Est asiatico hanno operato in modo da non presentare la Cina come una minaccia e, di conseguenza, non giustificare una maggior presenza statunitense sul proprio territorio. 181 Si parla in questi casi di hedging, termine che indica un tipo di strategia che mira a ottimizzare i rischi e i vantaggi di una cooperazione con una grande potenza, in modo da proteggere l autonomia di stati più deboli, ridurre i rischi di sfruttamento dell economia e rendere più facile i 176 MOORE, Malcom, China and Southeast Asia Create Huge Free Trade Zone, The Telegraph UK [Online], 30 Dicembre 2009, CIORCIARI, John David, The Balance of Great-Power Influence in Contemporary Southeast Asia, op.cit., p CIORCIARI, ibidem, p CIORCIARI, ibidem, p CIORCIARI, ibidem, p CIORCIARI, ibidem, p

73 rapporti con le altre potenze in competizione con la prima. 182 Il termine, usato per lo più nell area della sicurezza militare, può essere applicato anche ai campi economici e istituzionali, per descrivere le strategie messe attualmente in atto dagli attori del Sud Est asiatico Il ruolo delle istituzioni Gli stati del Sud Est asiatico hanno cercato di coinvolgere le grandi potenze in forum e istituzioni multilaterali: le conferenze a cui partecipano gli stati del Sud Est asiatico ricevono sempre più importanza e tramite esse si cerca di costruire una diplomazia multilaterale. Per gli stati del Sud Est asiatico questo è un modo per stabilire legami di unità tra loro e per esercitare in tal modo un maggiore peso nelle conferenze e nei trattati internazionali. 183 Il ruolo dell ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico) è fondamentale a questo scopo: gli stati del Sud Est asiatico concordano nell asserire che l ASEAN è necessario a loro per potersi rapportare con la potenza cinese, e che l uso dei mezzi multilaterali di cui l ASEAN dispone (conferenze, forum, trattati) fornisce un meccanismo per far fronte all influenza dei grandi poteri in modo strategico. 184 Le istituzioni possono aiutare stati di piccole dimensioni (come Singapore) a mettersi in gioco nell arena internazionale allo stesso livello di stati di dimensioni più importanti, e a unirsi insieme per creare un organismo rilevante sulla scena mondiale e per ridurre l influenza estera sull area del Sud Est asiatico. 185 Inoltre gli stati ASEAN si sono posizionati in altri forum in cui è per loro possibile un dialogo con le grandi potenze, come per esempio ASEAN + 3 e ARF, ottenendo buoni risultati, come per esempio la multilateralizzazione dell Iniziativa di Chiang Mai (CMIM) nel 2010, che ha consentito la creazione di una riserva di valuta straniera per far fronte alle crisi economiche. 186 L adozione da parte della Cina di alcune norme ASEAN e il continuo coinvolgimento nei forum e conferenze da esso organizzate ha contribuito a migliorare la sua immagine negli stati del Sud Est asiatico, in misura maggiore in alcuni stati, ma senza raggiungere un consenso totale CIORCIARI, ibidem, p Per approfondire vedi: HAACKE, Jurgen, ASEAN s Diplomatic and Security Culture: Origins, Development and Prospects, Routledge, 2003, New York 184 CHO Il-Hyun, PARK Seo-Hyun, The Rise of China and Varying Sentiments in Southeast Asia Toward Great Powers, in Strategic Studies Quarterly, 2013, p CIORCIARI, John David, The Balance of Great-Power Influence in Contemporary Southeast Asia, op.cit., p The Chiang Mai Initiative Multilateralization, EURASEC Anti-Crisis Fund Website, CIORCIARI, John David, The Balance of Great-Power Influence in Contemporary Southeast Asia, op.cit., p

74 La Cina non è la sola grande potenza coinvolta nel gioco delle istituzioni: l obiettivo degli stati del Sud Est asiatico è quello di bilanciarsi tra Cina e Stati Uniti in primo luogo, e di mantenere rapporti adeguati con India, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. In questo senso, il maggior coinvolgimento della Cina nei meccanismi istituzionali del Sud Est asiatico può essere visto come un tentativo di prevenire un aumento delle alleanze degli stati ASEAN con Stati Uniti o altri stati, cosa che creerebbe un fronte non necessariamente favorevole alla Cina proprio alle porte di essa SCHMIDIT, Johannes Dragsbaek, China s Soft Power Diplomacy in Southeast Asia, op.cit., p.39 73

75 3.3 Il soft power cinese negli stati del Sud Est asiatico Thailandia Panoramica La Thailandia è situata in una zona geograficamente strategica, al centro della penisola dell Indocina, per cui rappresenta un importante passaggio per l Asia e la regione del Mekong. I contatti tra Cina e Thailandia risalgono alle dinastie Han e Tang, ma si intensificarono nei secoli successivi, quando il regno Sukhothai (Thailandia del Nord) tra il 1292 e il 1303 inviò per nove volte i propri diplomatici a visitare l impero Yuan 189. I legami di amicizia durarono nel tempo, fino a giungere alla firma di un Trattato di Amicizia tra Cina e Thailandia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma le relazioni con la Cina iniziarno ufficialmente nel 1975: prima di questa data il governo thailandese aveva diffidato del nuovo ordinamento comunista, in quanto il PCC sosteneva la fazione di sinistra all interno del sistema politico thailandese, ed era coinvolto nella guerra civile in Cambogia, per cui si temeva che le forze di sinistra, incoraggiate da esempio e aiuti cinesi, potessero sovvertire il governo legittimo. 190 L attuale sviluppo della Thailandia si basa sugli investimenti stranieri, prima americani e poi giapponesi, e a un ambiente economico che favoriva gli imprenditori stranieri. Il PIL thailandese dal 1985 al 1996 fu tra i più alti al mondo, ma l eccessiva pressione finanziaria portò a un crollo economico che fu tra le cause della crisi asiatica del Gli aiuti cinesi e la promessa di non svalutare il renminbi hanno segnato un punto chiave nell avvicinamento di Cina e Thailandia. La Thailandia, consapevole delle grandi opportunità offerte dalla crescita economica della Cina, è diventata uno dei più grandi mercati per i beni cinesi ed è il membro più attivo nella costruzione di rapporti tra Cina e ASEAN. 192 Il venti per cento della popolazione thailandese ha origini cinesi, e questa minoranza rappresenta la parte più attiva nell economia, in particolare per quel che riguarda il commercio con la Cina. 193 Tra i due stati intercorrono buoni rapporti: sono frequenti le visite 189 The Long-Stream Friendship between Thailand and China, Economic and Commercial Counsellor s Office of the Embassy of the People s Republic of China in Thailand Website, Sino-Thai Relations Have Come a Long Way, The Nations [Online], 30 giugno 2009, Per approfondire: KING, Victor T., Defining Southeast Asia and the Crisis in Area studies: Personal Reflections on a Region, 2005, Centre for East and South-East Asian studies-lund University, Lund e TOMBA, Luigi ed., East Asian Capitalism Conflicts, Growth and Crisis, 2002, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano 192 GEIB Peter, PFAFF Lucie, China: Trade Agreement and Relationships with Southeast Asian Nations, Journal of Management Policy and Practice, 2012, Vol.13, p CHINGCHIT, Sasiwan, After Obama s Visit: The US-Thailand Alliance and China, Asian Pacific Bulletin, Dicembre 2012, N.189, p.2 74

76 reciproche di funzionari di alto livello, così come le visite in Cina della famiglia reale thailandese ; inoltre Cina e Thailandia condividono storia e cultura (come tutta l area del Sud Est asiatico), e la Thailandia è una frequente meta per il turismo cinese. 194 La cooperazione in campo educativo è in continua crescita: nel 2010 i due ministeri dell educazione hanno rinnovato l Agreement on Mutal Recognition of Academic Degrees and Credentials of Higher Education, e il numero degli Istituti Confucio in Thailandia è salito a dodici Statistiche La portata del soft power cinese in Thailandia può essere misurata esaminando i dati relativi a commercio, investimenti, opinione pubblica, rapporti diplomatici e presenza di overseas. Per quel che riguarda il settore dell economia, la Thailandia è uno degli stati ASEAN più importanti per portata degli scambi commerciali con la Cina. Il grafico sottostante mostra i dati relativi al volume totale del commercio tra Thailandia e Cina nel periodo , confrontati con il volume totale del commercio tra Cina e ASEAN (fig.1). Fig.1: Commercio Bilaterale Cina-Thailandia confrontato con Commercio Cina-ASEAN Thailand Becomes China s Second-Biggest Tourist Destination, in Xinhua Net, 10 novembre 2013, Overview of China-Thailand Relations: Bilateral Relations, in Embassy of the People s Republic of China in the Kingdom of Thailand Website, Fonti dei dati: 中泰经贸合作 2012 年版 (Report sulla cooperazione economica Cina-Thailandia), Economic and Commercial Counsellor Office of the Embassy of the People s Republic of China in the Kingdom of Thailand Website, 20 febbraio 2013, , ASEANstats Website,

77 Come si può notare dal grafico, a parte un lieve calo nel periodo a causa della crisi economica, il volume del commercio tra Cina e Thailandia si è mantenuto in continua crescita, passando da una somma di circa cinquanta milioni di euro nel 2001 a poco più di cinquecento milioni di euro nel 2011, decuplicando i volumi in gioco. Questo è dovuto all apertura di zone economiche di libero scambio (come il CAFTA) e alla stipulazione di accordi commerciali tra i due stati, come l Early Harvest Agreement con il quale sono stati eliminati 188 dazi sull importazione ed esportazione di frutta e verdura 197, che hanno reso la Cina il secondo più grande partner commerciale della Thailandia dopo il Giappone. 198 La Thailandia rappresenta il mercato più grande per i beni cinesi: per questo il governo thailandese ha fatto i passi necessari per beneficiare al massimo del commercio bilaterale con la Cina, modificando le proprie politiche commerciali per favorire una maggior differenziazione in alcuni settori, la semplificazione delle procedure per intraprendere attività commerciali, la creazione di corridoi per i trasporti e l economia e il miglioramento della propria competitività sui mercati asiatici. 199 Per quanto riguarda gli investimenti compiuti dalla Cina in Thailandia, la Cina è il quinto principale investitore per la Thailandia 200. Gli investimenti si dividono principalmente tra i seguenti settori: industria leggera/tessile, gomma, prodotti chimici, minerali, industria del cibo, prodotti metallici, settore bancario e assicurativi, settore della ristorazione e real estate. Gli investitori cinesi prestano attenzione anche a progetti di costruzione di infrastrutture, ospedali e abitazioni residenziali, conservazione delle acque, fabbriche di prodotti chimici e tessili. 201 I seguenti grafici mostrano i principali settori di investimento cinese nel 2010 e nel 2013 (Fig.2 e Fig.3). 197 Thailand s FTAs Facilitate Trade and Investment, Thailand Investment Review, 17 luglio 2005, US Relations with Thailand, US Department of State-Diplomacy in Action, 4 settembre 2014, GEIB Peter, PFAFF Lucie, China: Trade Agreement and Relationships with Southeast Asian Nations, op.cit., p HAN SHIH, Toh, China Gaining On Top Thai Trade Spot, The South China Morning Post [Online], 27 febbraio 2013, SUKAVUNTA, Pittaya, China s Go-out Strategy: Chinese Foreign Direct Investment in Thailand, Thailand Journal of Law and Policy, 2010, SUKAVUNTA, Pittaya, China s Go-out Strategy: Chinese Foreign Direct Investment in Thailand, Thailand Journal of Law and Policy, 2010,

78 Fig.2: Settori Investimenti Cinesi in Thailandia nel Minerali 2010 Elettronica Prodotti agricoli Industria Leggera Componenti metallici Fig.3: Settori Investimenti Cinesi in Thailandia nel Elettronica Industria leggera Prodotti agricoli Componenti metallici Mentre gli investimenti nel settore agricolo e nella produzione di componenti metallici sono aumentati, si assiste invece alla sparizione degli investimenti nel settore minerali/ceramica, e a una progressiva diminuzione di quelli nel settore dell industria leggera/tessile. Gli investimenti nel settore dell elettronica si sono moltiplicati, costituendo quasi un quinto degli investimenti totali cinesi in Thailandia. Gli investimenti si possono dividere in investimenti che puntano all aumento 202 Dati: Thailand China Business Link, 2258d24d1464/Thai-China-investment.aspx?lang=en-GB, e Thailand Board of Investment, Dati: Thailand China Business Link, ibidem. 77

79 dell import/export, investimenti nel settore delle risorse e investimenti compiuti per diversificare il proprio portfolio internazionale. 204 Secondo il Direttore Generale dell Ufficio per la Promozione del Commercio Internazionale del Ministero del Commercio thailandese, la Cina si avvia a superare il Giappone come principale partner commerciale della Thailandia, grazie ai crescenti investimenti cinesi. 205 Le relazioni diplomatiche tra Cina e Thailandia sono molto strette: funzionari di alto livello e membri della famiglia reale thailandese spesso compiono visite in Cina, ricambiati da funzionari equivalenti cinesi, i quali partecipano alle conferenze organizzate dalla Thailandia sul proprio territorio, a inaugurazioni di istituti ed edifici pubblici, e all apertura di mostre e fiere. 206 Nell ottobre 2011 il premier Li Keqiang, nel suo discorso pronunciato durante l Assemblea Nazionale Thailandese, ha ricordato la lunga storia di scambi amichevoli tra i due stati, la loro vicinanza geografica e la comune cultura che li lega. Oltre ai traguardi commerciali (la Cina è ormai il principale mercato per l export e per il turismo thailandese, e la Thailandia è stato il primo stato ASEAN ad aprirsi alla cooperazione con la Cina) anche sul fronte culturale e militare la Thailandia ha agito da apripista, inaugurando per prima un centro culturale cinese sul proprio territorio e conducendo per prima esercitazioni congiunte tra l esercito cinese e thailandese. Il discorso ha enfatizzato in tutti i modi i legami amichevoli tra Thailandia e Cina, suggerendo un ulteriore approfondimento delle opportunità economiche degli anni a venire in modo da poterne trarre vantaggio entrambi, in particolare Li Keqiang ha invitato il governo thailandese ad aumentare la cooperazione con la Cina nel settore delle infrastrutture come strade, ponti e ferrovie ad alta velocità per favorire i flussi commerciali, e ad aumentare gli scambi culturali tra i due stati. 207 In generale, nei discorsi pronunciati dai rappresentanti cinesi vengono messi in primo piano i rapporti quasi fraterni tra i due stati e la promessa di crescita economica che la Cina può offrire, nonché l impegno verso uno sviluppo armonioso e verso una politica di buon vicinato, così da attenuare le preoccupazioni di chi è preoccupato per la troppa influenza cinese sull economia e politica thailandese. Le due nazioni cooperano stabilmente nei settori tecnologico, culturale, sanitario, educativo, sportivo, militare e giudiziario. A partire dalla firma di un accordo per la cooperazione scientifica e tecnologica nel 1978, i due stati hanno portato a compimento centinaia di 204 SUKAVUNTA, Pittaya, China s Go-out Strategy: Chinese Foreign Direct Investment in Thailand, op.cit. 205 HAN SHIH, Toh, China Gaining On Top Thai Trade Spot, op.cit. 206 Asia: Thailand, in Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website, LI Keqiang, May The Flower of China-Thailand Friendship Bear New Fruits, in Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website, 12 ottobre 2013,

80 progetti di cooperazione e migliaia di scambi scientifici tra esperti in campi che vanno dall agricoltura alle comunicazioni satellitari. La cooperazione culturale è un settore particolarmente caro ai due governi: nel 1996 è stato firmato un Memorandum per la Cooperazione negli scambi culturali cinesi-thailandesi, nel 2001 si è arrivati alla firma di un Accordo per la cooperazione culturale tra i due stati. Questi passi hanno permesso di implementare la qualità e la quantità dei progetti di scambio: se prima del 2001 questi progetti erano pochi, già immediatamente dopo la firma dell Accordo sono aumentati a trecento. 208 Nel 2010 è stato istituito il dodicesimo Istituto Confucio in territorio thailandese : gli Istituti Confucio in Thailandia ricevono l appoggio sia delle autorità che della famiglia reale thailandese, e hanno aumentato le proprie attività a causa del crescente interessamento verso la lingua e cultura cinese. Questo è dovuto in parte all affermazione della Cina sulla scena globale e in parte agli storici legami tra i due stati: nel 2012 è stato riscontrato da un censimento che il 14% della popolazione thailandese ha origini cinesi, e la comunità cinese in Thailandia è la seconda al mondo, dopo quella indonesiana. 209 La popolazione di etnia cinese in Thailandia si divide in quattro gruppi a seconda del periodo di migrazione: il primo è composto dai commercianti che vi si trasferirono nel tredicesimo secolo, il secondo comprende i lavoratori non qualificati provenienti dalle campagne cinesi che migrarono tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, il terzo gruppo consiste nei cinesi di classe media-elevata che si trasferirono in Thailandia dopo il 1949, l ultimo gruppo si compone dei discendenti di tutti i gruppi precedenti, persone che potrebbero non aver mai vissuto in Cina. 210 Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i timori verso le interferenze del PCC nella politica thailandese si concretizzarono in politiche di assimilazione dei cittadini di etnia cinese, con conseguente chiusura di scuole cinesi e riduzione delle quote di immigrazione per i migranti cinesi. 211 Dopo la dichiarazione di Zhou Enlai alla Conferenza di Bandung nel 1955, con cui il governo cinese assicurava la propria non interferenza nelle politiche interne della Thailandia, la situazione migliorò: le scuole vennero riaperte, le politiche di assimilazione vennero ridotte e si assistette all ascesa dei thailandesi di origine cinese nelle posizioni più importanti di economia e politica. 212 Un esempio è il fatto che ben 17 capi di stato thailandesi hanno avuto o hanno origini cinesi The Long-Stream Friendship between Thailand and China, Economic and Commercial Counsellor s Office of the Embassy of the People s Republic of China in Thailand Website, 11 agosto 2005, 8http://th2.mofcom.gov.cn/article/bilateralvisits/200508/ shtml, ZHAO, Xin-Cheng, Sino-Thai Educational Exchange and Cooperation in the Case of Confucius Institute, First Thai-Chinese Strategic Seminar, Bangkok agosto 2012, p AUETHAVORNIPIPAT, Ruji, Flexible Identity: Unfolding the Identity of Chinese-Thai Population in Contemporary Thailand, The Arbutus Review, 2011, Vol.2, p AUETHAVORNIPIPAT, Ruji, ibidem, p AUETHAVORNIPIPAT, Ruji, ibidem, p KOLODKO, Grzegorz, Globalization And Social Stress, Nova Science Pub. Inc., 2005, p

81 Oggi il cinquanta per cento delle famiglie di etnia cinese controlla la maggior parte dell economia thailandese, tre quarti degli individui più ricchi in Thailandia hanno radici cinesi, e gli imprenditori di origine cinese sono particolarmente influenti nei settori del real estate, agricoltura, finanza e commercio all ingrosso. 214 Un esempio è il CP Group, la più grande azienda transnazionale thailandese e uno dei maggiori investitori thailandesi in Cina: fondata da due immigrati cinesi, è diventata una delle più importanti compagnie thailandesi, tanto che nel 2010 è stata riconosciuta come simbolo dei rapporti fraterni tra Cina e Thailandia al Seminario per il trentacinquesimo anniversario dell inizio delle relazioni diplomatiche tra Cina e Thailandia. La compagnia utilizza abitualmente elementi della cultura cinese e della cultura thailandese nelle sue strategie commerciali, per massimizzare i profitti nei due stati, uno schema comune a molte aziende appartenenti a thailandesi di etnia cinese. 215 Scambi e comunicazioni amichevoli intercorrono anche tra le forze armate dei due stati: i leader militari thailandesi scambiano frequenti visite ai loro equivalenti cinesi e viceversa, le accademie militari organizzano spesso scambi e programmi di studio all estero. In campo giudiziario, Cina e Thailandia hanno cooperato per raggiungere risultati di notevole spessore per ridurre i crimini transnazionali, economici e di spaccio di droga. 216 L opinione pubblica thailandese nei confronti dell ascesa economica cinese è in generale positiva: i thailandesi ritengono che l economia cinese raggiungerà presto il livello di quella statunitense, e credono che questo sia un fatto positivo. I sentimenti della popolazione verso la Cina sono pertanto positivi, in quanto si ritiene che la crescita economica cinese porterà benefici anche alla Thailandia, uno dei maggiori partner commerciali cinesi nel Sud Est asiatico. 217 Secondo i dati raccolti da Asian Barometer Survey, il 56% degli abitanti della Thailandia ritiene che nel giro di dieci anni la Cina avrà l influenza maggiore in Asia (Fig.4): interrogati su quale sia lo stato che possieda maggiore influenza in Asia oggi, dichiarano invece un pareggio tra Stati Uniti e Cina (44% e 41% rispettivamente). 214 WAI-CHUNG YEUNG, Henry, Economic Globalization, Crisis and the Emergence of Chinese Business Community in Southeast Asia, in International Sociology, 2000, AUETHAVORNIPIPAT, Ruji, Flexible Identity: Unfolding the Identity of Chinese-Thai Population in Contemporary Thailand op.cit., p LI Keqiang, May The Flower of China-Thailand Friendship Bear New Fruits, Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website, 12 ottobre 2013, Country Highlights: Thailand, World Public Opinion Website, giugno 2007,

82 Fig.4: Chi avrà maggiore influenza in Asia fra dieci anni? ,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 1 RPC USA L influenza della Cina è ritenuta positiva dalla maggioranza dei thailandesi (71%), che credono al tempo stesso che i benefici che essa porta alla Thailandia superino gli svantaggi (50%). La grande portata dell influenza cinese è riconosciuta dall 80% della popolazione (Fig.5 e Fig.6). 219 Fig.5: La Cina ha una grande influenza sulla Thailandia? Che tipo di influenza? ,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 1 Grande influenza Influenza positiva 218 Dati: Asian Barometer Project ( e ), diretto dai professori Fu Hu e Yun-han Chu, finanziato dal Ministero dell Educazione di Taiwan, Academia Sinica e dalla National Taiwan University. Asian Barometer Project Office ( è l unico responsabile della distribuzione dei dati. 219 Ibidem. 220 Ibidem. 81

83 Fig.6: L influenza cinese sulla Thailandia porta benefici o svantaggi? ,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 1 Benefici Svantaggi Nonostante questo, il 59% dei thailandesi non crede che la Cina agisca in modo responsabile nei confronti degli altri stati, e il 53% di essi ritiene che il governo cinese non prenda in considerazione gli interessi della Thailandia nelle sue politiche estere. Il 63% degli intervistati afferma tuttavia di essere favorevole all entrata della Thailandia nei Free Trade Agreements con la Cina. 222 I dati raccolti indicano quindi che l opinione favorevole della Thailandia verso la Cina è dovuta alla sua crescita economica, da cui si spera di trarre profitto aumentando gli accordi commerciali e i legami di amicizia con la Cina. Il modello di sviluppo cinese non è ritenuto adatto alla Thailandia (solo il 16% dei thailandesi si esprime a favore di tale modello, mentre il 46% ritiene che si debba seguire una strada per lo sviluppo che sia coerente con le caratteristiche della Thailandia. 223 ) così come il modello politico autoritario cinese (il 24% degli intervistati si dichiara a favore di esso, ma solo il 27% afferma di preferire il modello politico democratico di Stati Uniti e Giappone 224 ) Conclusioni Si può concludere che il soft power cinese sulla Thailandia si basa sull influenza della propria crescita economica, che viene ritenuta un elemento importante per lo sviluppo dell economia thailandese, e di conseguenza il governo thailandese non ha esitato a stringere sempre più accordi commerciali con la Cina, sia individualmente che all interno dell ASEAN. Nonostante questo la Thailandia non sembra propensa ad adottare il modello di sviluppo cinese, ritenuto probabilmente 221 Ibidem. 222 Country Highlights: Thailand, World Public Opinion Website, giugno 2007, Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 224 Ibidem. 82

84 troppo legato alle condizioni specifiche della Cina. Per migliorare il proprio soft power in Thailandia la Cina ha adottato politiche che enfatizzano la cultura, i legami storici di amicizia e la discendenza comune tra Thailandia e Cina, nonché il dialogo con gli organismi internazionali che regolano il Sud Est asiatico, e questo ha contribuito a migliorare l immagine della Cina in Thailandia, pur con le riserve che i thailandesi ancora nutrono verso il sistema politico e le politiche estere cinesi, mentre non sembra esserci preoccupazione per l ascesa cinese. 83

85 3.3.2 Vietnam Panoramica La Repubblica Socialista del Vietnam è situata lungo l Indocina e confina a nord con la Cina, con la quale ha avuto legami fin dal secondo secolo a.c., quando la parte settentrionale del Vietnam venne incorporata all impero Han e rimase sotto dominio cinese fino al decimo secolo, quando conquistò l indipendenza e divenne uno stato tributario dell impero cinese: per i successivi secoli i regnanti del Vietnam si impegnarono a contrastare i tentativi cinesi di riconquistare il territorio, e questo contribuì a lungo andare alla creazione di un sentimento di identità nazionale negli abitanti del Vietnam. 225 Nonostante ciò il Vietnam rimase legato strettamente alla Cina, che ne influenzò profondamente cultura, politica ed economia fino a metà Ottocento, quando il Vietnam venne colonizzato e divenne un protettorato francese. 226 La Francia instaurò un dominio diretto con poche o nulle libertà di espressione per la classe politica vietnamita, provocandone la crisi: quando verso fine della Seconda Guerra Mondiale il Giappone invase il Vietnam, fu solo grazie alle forze comuniste-nazionaliste che i giapponesi vennero respinti, e alla fine della guerra esse proclamarono l indipendenza del Vietnam nel settembre Questo evento portò all inizio di una guerra che durò per circa trent anni, prima contro le forze francesi e poi contro le forze americane, in quanto era ritenuta una guerra contro il comunismo e non una lotta per l indipendenza. 228 Dopo la vittoria vietnamita nel 1975 e la riunificazione del paese, il Partito Comunista Vietnamita prese il comando, ma la ricostruzione dei rapporti con gli stati confinanti venne ostacolata dall invasione vietnamita della Cambogia nel 1978: gli obiettivi dell invasione erano contrastare il regime dei Khmer Rossi e fermare il genocidio che essi stavano compiendo, ma venne vista dagli stati dell Occidente e dalla Cina come un tentativo di estendere l influenza vietnamita in Indocina, in una regione alleata della Cina, e le conseguenze furono il taglio degli aiuti occidentali e cinesi verso il Vietnam e il raffreddamento delle sue relazioni con la Cina, la quale a sua volta invase il Vietnam per circa due settimane nel Le relazioni con la Cina vennero ristabilite nei primi anni Novanta, in seguito alla caduta dell Unione Sovietica (il principale alleato del Vietnam) e all uscita delle truppe 225 DOSCH Jorn, VUVING Alexander, The Impact of China on Governance Structures in Vietnam, DIE Research Project The Impact of Russia, India and China on Governance Structures in their Regional Environment, DIE, 2008, pag Vietnam, : Disunity, Unity and French Conquest, in The Emergence of Modern Southeast Asia, ed. OWEN Norman G., University of Hawaii Press, 2005, Honolulu, p Per approfondire: MCLEOD, Mark W., The Vietnamese Response to French Intervention, , 1991, Praeger, New York 227 DOSCH, Jorn, VUVING, Alexander, The Impact of China on Governance Structures in Vietnam, op.cit., pag DOSCH Jorn, VUVUNG Alexander, ibidem. 229 DOSCH, Jorn, VUVING, Alexander, The Impact of China on Governance Structures in Vietnam, op.cit., pag. 9 e Vietnam after 1975: From Collectivism to Market Leninism, in The Emergence of Modern Southeast Asia, op.cit., p

86 vietnamite dalla Cambogia: nel novembre 1991, in seguito ad un summit segreto tenutosi a Chengdu l anno precedente, i leader di Vietnam e Cina ristabilirono ufficialmente le relazioni diplomatiche tra i due stati. 230 Dopo un primo periodo di circospezione, tra i due stati c è stato un costante aumento della collaborazione in campo politico, economico e culturale, nonostante le insicurezze relative alle dispute sulle Isole Spratly e Paracels Statistiche Per quel che riguarda l economia, la Cina rappresenta il principale partner commerciale del Vietnam 231 : il Vietnam esporta ferro, rame, prodotti agricoli (in particolare riso, di cui è uno dei maggiori esportatori al mondo) verso la Cina, che a sua volta esporta minerali, energia idroelettrica (l esportazione della quale è tuttavia diminuita a causa dell aumento dello sfruttamento delle proprie risorse idroelettriche da parte del Vietnam), frutta e verdura, prodotti elettronici e utensili di uso quotidiano; una gran parte dei prodotti esportati dalla Cina in Vietnam è destinata ad essere ulteriormente processata in terra vietnamita, in particolare prodotti elettronici e tessili, per poi essere esportata nel resto del mondo. 232 Fig.7: Commercio bilaterale Cina-Vietnam confrontato con Cina-ASEAN WOMACK, Brantly, China and Vietnam: Politics of Asymmetry, Cambridge University Press, 2006, Cambridge, p China Remains Vietnnam s Biggest Trade Partner in 2013, The China Daily [Online], 29 gennaio 2014, EYLER, Brian, The Coming Downturn of China-Vietnam Trade Relations, East By South East, 09 luglio 2014, Dati: UN Comtrade, e ASEANstats Website,

87 Come si può vedere dal grafico (Fig.7), l incremento del commercio bilaterale tra Cina e Vietnam negli ultimi anni è stato lento ma costante, tuttavia la sua portata rimane a livelli relativamente bassi se confrontata con quella di altri stati del Sud Est asiatico: la causa di questo potrebbe essere un mancato riconoscimento del mercato dei due stati, in quanto parte dei commercianti cinesi verso il Vietnam ritengono quest ultimo uno stato povero, in cui la domanda di beni non è molto alta, per cui si concentrano sull esportazione di prodotti agricoli e di prodotti che verranno poi lavorati ulteriormente; a loro volta i consumatori vietnamiti ritengono le merci cinesi di basso livello, per cui in alcuni casi hanno favorito la limitazione del commercio e degli investimenti cinesi in Vietnam. 234 Inoltre il deficit commerciale con la Cina è molto alto, e continua a crescere soprattutto per quel che riguarda l importazione dalla Cina di materiali da produzione. 235 Il Vietnam dipende dalla Cina soprattutto in alcuni settori, come nelle costruzioni e nelle forniture dei prodotti per progetti di telecomunicazione, dove gli investitori cinesi vincono molti appalti, ma dove la qualità dei prodotti è inferiore a quella attesa. 236 Gli investimenti cinesi in Vietnam si focalizzano sulla produzione industriale e nelle costruzioni, nei servizi e nei settori dell agricoltura, della pesca e nell arboricoltura (Fig.8). 237 Fig.8: Settori investimenti cinesi in Vietnam ZHANG, Ning, Research on Trading Relations between China and Vietnam, Journal of Engineering, 2012, Vol.1, p If China Creates Economic Difficulties, Vietnam Will Take Action, Vietnam Net Bridge Website, 01 luglio 2014, Ibidem. 237 ZHANG, Ning, Research on Trading Relations between China and Vietnam, op.cit., p ZHANG, Ning, ibidem. 86

88 Gli investimenti cinesi in Vietnam sono decuplicati negli ultimi anni, e di recente si è assistito ad un aumento di essi nei settori dell industria tessile e del real estate: la portata degli investimenti cinesi ha fatto sorgere preoccupazioni nella popolazione vietnamita, che teme la troppa dipendenza del Vietnam dalla Cina, tuttavia il Ministero del Commercio del Vietnam non sembra avere intenzione di limitare le quote di investimenti cinesi, consapevole delle grandi opportunità economiche offerte da essi. 239 Le relazioni diplomatiche tra Cina e Vietnam vennero ufficialmente normalizzate nel Da quel momento il Vietnam ha assunto strategie diverse verso la Cina, a seconda della situazione: la deferenza nei confronti della Cina è stata il mezzo più adottato nelle relazioni con essa, unito al richiamo alla solidarietà tra partiti comunisti (soprattutto nei primi anni dopo la normalizzazione delle relazioni) e al bilanciamento tra Cina, stati del Sud Est asiatico e potenze occidentali come gli Stati Uniti. 240 L impegno del Vietnam nell ambito dell ASEAN, al quale ha aderito dal 1995, fa parte delle strategie di avvicinamento ad altre potenze dopo la dissoluzione dell Unione Sovietica e dei tentativi di espandere la propria influenza nel Sud Est asiatico: il Vietnam è impegnato nell ambito delle risoluzioni dei conflitti riguardanti la sovranità territoriale e marittima, nell ambito della cooperazione economica ed è favorevole all integrazione della ASEAN Free Trade Zone nel 2015, dimostrando un forte interesse su questo tema. 241 Le previsioni ipotizzano che nei prossimi anni si assisterà ad un incremento della deferenza nelle relazioni tra Vietnam e Cina, in parte a causa del poco coinvolgimento di quest ultima nelle strategie vietnamite legate alla solidarietà tra partiti, oppure ad un aumento del bilanciamento con gli Stati Uniti, i quali a causa della loro preoccupazione verso il crescente potere cinese nell area del Sud Est asiatico sarebbero più propensi a reagire positivamente alle strategie vietnamite di bilanciamento. 242 In campo culturale, negli ultimi dieci anni vi sono state molte iniziative di collaborazione tra Cina e Vietnam, sia governative che non governative, quali festival, raduni e competizioni come il Chinese Bridge: gli scambi bilaterali nell educazione hanno portato più di quattordicimila studenti vietnamiti a studiare in Cina, e dai tremila ai quattromila studenti cinesi a studiare in Vietnam. 243 Sono frequenti le visite di funzionari di alto livello in entrambi gli stati, che partecipano a summit e 239 Chinese Investment in Vietnam Soars, Vietnam Net Bridge Website, 20 aprile 2014, VUVING, Alexander, Strategy and Evolution of Vietnam s China Policy, Asian Survey, 2006, N.6, p Vietnam s Strenghtening Influence in ASEAN, Early-warning Signal for Indonesia, The Global Review [Online], 25 ottobre 2013, VUVING, Alexander, Strategy and Evolution of Vietnam s China Policy, op.cit., p China, Vietnam Expand Cultural Cooperation, The English People [Online], 29 agosto 2013,

89 conferenze sia in Vietnam che in Cina; sono stati fatti progressi nell ambito della demarcazione dei confini, in particolare con l adozione del Protocollo per la Demarcazione dei Confini tra Cina e Vietnam nel 2010, e la collaborazione su ogni fronte rimane attiva, come quella tra i Partiti Comunisti di entrambi gli stati nella definizione di teorie sul comunismo. 244 La Cina è inoltre la seconda fonte di aiuti dall estero per il Vietnam, sia sotto forma di donazioni sia sotto forma di prestiti per lo sviluppo di infrastrutture come ferrovie, cantieri navali e centrali idroelettriche. 245 La minoranza cinese in Vietnam conta circa un milione di persone: le prime migrazioni cinesi in Vietnam risalgono al Secondo Secolo a.c., con la conquista cinese del territorio settentrionale dell odierno Vietnam, e continuarono per i secoli successivi; i migranti cinesi si inserirono soprattutto nel commercio, dove potevano coltivare con profitto le relazioni con la madrepatria. 246 Con la dominazione francese le migrazioni di cinesi in Vietnam aumentarono, favorite dal governo francese, e la loro influenza sull economia aumentò fino alla Guerra del Vietnam, fino a dopo la decisione del Vietnam del Nord di allearsi all Unione Sovietica, che provocò l insoddisfazione cinese: la minoranza cinese si schierò con la patria d origine, e questo portò i leader del Vietnam del Nord a elaborare strategie di assimilazione forzata per la minoranza cinese. 247 La comunità di origine cinese nel Vietnam del Sud mantenne la propria influenza fino alla fine del conflitto: con l unificazione del Vietnam i commercianti di origine cinese dovettero affrontare, oltre alla forzata assimilazione, l espropriazione e la chiusura dei propri negozi in seguito alla dittatura comunista, e vennero guardati con sospetto in quanto ritenuti possibili agenti della Cina continentale. 248 Le tensioni che risultarono da questa situazione furono alla base dell espatrio di gran parte della comunità cinese vietnamita (a cui venne concesso lo status di rifugiati), nonché in parte dell invasione cinese del Vietnam nel Negli anni Novanta e Duemila la situazione si è riaggiustata, in seguito alla riapertura delle relazioni diplomatiche tra Cina e Vietnam e il riconoscimento dell importanza della Cina per l economia e lo sviluppo di quest ultimo, a cui la minoranza cinese poteva essere utile. Le tensioni tuttavia tendono a riaffiorare nei casi di sovranità marittima e territoriale e, in generale, in tutte le situazioni in cui la Cina è vista avere troppa 244 China and Vietnam, Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website, LUM Thomas, MORRISON Wayne, VAUGHN Bruce, China s Soft Power in Southeast Asia, op.cit., p Overseas Chinese in Vietnam, Chinatownlogy, KHANH, Trâǹ, The Ethnic Chinese and Economic Development in Vietnam, Institute of Southeast Asian Studies, 1993, Singapore, p Indochinese Refugee Education Guides, Online Archive of California, ss2.10&brand=oac4, Ibidem. 88

90 influenza sul Vietnam, come nel maggio 2014, quando in seguito all installazione da parte della Cina di un impianto di trivellazione presso le Isole Paracels, contese tra Cina, Vietnam e Taiwan, si sono verificati tumulti contro le comunità cinesi in Vietnam. 250 L opinione pubblica vietnamita ha una visione ambigua dell influenza cinese in Vietnam: se da un lato gli intervistati non hanno dubbi nell ammettere che la Cina sia lo stato con la maggiore influenza in Asia sia ora che nel giro di dieci anni (69% in entrambi i casi), tuttavia il 38% di essi afferma che l influenza cinese porti più danni che benefici, mentre il 47% è dell opinione contraria, un divario abbastanza basso (Fig.10). 251 Fig.9: Chi avrà maggiore influenza in Asia tra dieci anni? Vietnam Detains Hundreds after Riots Targeting Chinese Businesses, The Guardian [Online], 22 maggio 2014, Dati: Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 252 Ibidem. 89

91 Fig.10: L influenza cinese sul Vietnam porta benefici o svantaggi? 253 Il modello di sviluppo cinese è ritenuto adatto allo sviluppo futuro del Vietnam solo dal 22% della popolazione, risultato lievemente superiore ai dati riscontrati negli altri stati del Sud Est asiatico, mentre il 41% degli intervistati preferisce dare fiducia a un modello autoctono, nonostante in precedenza l economia del Vietnam abbia seguito i passi della Cina per quel che riguarda apertura del mercato e riforme economiche 254, mentre il modello di stato autoritario cinese incontra le preferenze del 32% della popolazione Conclusioni Il soft power cinese in Vietnam non è forte tanto quanto ci si potrebbe aspettare da uno stato con cultura e regime in comune con la Cina: questo dipende dalle storiche diffidenze del Vietnam nei confronti dell impero cinese prima e della Repubblica Popolare poi, e dalle rivalità tutt ora presenti nel Mar Cinese Meridionale. I vantaggi economici che la crescita cinese può apportare al Vietnam sono riconosciuti da quest ultimo, per cui le politiche diplomatiche ed economiche verso la Cina sono caratterizzate da grande deferenza, ma al tempo stesso il Vietnam cerca di bilanciare l influenza cinese avvicinandosi al resto del Sud Est asiatico e agli Stati Uniti, dimostrando con questo di non voler cedere totalmente all attuale soft power della Cina. 253 Dati: Ibidem. 254 WOMACK, Brantly, China and Vietnam: Managing an Asymmetric Relationship in an Era of Economic Uncertainty, Asian Politics and Policy, Vol.2. p Dati: Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 90

92 3.3.3 Laos Panoramica La Repubblica Popolare Democratica del Laos si trova nel territorio interno dell Asia sudorientale, ed è uno degli stati meno sviluppati del Sud Est asiatico: metà della sua popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, e nonostante la recente crescita economica rimane uno degli stati meno sviluppati della regione. 256 Le relazioni diplomatiche tra Laos e Cina vennero ufficialmente aperte il 25 aprile 1961: tra gli anni Settanta e Ottanta tuttavia i rapporti tra i due stati sono influenzati dai contrasti tra Vietnam (storico alleato e fratello maggiore del Laos) e Cina a causa dell invasione vietnamita della Cambogia, il cui regime dei Khmer Rossi era appoggiato dalla Cina; i rapporti tra Laos e Cina si sono normalizzati solo verso la fine degli anni Ottanta, con il ritiro delle truppe vietnamite. 257 Nel novembre del 2000 avvenne la prima visita di un presidente cinese (Jiang Zemin) nel Laos: durante la visita venne firmato un Joint Statement per la cooperazione in ogni campo, e nel 2006 si replicò con la visita di Hu Jintao e la firma di dieci trattati per la collaborazione omnicomprensiva. 258 La collaborazione economica tra i due stati si sta sviluppando sempre più, sono attivi comitati volti allo sviluppo delle relazioni commerciali tra Laos e Cina, e il governo cinese fornisce al Laos assistenza nei campi economico e commerciale. Il Partito Rivoluzionario del Popolo Lao e il Partito Comunista cinese lavorano assieme nell educazione degli ufficiali e nella riflessione sulla teoria comunista. I due stati hanno anche migliorato la cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata e ai crimini internazionali, nella ricerca medica e scientifica e nelle telecomunicazioni PHOLSENA Vatthana, BANOMYONG Ruth, Laos: From Buffer State to Crossroads?, 2007, Silkworm Books, p FUJIMURA, Kazuhiro, The Increasing Presence of China in Laos Today: A Report on Fixed Point Observation of Local Newspapers from March 2007 to Febraury 2009, Ritzumeikan Journal of Asian Pacific Studies, 2010, Vol.27, p Laos-China Cooperation Continues to Grow, Embassy of the People s Republic of China in the Lao People s Democratic Republic Website, 23 aprile 2013, China and Laos, Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website,

93 Statistiche Per quanto riguarda i rapporti economici, la Cina rappresenta il secondo maggiore partner commerciale per il Laos, dopo la Thailandia, e si sta avviando velocemente ad occupare il primo posto nella classifica. 260 Fig.11: Commercio bilaterale Cina-Laos 261 Secondo i dati riportati (Fig.11), il commercio bilaterale tra Laos e Cina, pur rimanendo a livelli molto bassi se confrontato con il commercio bilaterale tra Cina e stati ASEAN, ha tuttavia subito un impennata a partire dal 2006, con la firma di una serie di accordi per la collaborazione economica e tecnologica tra Cina e Laos. 262 Nel 2013, secondo le statistiche, il commercio bilaterale tra i due stati ha superato i due miliardi di euro, con un incremento del 58,6% rispetto al 2012: in particolare è aumentato l export cinese verso il Laos (83,6%), nei settori automobilistico e dei motocicli, nel tessile, nell acciaio, nei cavi elettrici e negli equipaggiamenti per le telecomunicazioni e nei prodotti elettronici. 263 Nel 2015 è prevista la completa entrata del Laos nell accordo ACFTA, e questo implica una maggiore competizione delle aziende laotiane per il controllo del mercato nei settori oggetto dell accordo, ma anche maggiori opportunità di esportazione, nonostante i timori che tali 260 Laos Economy Profile 2014, Index Mundi, 23 agosto 2014, Dati: UN Comtrade, President Hu Makes Five-point Proposal for Sino-Lao Relations, Xinhua Net, 19 novembre 2006, 老挝国家概况 (Relazioni tra Cina e Laos), 中华人民共和国外交部 Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website (versione cinese), agosto 2014,

94 aziende non possiedano i mezzi per sfruttare al massimo le opportunità e sostenere la concorrenza cinese. 264 Nonostante il Laos sia uno stato povero, tuttavia il suo territorio è ricco di risorse naturali, tra le quali spicca il fiume Mekong, dall immenso potenziale idroelettrico. 265 La Cina è uno dei tre maggiori investitori in Laos assieme a Thailandia e Vietnam, e negli ultimi anni ha aumentato i propri investimenti nel settore energetico: i dati disponibili tra il 1989 e il 2008 indicano che in tale periodo gli investitori cinesi si sono concentrati nel settore manifatturiero, nel settore minerario e nei servizi, mentre la quota d investimenti riservata alla produzione di energia idroelettrica rimaneva limitata (Fig.12). Fig.12: Principali settori investimenti cinesi in Laos Tuttavia tale quota è aumentata di molto negli ultimi cinque anni: i progetti finanziati dalla Cina in Laos sono nel campo dello sfruttamento dell energia idroelettrica, con la costruzione di centrali idroelettriche lungo il corso del Mekong, nel campo minerario e nel campo dei trasporti, la Export 264 Potential Impact of the AFCTA on Price Competitiveness on Selected Insustries in the Lao People s Democratic Republic, Prezi [Online], 21 maggio 2014, PASICK, Adam, China Just Became the Biggest Investor in Laos, and Laos Neighbors Are Worried, Quartz [Online], 30 gennaio 2014, ORABOUNE, Syviengxay, Lao PDR and Its Development Partners in East Asia (China and Japan), in "A China-Japan Comparison of Economic Relationships with the Mekong River Basin Countries", ed. KAGAMI Mitsuhiro, BRC Research Report, Institute of Developing Economies- Japan External Trade Organization, 2009,

95 Import Bank of China ha finanziato la costruzione di una linea ferroviaria che attraversi il Laos e colleghi la Cina alla capitale laotiana Vientiane, proseguendo poi in Cambogia, Thailandia e Singapore, creando così un corridoio per il passaggio delle merci (Fig.13). 267 Fig.13: Principali progetti di investimento cinese in Laos per settore ( ) 268 Inoltre, molti investimenti privati cinesi sono stati fatti nel settore del turismo, in particolare in casinò nelle Zone Economiche Speciali del Laos, come a Boten, dove tuttavia l attività ha aumentato gli introiti della popolazione laotiana ma è stata anche causa dell aumento vertiginoso della criminalità organizzata legata alle scommesse e alla prostituzione. 269 I progetti cinesi per infrastrutture, soprattutto nel nord del Laos (la zona più povera del paese ma che si trova in posizione strategica al confine con lo Yunnan), sono sempre di più, la Cina ha finanziato la costruzione di un centro culturale e di alcuni uffici governativi a Vientiane, il numero dei commercianti cinesi in Laos è in aumento Vientiane-China Rail Now a Priority Project, The Nations [Online], 6 novembre 2014, e ORABOUNE, Syviengxay, Lao PDR and Its Development Partners in East Asia (China and Japan), op.cit. 268 CHEN Xiangming, STONE Curtis, China and Southeast Asia: Unbalanced Development in the Greater Mekong Subregion, Trinity College Digital Repository, p.9, SUPALAK, Ganjanakhundee, No More Casinos in Laos: Somsavat, The Nations [Online], 9 settembre 2013, GARCIA, Nick, China s Commercial Takeover of Laos, Nikkei Asian Review Website, 19 novembre 2013,

96 L importanza strategica del Laos è attestata anche dal crescente numero di visite di alto livello da entrambe le parti: lo scorso luglio il presidente del Laos Choummaly si è recato in visita al presidente cinese Xi Jinping ed ha firmato una serie di accordi per implementare la collaborazione nel settore energetico, dell agricoltura, nei trasporti e comunicazioni e della prevenzione del cybercrimine, nonché nella ricerca scientifica e tecnologica. 271 La collaborazione tra i due stati è attiva anche in campo militare, con frequenti scambi tra le accademie militari laotiane e cinesi 272, e in campo culturale, con l apertura di campus universitari cinesi in Laos, assegnazione di borse di studio agli studenti meritevoli 273, programmi radio e scuole di lingua cinese 274, che dimostrano l accresciuta influenza della Cina in Laos. La Cina si colloca inoltre tra i più grandi fornitori di aiuti dall estero del Laos: a partire dagli anni Novanta il governo cinese ha erogato al Laos donazioni, prestiti a basso tasso di interesse, aiuti per progetti di sviluppo, assistenza tecnica e investimenti in aree chiave (sviluppo di centrali idroelettriche, infrastrutture per trasporti), oltre a inviare volontari in progetti legati all educazione sanitaria e culturale. 275 La popolazione del Laos di origine cinese si divide in discendenti degli antichi commercianti cinesi stabilitisi nel nord del paese, i discendenti dei cinesi d oltremare (huaqiao 华侨 ) provenienti dal Guangdong, dal Fujian e da Hainan e stabilitisi in Laos durante il periodo coloniale arrivando ad occupare in seguito posizioni importanti nell economia del paese, e dai nuovi migranti cinesi (xin yimin 新移民 ) arrivati in Laos alla fine degli anni Novanta, soprattutto nelle regioni settentrionali e nella capitale Vientiane. 276 Prima dell arrivo dei nuovi migranti, la comunità cinese in Laos era piuttosto scarsa di numero: il raffreddamento delle relazioni diplomatiche tra Cina e Laos negli anni Settanta portò all esodo di gran parte della popolazione di origine cinese. Negli anni Novanta, quando i rapporti tra i due stati vennero ripristinati, la situazione migliorò per i laotiani di discendenza cinese, e iniziò il forte afflusso di nuovi migranti dalla Cina. 277 Attualmente la popolazione di etnia cinese rappresenta il 2% della popolazione totale del Laos 278, ed essa occupa un ruolo fondamentale nell economia del paese, come intermediari nelle transazioni economiche tra 271 ZHAO, Shengnan, China, Laos Sign Seven Agreements, The China Daily [Online], 29 luglio 2014, China, Laos to Strenghten Military Cooperation, The People Daily [Online], 20 ottobre 2012, China Takes First Steps Into Global Higher Education with Laos Campus, The South China Morning Post [Online], 12 giugno 2013, GARCIA, Nick, China s Commercial Takeover of Laos, op.cit. 275 LUM Thomas, MORRISON Wayne, VAUGHN Bruce, China s Soft Power in Southeast Asia, op.cit., p TAN, Danielle, Small Is Beautiful: Lessons from Laos for the Study of Chinese Overseas, Journal of Current Chinese Affairs, 2012, Vol.2, p TAN, Danielle, ibidem, p Population Census 2005, National Statistics Centre of Lao PDR Website,

97 cinesi e laotiani, come imprenditori (soprattutto nel commercio al dettaglio e nella ristorazione 279 ) e come investitori 280. I dati riguardanti l opinione pubblica laotiana sull influenza cinese sono difficili da reperire, in quanto sono poche le ricerche compiute su di essa, e anche a causa della povertà della popolazione e del regime laotiano. In generale, se da un lato l influenza cinese è vista in modo positivo dal governo laotiano a causa dei grossi investimenti e delle possibilità economiche derivate dalle esportazioni verso la Cina, dall altro lato la maggior parte della popolazione laotiana, che vive in condizioni di povertà, nutre preoccupazioni nei suoi confronti: operai cinesi vengono assunti al posto di quelli laotiani nei progetti finanziati dalla Cina, gli abitanti delle aree in cui verranno costruiti impianti idroelettrici e infrastrutture vengono espropriati delle proprie terre spesso senza ottenere un compenso adeguato, i prodotti cinesi a basso costo stanno sostituendo gli equivalenti laotiani, edifici storici vengono abbattuti per fare spazio ad opere finanziate dalla Cina. 281 Il boom nel settore del turismo e dei servizi ha portato molti a iscriversi a corsi di lingua cinese, per essere in grado di entrare in questo mercato, che però favorisce i laotiani di origine cinese; la competizione con i prodotti cinesi risulta difficile nei settori di base come quello dell agricoltura, e questo porta al fallimento delle piccole imprese locali, generando malcontento Conclusioni Si può concludere che l influenza cinese in Laos è molto forte, per motivi geografici (prossimità dei confini), politici (regimi comunisti) ed economici (massicci investimenti). Secondo alcuni studiosi, questa influenza è vista in modo positivo dal governo laotiano, in quanto, come in certi stati africani, essa contribuirebbe a rafforzare il governo in carica, tramite un processo simile all estroversione (termine coniato dal politologo francese Francois Bayart e che indica l adozione di elementi culturali estranei sottomettendoli a obiettivi autoctoni 283 ) che porta il Laos a cercare una relazione patrono-cliente per migliorare la propria economia e rafforzare quindi il proprio governo, senza preoccuparsi delle conseguenze sulle parti più povere della società. 284 Sebbene i crescenti rapporti con la Cina sembrano essere visti come una fonte di futuro benessere dalla fascia medioalta della popolazione laotiana, tuttavia, il costante flusso di migranti cinesi che vengono impiegati 279 RICHTER, Frank-Jürgen, Business Networks in Asia: Promises, Doubts, and Perspectives Quorum Books, 1999, Westport, p TAN, Danielle, Small Is Beautiful: Lessons from Laos for the Study of Chinese Overseas, op.cit., p QUIMBACH, Ken, Laos in Danger of Losing Jobs and Culture as Chinese Pour In, The Global Times [Online], 24 gennaio 2013, ORABOUNE, Syviengxay, Lao PDR and Its Development Partners in East Asia (China and Japan), op.cit. 283 POMPEO, Francesco, La Sfida della Dimensione Interculturale, Weblogtrade Wiki, TAN, Danielle, Small Is Beautiful: Lessons from Laos for the Study of Chinese Overseas, op.cit., p.86 96

98 al posto della popolazione locale, la concorrenza delle merci cinesi, il malcontento per le espropriazioni di terra e altri fenomeni simili paiono accrescere la preoccupazione della fascia bassa della popolazione verso l influenza cinese sul Laos e sul governo. 97

99 3.3.4 Cambogia Panoramica La Cambogia non confina direttamente con la Cina, ma condivide con essa storiche relazioni diplomatiche: le fonti storiche riportano che già nel Dodicesimo secolo avvennero viaggi per stabilire relazioni diplomatiche ed economiche tra l impero cinese e il regno Khmer. 285 Nei secoli successivi il territorio passò sotto il dominio del regno del Siam, del regno vietnamita e infine sotto il protettorato francese, dal quale la Cambogia ottenne l indipendenza nel Le relazioni con la Cina vennero ufficialmente aperte nel luglio 1958, e fiorirono soprattutto nei primi anni dopo l indipendenza, favorite dall amicizia personale tra l allora re di Cambogia Sihanouk e i leader cinesi tra cui Mao. 287 La Cina sostenne anche il regime comunista dei Khmer Rouge tra il 1975 e il 1978, responsabile del genocidio di gran parte della popolazione cambogiana, e conclusosi solo in seguito all invasione vietnamita (supportata dall Unione Sovietica) della Cambogia nel 1979, con il rovesciamento del regime Khmer Rouge e la proclamazione della Repubblica popolare di Cambogia, sotto influenza vietnamita. 288 In seguito a questi eventi le relazioni tra Cina e Cambogia subirono un deterioramento, in quanto la Cina continuò a sostenere il governo di coalizione in esilio dei Khmer Rouge tramite armi e fondi lungo la frontiera tra la Cambogia e la Thailandia nel periodo tra il 1979 e il 1990; la situazione iniziò a migliorare verso la fine degli anni Ottanta, grazie al progressivo avvicinamento e dialogo tra Cina, Unione Sovietica e Stati Uniti, fino ad arrivare alla Conferenza di Pace di Parigi sulla Cambogia ( ) e al ritiro delle truppe vietnamite dalla Cambogia nel 1990, eventi che portarono alla promulgazione di una Costituzione che rese la Cambogia una monarchia costituzionale nei primi anni Novanta. 289 Le relazioni tra Cina e Cambogia rifiorirono dopo la crisi politica della Cambogia nel 1997, grazie alla quale si affermò la figura del primo ministro Hun Sen, i cui sforzi per riallacciare stabili legami con la Cina risultarono nell incremento della collaborazione politica, militare ed economica tra i due stati LONG, Kosal, Sino-Cambodia Relations, Cambodian Institute for Cooperation and Peace Working Paper, N.28, 2009, p Per approfondire vedi: Cambodia, , in The Emergence of Modern Southeast Asia, ed. OWEN Norman G., University of Hawaii Press, 2005, Honolulu, p e CHANDLER, David, A History of Cambodia, Westwiev Press, LONG, Kosal, Sino-Cambodia Relations, op.cit., p Cambodia since 1975, in The Emergence of Modern Southeast Asia, ed. OWEN Norman G., University of Hawaii Press, 2005, Honolulu, p Ibidem. 290 LONG, Kosal, Sino-Cambodia Relations, op.cit., p.6 98

100 Statistiche Per quel che riguarda i legami economici tra Cina e Cambogia, il commercio bilaterale tra di loro è aumentato in modo significativo dopo il 1999, data in cui la Cambogia venne ammessa nell ASEAN, dopo il 2004, quando è stato firmato un accordo di cooperazione economica per aumentare gli scambi commerciali 291 e dopo il 2010, con l entrata in vigore della Free Trade Zone ASEAN e con l iniziativa di Chiang Mai (vedi Fig.14). Fig.14: Commercio Bilaterale Cina-Cambogia 292 Entrambi gli stati sono impegnati ad alzare il volume degli scambi commerciali, come dimostra l esenzione dalle tasse doganali di cui godono 418 tipi di prodotti cambogiani importati in Cina. 293 Tuttavia, la Cambogia ha ancora grosse difficoltà nella cooperazione economica con la Cina, con un deficit commerciale elevato dovuto al fatto che il 60% dei prodotti sui mercati cambogiani è di provenienza cinese. 294 La Cina è attualmente il maggiore investitore in Cambogia 295 : i più importanti progetti in cui la Cina ha investito dal 2007 ad oggi si collocano nei settori della 291 LONG, Kosal, ibidem., p Dati: UN Comtrade, CHAP, Sotharitho, Trade, FDI and ODA between Cambodia and China/Japan/Korea, in Economic Relations of China, Japan and Korea with the Mekong River Basin Countries, edito da KAGAMI, Mitsuhiro, BRC Research Report, Bangkok Research Centre, Institute of Developing Economies- Japan External Trade Organization, p FULLBROOK, David, China s growing influence in Cambodia, Asia Times [Online], Briefer on Chinese Investment in Cambodia, ITUC/GUF Hong Kong Liaison Office ( 國際工會聯合會香港聯 絡處 ) Website, p.1,

101 raffinazione di petrolio, dell energia e energia idroelettrica, dell estrazione di metalli e del real estate (Fig.15). Fig.15: Principali settori degli investimenti cinesi in Cambogia 296 Oltre a questo la Cina è il più grande investitore nel settore cambogiano del tessile, con investimenti che nel 2012 hanno raggiunto i cento milioni di euro 297 e un gran numero di fabbriche di proprietà di investitori cinesi. 298 Gli investimenti cinesi sono consistenti anche nel settore dell arboricoltura, in particolare per gli alberi da gomma e il sughero, nei territori compresi nelle Economic Land Concessions della Cambogia, ma la grande domanda cinese in questo settore sta portando alla sempre maggiore deforestazione del territorio. 299 Nel settore dell idroelettricità la spinta è data dalla crescente domanda di energia da parte della Cina, che ha intenzione di continuare la costruzione di dighe lungo il corso del fiume Mekong in Cambogia, progetti che, pur causando problemi dal punto di vista ambientale, sono visti positivamente dal governo cambogiano per la creazione di posti di lavoro e per l incremento della capacità energetica della Cambogia. 300 La Cina 296 Briefer on Chinese Investment in Cambodia, op.cit., p THOMASSON, Sarah, Cambodia on the Rise, Textile World Asia Website, Briefer on Chinese Investment in Cambodia, op.cit., p Ibidem, p BURGOS Sigfrido, EAR Sophal, China s Strategic Interest in Cambodia: Influence and Resources, Asian Survey, 2010, Vol.50, N.3, p

102 è anche la seconda nazione fornitrice di aiuti dall estero alla Cambogia 301, grazie ai prestiti e alle donazioni per la costruzione di infrastrutture, lavori pubblici e progetti relativi all energia idroelettrica 302 : gli investimenti e gli aiuti che provengono dalla Cina, a differenza di quelli che provengono da altre nazioni, non sono vincolati al rispetto dei diritti umani o delle normative internazionali, e questo ha spinto la Cambogia a favorire la Cina rispetto agli altri stati e ha contribuito all incremento dell influenza cinese in Cambogia, facendo nascere timori di perdita di autonomia da parte del governo cambogiano e di marginalizzazione da parte dell ASEAN. 303 Dagli anni Novanta la cooperazione in campo culturale è cresciuta, e vi sono frequenti scambi relativi a vari settori quali arte, giornalismo, sport, religione e turismo. 304 La promozione della cultura cinese ha avuto un ruolo importante per ristabilire i buoni rapporti tra Cina e Cambogia, deterioratisi durante gli anni Settanta e Ottanta: negli anni Novanta fu permessa l istituzione di scuole in cui si potesse insegnare in cinese e la fondazione di un giornale in lingua cinese e di canali tv in lingua cinese, con il contributo finanziario del governo cinese; inoltre è stato istituito un Istituto Confucio presso la Royal Academy of Cambodia 305 e sono state incoraggiate le associazioni sino-cambogiane che promuovono la cultura cinese tra la popolazione cambogiana, un compito facile per il fatto che l eredità culturale autoctona è stata quasi del tutto smantellata durante il regime Khmer Rouge, e questo porta ad una più vasta accettazione della cultura cinese tra la popolazione della Cambogia. 306 Le forze militari dei due stati collaborano spesso, e la Cina offre spesso aiuto alle forze armate cambogiane sotto forma di scambi e di donazione di navi per la lotta contro la pirateria: questo è probabilmente un tentativo cinese di sviluppare avamposti militari alleati nell eventualità di scontri nel Mar Cinese meridionale, in quanto la Cambogia controlla postazioni strategiche di esso. 307 Le forze armate cinesi collaborano con la Cambogia anche da punto di vista degli aiuti umanitari, come dimostra la recente inaugurazione della nave-ospedale cinese Peace Ark, che nel suo viaggio inaugurale si è recata in Cambogia per fornire servizi medici 301 HENG, Pheakdey, Chinese Investment and Aid in Cambodia: A Controversial Affair, East Asia Forum Website, 16 luglio 2013, LUM Thomas, MORRISON Wayne, VAUGHN Bruce, China s Soft Power in Southeast Asia, op.cit., p HENG, Pheakdey, Chinese Investment and Aid in Cambodia: A Controversial Affair, op.cit. 304 中国柬埔寨文化交流 (Relazioni Culturali tra Cina e Cambogia), 中华人民共和国驻柬埔寨王国大使馆 (Sito dell Ambasciata Cinese presso il Regno di Cambogia), 30 gennaio 2008, Confucius Institute Around The World, Confucius Institute of University of Nebraska-Lincoln Website, BURGOS Sigfrido, EAR Sophal, China s Strategic Interest in Cambodia: Influence and Resources, op.cit., p BURGOS Sigfrido, EAR Sophal, ibidem., p

103 alla marina e alla popolazione cambogiana. 308 In campo scientifico e tecnologico, in agosto Cina e Cambogia hanno firmato un accordo per istituire un Technology Transfer Centre in Cambogia, il primo nel suo genere in uno stato ASEAN, con l obiettivo di accelerare lo sviluppo scientifico e tecnologico cambogiano grazie ad una maggior collaborazione con la Cina. 309 La presenza cinese in Cambogia risale al Tredicesimo Secolo, quando dopo primi contatti diplomatici tra impero cinese e regno Khmer iniziarono flussi di migrazione dalla Cina meridionale ai territori dell attuale Cambogia: durante l epoca del protettorato francese l ampia comunità cinese venne lasciata libera di autoregolamentarsi, con conseguente aumento delle proprie libertà personali. 310 La situazione rimase stabile anche dopo l indipendenza della Cambogia: le relazioni tra persone di etnia cinese e la popolazione cambogiana erano buone, e grazie al fiorire delle relazioni tra Cina e Cambogia, la popolazione di etnia cinese godeva di un buono status. 311 Con l avvento del regime Khmer Rouge le cose cambiarono: nell intento di creare uno stato solamente cambogiano, i Khmer Rouge perseguitarono la popolazione di origine cinese rinchiudendo gli elementi considerati pericolosi in campi di concentramento ed obbligando i restanti ad integrarsi nella cultura Khmer tramite uso forzato della lingua Khmer e abbandono della propria cultura. 312 Le persecuzioni contro le persone di etnia cinese erano dovute principalmente al fatto che la maggior parte di loro apparteneva alla classe dei possidenti, ed erano quindi nemici del popolo: ciononostante, alcuni componenti del regime erano loro stessi di origine cinese; l etnia cinese, pur vedendo diminuire le persecuzioni durante l invasione vietnamita, continuò ad essere vista con sospetto a causa del supporto cinese al regime dei Khmer Rouge 313. Negli anni Novanta le leggi restrittive vennero abrogate, si assistette alla nascita di giornali in lingua cinese, di scuole con insegnamenti in cinese e ad una grande diffusione della cultura cinese in ogni strato della popolazione: oggi i cambogiani di origine cinese controllano gran parte dell economia e vengono considerati dalla politica cambogiana come una risorsa 314, al punto che la Cambogia viene scelta 308 中国海军 和平方舟 医院船圆满完成访柬任务 (La nave ospedale Peace Ark della marina cinese ha completato con successo la sua visita in Cambogia), 中华人民共和国驻柬埔寨王国大使馆 (Sito dell Ambasciata Cinese presso il Regno di Cambogia), 14 ottobre 2013, SUWATCHAI, Songwanich, The Special Relationship between China and Cambodia, The Nations [Online], 27 ottobre 2014, Cambodi html, NYIRI Pal, SAVEL EV Igor R., Globalizing Chinese Migration, Ashgate Publishing, 2002, Aldershot, p JOHNSON, Kat, Ethnic Chinese Reclaim Culture in Battambang, The Cambodia Daily [Online], 5 novembre 1998, JOHNSON, Kat, ibidem. 313 NYIRI Pal, SAVEL EV Igor R., Globalizing Chinese Migration, op.cit., p NYIRI Pal, SAVEL EV Igor R., ibidem. 102

104 come meta dalle persone di etnia cinese che, in Vietnam o in altri stati confinanti, hanno timori per le rivolte scatenatesi contro le comunità cinesi locali. 315 L opinione pubblica cambogiana nei confronti della Cina è nel complesso positiva: nonostante il 58% degli intervistati ritenga che attualmente gli Stati Uniti detengano una maggiore influenza in Asia, contro il 25% di chi ritiene che sia la Cina ad avere più influenza, tuttavia la maggioranza di essi ritiene che nel giro di dieci anni sarà la Cina ad avere più potere nell area asiatica (Fig.16). 316 Fig.16: Chi avrà maggiore influenza in Asia tra dieci anni? 317 La maggior parte dei cambogiani intervistati ritiene comunque che la Cina eserciti una grande influenza sulla propria patria (82%) e che questa influenza sia positiva (80%), confermando quindi l impatto positivo avuto dal diffondersi della cultura cinese e dagli accordi economici che hanno influenzato positivamente l economia cambogiana (Fig.18): la Cina è vista quindi come portatrice di benefici (79%) e non di svantaggi (22%), nonostante i timori di un eccessiva ingerenza del governo cinese in Cambogia e nonostante i problemi ambientali dovuti allo sfruttamento delle risorse naturali cambogiane da parte di aziende cinesi (Fig.17). 315 EANG Mengleng, SAING Soenthrith, Chinese flee Vietnam riots into Cambodia, The Cambodia Daily [Online], 16 maggio 2014, /, Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 317 Ibidem. 103

105 Fig.17: L influenza cinese sulla Cambogia porta benefici o svantaggi? 318 Fig.18: La Cina ha una grande influenza sulla Cambogia? Che tipo di influenza? 319 Nonostante i dati positivi nei confronti della Cina, il modello di sviluppo cinese non è ritenuto adatto al futuro sviluppo della Cambogia (solo il 19% degli intervistati lo sceglie come modello di riferimento per il proprio paese), mentre al modello autoritario cinese la maggioranza preferisce il modello liberale democratico tipico dei paesi occidentali e del Giappone (64%) Dati: Ibidem. 319 Ibidem. 320 Ibidem. 104

106 Conclusioni Il soft power cinese in Cambogia è particolarmente forte, per motivi storici (buone relazioni diplomatiche e supporto militare), economici (forte impatto sull economia cambogiana) e culturali (forte diffusione della cultura cinese): nonostante alcuni timori sul fatto che la Cina possa esercitare la sua influenza a scapito della popolazione cambogiana 321, tuttavia la Cina continua ad essere considerata positivamente, grazie al sostegno ricevuto da essa anche nei periodi in cui la Cambogia non riceveva il supporto del resto del mondo. La Cina è quindi il mezzo tramite il quale la Cambogia spera di migliorare la propria economia e di stabilizzare la propria politica, così da ottenere un maggior peso nell arena internazionale grazie al supporto cinese FULLBROOK, David, China s growing influence in Cambodia, op.cit. 322 LONG, Kosal, Sino-Cambodia Relations, op.cit., p

107 3.3.5 Myanmar Panoramica Il Myanmar, nome ufficiale della Birmania, è uno stato del Sud Est asiatico che confina con la Cina per oltre duemila chilometri lungo la sua frontiera settentrionale. Durante le dinastie Song e Ming si verificarono numerosi fenomeni di migrazione, per la maggior parte lungo questa frontiera, che ancora oggi è abitata da gruppi etnici di discendenza cinese, ma anche nei territori interni, dando vita a fiorenti commerci. 323 Nella seconda metà dell Ottocento la Birmania venne annessa al regime coloniale britannico come provincia dell India: il dominio coloniale durò fino alla conquista giapponese nel 1942, contro la quale combatterono le forze nazionaliste birmane che, unitesi in seguito alle forze alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, alla conclusione di essa rivendicarono e ottennero l indipendenza nel All epoca, il governo birmano fu tra i primi a riconoscere la Cina comunista nel e a stipulare un trattato di amicizia e non aggressione e un trattato relativo al chiarimento dei confini tra i due stati, così come fu tra i primi a riallacciare i rapporti con la Cina dopo la Rivoluzione Culturale. 326 Tuttavia, durante gli anni Sessanta, i rapporti tra Cina e Birmania furono molto tesi: le lotte interne portarono al potere con un colpo di stato un governo che, costituitosi in un partito unico socialista, iniziò a porre in atto una serie di politiche di nazionalizzazione e le minoranze etniche, tra cui quella cinese, vennero perseguitate al punto da provocare l esodo di gran parte della popolazione di origine cinese. 327 Durante gli anni Ottanta la situazione iniziò a cambiare: quando le difficoltà economiche e i contrasti interni della Birmania sfociarono nella presa di potere da parte dell esercito nel , la Cina divenne la principale alleata della giunta militare, fornendo sostegno militare ed economico. 329 La collaborazione tra Cina e Birmania è rimasta stabile per tutti gli anni Duemila e permane anche dopo le riforme politiche che hanno portato alle elezioni del novembre 2010, che hanno portato alla creazione di un parlamento, all apertura nei confronti dei leader dell opposizione e ad un maggior impegno sul 323 China s Ambition in Myanmar, Asia Pacific Media Services Limited Website, British Burma and Beyond, in The Emergence of Modern Southeast Asia, ed. OWEN Norman G., op.cit., p 中缅关系概况 (Relazioni Cina-Myanmar), Embassy of the People s Republic of China in the Republic of the Union of Myanmar Website, RAMACHADRAN, Sudha, Yangon still under Beijing's thumb, Asia Times [Online], 11 febbraio 2005, Burma Becomes Myanmar, The Emergence of Modern Southeast Asia, ed. OWEN Norman G., op.cit., p e, China s Ambition in Myanmar, op.cit. 328 Burma Becomes Myanmar, op.cit., p RAMACHADRAN, Sudha, Yangon still under Beijing's thumb, op.cit. 106

108 fronte dei diritti umani. 330 Tuttavia, negli ultimi due anni, i rapporti tra i due stati hanno subito un certo raffreddamento: le riforme politiche birmane hanno avuto come risultato il riavvicinamento del Myanmar agli stati occidentali, in particolare agli Stati Uniti, con la visita del Segretario di Stato Hillary Clinton nel dicembre 2011 (la prima visita di un Segretario di Stato americano in cinquant anni) 331. Contemporaneamente, il governo birmano ha iniziato a frenare i progetti cinesi legati allo sfruttamento di risorse energetiche birmane, come dimostra il blocco del progetto della diga di Myitsone, uno dei più importanti progetti cinesi per lo sfruttamento delle risorse idroelettriche birmane. 332 Tali decisioni sono probabilmente dovute alla preoccupazione del governo birmano di un eccessiva influenza della Cina sul Myanmar, che potrebbe minare la stabilità del governo birmano Statistiche Per quanto riguarda l economia, la Cina è il principale partner commerciale del Myanmar 333 : tra i due stati sono attivi vari accordi commerciali e la maggior parte dei beni commerciabili tra di loro sono esenti da tasse doganali KURLANTZICK, Joshua, How Myanmar Changed and What It Means, Council of Foreign Relations, 1 febbraio 2012, SUN, Yun, China and the Changing Myanmar, Journal of Current Southeast Asian Affairs, 2012, N.4, p FULLER, Thomas, Myanmar Backs Down, Suspending Dam s Project, The New York Times [Online], 30 settembre 2011, China s Remains as Myanmar s Top Trading Partner, Eleven Myanmar [Online], 3 maggio 2014, Burma, China Commit to Bilateral Trade, The Irrawaddy [Online], 13 novembre 2014,

109 Fig.19: Commercio bilaterale Cina-Myanmar 335 Come si può notare (Fig.19), il commercio bilaterale tra i due stati è aumentato notevolmente a partire dal 2010, e questo potrebbe essere in relazione alla firma dell ASEAN- China Free Trade Agreement, con il quale il Myanmar si impegna ad entrare nella Free Trade Zone nel La maggior parte del commercio tra Cina e Myanmar si svolge lungo la frontiera: i fenomeni di importazione-esportazione illegale di beni in quest area sono frequenti, e i governi dei due stati si sono impegnati a risolvere tale problema al fine di migliorare il flusso commerciale. 337 Inoltre, la Cina è la maggior fornitrice di aiuti per il Myanmar tramite prestiti e donazioni per progetti infrastrutturali, medici e scolastici, oltre ad aver aiutato la giunta militare con donazioni sotto forma di armi per il valore di svariati milioni. 338 La Cina è anche la principale fonte di investimenti per il Myanmar, soprattutto nelle aree relative all energia (estrazione di petrolio/gas e idroelettricità), all estrazione mineraria, all industria manifatturiera e al turismo Dati: UN Comtrade, Understanding ASEAN s Free Trade Agreements, Asean Briefing Website, 13 febbraio 2013, Burma, China Commit to Bilateral Trade, op.cit. 338 LUM Thomas, MORRISON Wayne, VAUGHN Bruce, China s Soft Power in Southeast Asia, op.cit., p Briefer on Chinese Investment in Myanmar, ITUC/GUF Hong Kong Liaison Office ( 國際工會聯合會香港聯 絡處 ) Website, p.1,

110 Fig.20: Principali settori investimenti cinesi in Myanmar 340 Di recente, in seguito alla sospensione del progetto di costruzione della diga a Myitsone e della miniera di rame a Letpadaung da parte del governo birmano, gli investimenti cinesi in Myanmar sono diminuiti: il progetto di Myitsone aveva ricevuto numerose critiche dal punto di vista ambientale, storico e sociale, ed è stato bloccato ufficialmente a causa delle proteste dei cittadini 341, così come per il caso di Letpadaung. 342 I blocchi hanno causato le preoccupazioni degli investitori cinesi, che hanno diminuito i loro investimenti concentrandosi solo su quelli già in atto, minacciando lo sviluppo economico del Myanmar. 343 La percezione di un ambiente economico ostile alla Cina ha avuto conseguenze anche sulle relazioni diplomatiche tra i due stati: dopo il 2011 le visite diplomatiche cinesi di alto livello in Myanmar sono diminuite 344, mentre sono continuate solo le visite dei funzionari birmani ad equivalenti cinesi. 345 Di recente, la situazione sembra essere migliorata, con la partecipazione del primo ministro cinese Li Keqiang al Summit ASEAN presso Naypyidaw, capitale del Myanmar, durante la quale è stato raggiunto un accordo economico relativo al miglioramento del commercio 340 Briefer on Chinese Investment in Myanmar, op.cit. e SONG, Sophie, Myanmar FDI: China Accounts for One Third of Foreign Investment in Myanmar with $14 Billion, IB Times [Online], 29 ottobre 2013, Briefer on Chinese Investment in Myanmar, op.cit., p VRIEZE, Paul, Drop in Chinese Investment Could Hurt Burma Economy, Reform: US Report, The Irrawaddy [Online], 17 settembre 2013, SUN, Yun, China and the Changing Myanmar, op. cit., p SUN, Yun, ibidem, p 中缅关系概况 (Relazioni Cina-Myanmar), op.cit. 109

111 bilaterale nel settore agricolo 346. Si tratta comunque di una visita focalizzata su obiettivi più ampi nel contesto dell ASEAN, e non di una visita specifica al Myanmar, volta a riaffermare i legami di amicizia tra i due stati. 347 I due stati collaborano attivamente in campo culturale, con numerose iniziative quali festival artistici, musicali e letterari che si svolgono sia in Cina che in Myanmar 348 e l istituzione delle Classi Confucio assieme alle università locali 349, in campo tecnologico e scientifico, grazie ad un accordo attraverso il quale si è approvata la creazione di un istituto congiunto di ricerca, di una piattaforma per la condivisione di dati provenienti dai satelliti e di scambi tra scienziati cinesi e birmani 350, e in campo militare, dove si sono verificati frequenti visite di capi militari di alto livello e consultazioni strategiche 351 : gli eserciti di Cina e Myanmar hanno collaborato per anni nella ricerca e addestramento militare, e puntano a mantenere solidi legami anche con le nuove riforme politiche del Myanmar. 352 Le comunità cinesi in Myanmar si dividono in due gruppi, a seconda del percorso effettuato durante la loro migrazione: durante l impero cinese, in particolare nella dinastia Qing, molti abitanti delle città costiere del Fujian e del Guangdong si trasferirono in Myanmar grazie alle nuove linee navali tra Xiamen e Yangoon, creando esercizi commerciali a Yangoon e nelle città vicine; invece, nei territori settentrionali del Myanmar adiacenti alla Cina le migrazioni erano frequenti fin dal Tredicesimo secolo, ed erano attive vie commerciali tra i territori ora facenti parte dello Yunnan, del Myanmar e dell India. 353 Nei primi anni del Novecento vennero aperte le prime scuole cinesi in territorio birmano, e le campagne per far contribuire i cinesi d oltremare alla modernizzazione della Cina generarono sentimenti di patriottismo negli abitanti birmani di origine cinese. 354 Mentre durante il periodo coloniale la popolazione di etnia cinese era ben integrata nell economia e nella società birmana, dopo l indipendenza della Birmania, nonostante essa avesse da subito riconosciuto la Repubblica Popolare Cinese, la popolazione birmana di origine cinese venne considerata come 346 Burma, China Commit to Bilateral Trade, op.cit. 347 SUN, Yun, China and the Changing Myanmar, op.cit., p 文化交流 (Legami culturali), Embassy of the People s Republic of China in the Republic of the Union of Myanmar Website, Fuxing Confucius Classroom in Myanmar hand in hand with Yangon Foreign Language University opened the first Chinese training class for Burmese staff of Chinese-invested enterprises, Hanban News [Online], 4 giugno 2012, China, Myanmar agree on enhancing technological exchange, cooperation, The People Daily [Online], 9 agosto 2013, 军事交往概 (Relazioni Militari), Embassy of the People s Republic of China in the Republic of the Union of Myanmar Website, 4 marzo 2013, China, Myanmar pledge to boost military ties, The China Daily Asia [Online], 6 maggio 2014, LE BAIL Hélène, TOURNIER Abel, From Kunming to Mandalay: The New Burma Road, Asie Visions, 2010, N.25, p LE BAIL Hélène, TOURNIER Abel, ibidem., p

112 straniera e vennero varate politiche volte all integrazione forzata e fortemente discriminatorie nei confronti dei cinesi. 355 I sentimenti anti-cinesi portarono alle rivolte contro i birmani di etnia cinese negli anni Sessanta, dopo le quali le misure discriminatorie si intensificarono, e venne vietato l uso della lingua cinese nelle scuole. 356 La situazione si sbloccò solo verso la fine degli anni Settanta, con il riavvicinamento tra Cina e Myanmar: negli anni Ottanta fu tolto il veto alle scuole di lingua cinese, vennero abolite parte delle norme discriminatorie in particolare nel settore economico: oggi la maggior parte dell economia del Myanmar è nelle mani di cittadini di origine cinese. 357 Oltre agli abitanti di origine cinese, la comunità cinese in Myanmar è composta anche dai sempre più numerosi migranti cinesi, attirati dalle possibilità di lavorare ai progetti delle aziende cinesi in Myanmar e dalle possibilità di lavoro in vari settori. 358 L opinione pubblica della popolazione birmana nei confronti della Cina subisce l influsso del flusso in aumento di beni cinesi a poco prezzo che ostacolano la concorrenza degli equivalenti prodotti birmani, delle molte espropriazioni dovute alla costruzione di dighe e oleodotti per lo sfruttamento delle risorse naturale birmane a vantaggio della Cina, dal risentimento verso il governo cinese visto come responsabile del sostegno all impopolare regime militare birmano e dalla preoccupazione che il Myanmar, storicamente isolato dal resto del mondo, si trovi in una posizione troppo dipendente dalla Cina. 359 Nonostante i rispettivi governi descrivano le proprie relazioni come amichevoli, negli ultimi anni è cresciuto il risentimento nei confronti della Cina: in molti ritengono che l aumento dell immigrazione cinese abbia avuto effetti negativi sul costo delle abitazioni e sull inflazione, che è attualmente a livelli molto alti 360, e sulla criminalità nelle zone di frontiera con la Cina, in particolare riguardo lo spaccio di droga, che sarebbe aumentato grazie alla crescita della domanda cinese. 361 La sospensione dei progetti della diga di Myitsone e della miniera di Letpadaung sono da attribuirsi in parte alle proteste dei cittadini, in parte ai timori di un eccessivo peso della Cina in Myanmar da parte del nuovo governo birmano, che sembra pronto invece ad 355 HOLMES, Robert A., "Burmese Domestic Policy: The Politics of Burmanization, Asian Survey, 1967, Vol.7, p LE BAIL Hélène, TOURNIER Abel, From Kunming to Mandalay: The New Burma Road, op.cit., p Chinese People in Burma, op.cit. 358 LWIN, Min, The Chinese Road to Mandalay, The Irrawaddy [Online], marzo-aprile 2009m Anti-Chinese Sentiment on Rise in Myanmar, China Files, 15 maggio 2014, Chinese-Sentiment-Rise-Myanmar, LEWIS, Simon, Inflation Expected to Rise as Burma s Economy Grows, The Irrawaddy [Online], 2 aprile 2014, BOOT, William, Burma s Growing Illegal Trade May Include Designer Drugs to China, The Irrawaddy [Online], 13 febbraio 2014,

113 aprirsi verso Stati Uniti e ASEAN. 362 Per migliorare la propria immagine il governo cinese sta attuando una strategia basata soprattutto sui media e sulle relazioni diplomatiche: dopo la sospensione del progetto di Myitsone nel 2011, l emittente cinese Chinese Central TV ha iniziato a trasmettere anche in Myanmar, molte delegazioni birmane sono state invitate in Cina per progetti culturali e sociali di vario genere, è stata offerta una reliquia del Buddha per un importante pellegrinaggio religioso (il che non accadeva dal 1996), tutto allo scopo di promuovere un immagine positiva della Cina. 363 Nel maggio 2012 inoltre è stata lanciata la campagna denominata Deep Fraternal Friendship per consolidare i legami storici di amicizia tra i due stati, e sono stati inseriti programmi di responsabilità sociale nelle aziende cinesi operanti in Myanmar, le quali hanno anche adottato nuovi regolamenti che le obbligano ad aumentare il numero degli operai locali assunti, evitare siti religiosi per i loro progetti e altre norme che dovrebbero tutelare la popolazione birmana. 364 Nonostante ciò, il sentimenti anti-cinesi sono in aumento in Myanmar, sui giornali e in altri media, e la popolazione birmana sembra non nutrire fiducia nelle nuove misure cinesi 365 : sebbene si riconosca il debito che l economia birmana ha nei confronti della Cina per quanto riguarda la propria crescita economica e i benefici che essa ha portato a parte della popolazione, tuttavia i sentimenti generali sono di sospetto e risentimento, e non sembrano per ora esserci miglioramenti Conclusioni Il soft power cinese in Myanmar non sembra essere molto forte, a differenza del suo potere economico e militare in questo stato: a causa dell eccessivo sfruttamento economico ed energetico da parte della Cina e dei crescenti problemi che pone l immigrazione cinese in Myanmar, tra la popolazione birmana sono presenti forti sentimenti anti-cinesi, che il nuovo governo birmano sembra aver preso in considerazione nella sospensione di alcuni progetti di sfruttamento minerario ed energetico da parte di aziende cinesi. E probabile che il governo birmano sia mosso soprattutto dal desiderio di non dipendere eccessivamente dalla Cina e quindi di aprirsi ad altri stati, in particolare verso l Occidente e verso l ASEAN, ma anche questo potrebbe essere un segno della mutata percezione della Cina, prima unico alleato della Birmania durante il regime militare ed ora vista con sospetto dalla popolazione e dal governo birmano. 362 SUN, Yun, China and the Changing Myanmar, op.cit., p SUN, Yun, ibidem., p SUN, Yun, ibidem, p MACGREGOR, Fiona, China's growing image problem in Myanmar, Nikkei Asian Review Website, 3 luglio 2014, Anti-Chinese Sentiment on Rise in Myanmar, op.cit. e BOEHLER, Patrick, Dragon at the doorstep: Myanmar s changing ties with China, The South China Morning Post [Online], 29 maggio 2014,

114 3.3.6 Indonesia Panoramica L attuale Repubblica di Indonesia è costituita da un arcipelago comprendente più di quattordicimila isole situate tra l Oceano Indiano, il Mar Cinese Meridionale e l Oceano Pacifico. La sua popolazione si colloca al quarto posto mondiale per quantità di abitanti, appartenenti a centinaia di etnie differenti: la minoranza cinese rappresenta poco più dell 1% del totale 367, ed è presente sul territorio indonesiano da secoli. Parte di essi si è insediata in Indonesia a partire dal Diciannovesimo secolo, quando i coloni olandesi favorirono l immigrazione cinese per avere manodopera per l edificazione di strade e ferrovie e per l estrazione mineraria 368. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e un periodo di guerriglia contro i dominatori olandesi, nel 1956 nasce la Repubblica di Indonesia, soggetta a numerose crisi e ribellioni fino al 1998, quando il regime autoritario del presidente Suharto fu rovesciato e vennero indette le prime elezioni popolari. 369 Le relazioni tra Cina e Indonesia sono sempre state incentrate su tre elementi: il diffondersi del Comunismo a partire dal 1949, il ruolo del Partito Comunista Indonesiano (PKI) e la forza economica della minoranza di etnia cinese, importante per il paese ma di cui non si era in grado di stabilire la lealtà. 370 Di conseguenza, a causa del sostegno del governo cinese al PKI, responsabile di un fallito colpo di stato nel 1965, la Cina venne vista come una minaccia alla stabilità politica e alla sicurezza nazionale, e questo portò al congelamento delle relazioni diplomatiche tra i due stati tra il 1967 e il 1990, e l adozione di una serie di norme per l assimilazione delle etnie nel tessuto sociale indonesiano, nonché di norme restrittive nei confronti dell etnia cinese. 371 L approccio adottato fu quello di aspettare e vedere : il governo indonesiano preferì mantenere relazioni indirette con la Cina, impegnandosi non personalmente ma in forum e impegni multilaterali. 372 La crisi finanziaria del 1997 ha consentito lo scongelamento dei rapporti e un cambio nelle politiche diplomatiche indonesiane verso la Cina, la cui immagine era meno minacciosa grazie alle strategie cinesi di cooperazione con i forum multilaterali, la promozione di comuni valori asiatici e l assicurazione di non interferenza reciproca. La decisione di non svalutare il renminbi contribuì a 367 HARFEINST, Ethan, Jakarta Could Be Getting Its First Ethnically Chinese Governor, Vice News [Online], Realignements: The making of Netherlands East Indies, , in The Emergence of Modern Southeast Asia, ed. OWEN, Norman G., op.cit., p Per approfondire vedi: LIDDLE, William, Indonesia s Democratic Past and Future, in Singapore, Indonesia, Malaysia, The Philippines and Thailand, op.cit, p e Indonesia: The First Fifty Years, in The Emergence of Modern Southeast Asia, op.cit., p LAKSMANA, Evan, Variations on a Theme: Dimensions of Ambivalence in Indonesia-China Relations, Harvard Asian Quarterly, 2011, Vol.1, p LAKSMANA, Evan, ibidem. 372 NABBS-KELLER, Greta, Growing Convergence, Greater Consequence: The Strategic Implications of Closer Indonesia-China Relations, Security Challenges, 2011, Vol.7, p

115 creare un immagine della Cina quale potenza responsabile e costruttiva. 373 A partire dal 1998 le misure restrittive vennero tolte, come ad esempio le restrizioni sull educazione cinese e sulle pubblicazioni in lingua cinese, e tra i due stati iniziarono a intercorrere relazioni diplomatiche amichevoli e sempre più rapporti economici. Lo spartiacque fu l accordo di partnership strategica firmato nel 2005 dai governi indonesiano e cinese, riguardante la cooperazione politica, legale, difensiva, economica e socio-culturale, accordo che è stato implementato nel gennaio 2010 con la ratifica di un piano d azione quinquennale per migliorare i meccanismi di dialogo reciproco per la collaborazione in campo tecnico, finanziario e negli affari regionali e internazionali. 374 Nonostante questo, permane la diffidenza nei confronti del governo cinese: i racconti della resistenza del regno di Giava alle mire espansionistiche della dinastia Yuan sono ancora tramandate nei libri di scuola. 375 Le politiche estere cinesi nei confronti dell Indonesia dimostrano un forte apprezzamento per la posizione dell Indonesia all interno dei forum multilaterali del Sud Est asiatico, nonché per la sua crescente importanza internazionale: gli interessi cinesi in Indonesia riguardano le sue risorse energetiche, la sua posizione strategica nel Mar Cinese Meridionale, e il suo ruolo nell ASEAN, di cui è un membro fondamentale Statistiche Per quanto riguarda l economia, il volume del commercio tra Cina e Indonesia è aumentato notevolmente negli ultimi anni, grazie soprattutto alla piena entrata in vigore dell accordo di Free Trade Zone tra ASEAN e Cina nel La Cina è diventata uno dei partner chiave per l Indonesia, e costituisce il suo più grande mercato per import ed export: questo è un cambiamento radicale rispetto al periodo precedente gli anni Novanta, quando la Cina non era ritenuta significativa per lo sviluppo dell Indonesia NABBS-KELLER, Greta, ibidem. 374 NABBS-KELLER, Greta, Growing Convergence, Greater Consequence: The Strategic Implications of Closer Indonesia-China Relations, op.cit., p LAKSMANA, Evan, Variations on a Theme: Dimensions of Ambivalence in Indonesia-China Relations, op.cit., p CHANDRA Alexander, LONTOH Lucky, Indonesia-China Trade Relations: The Deepening of Economic Integration amid Uncertainty?, Trade Knowledge Network Website, p.2, LAKSMANA, Evan, Variations on a Theme: Dimensions of Ambivalence in Indonesia-China Relations, op.cit., p

116 Fig.21: Commercio Bilaterale Cina-Indonesia confrontato con Commercio Cina-ASEAN 378 Come è possibile notare dal grafico (Fig.21), a partire dal 2006 il volume del commercio bilaterale tra Cina e Indonesia è sensibilmente aumentato, in seguito quindi alla firma dell accordo di partnership strategica nel 2005 e all introduzione delle prime fasi della Free Trade Zone, ed ha subito un grande miglioramento dopo il 2010, con il completamento dell accordo ACFTA. L accordo tuttavia ha comportato alcuni problemi, tra cui l aumento delle importazioni dalla Cina, non bilanciato da un pari aumento delle esportazioni verso la stessa meta: le fabbriche indonesiane riportano di aver perso quote di mercato a causa delle importazioni nel settore tessile, manifatturiero ed elettronico, portando il governo indonesiano a stilare una lista di quattrocento tipi di prodotti da escludere dalle agevolazioni della Free Trade Zone. 379 Per quanto riguarda gli investimenti cinesi in Indonesia, essi hanno per obiettivo la penetrazione dei mercati (market seeking) e l ottenimento di risorse (resource seeking): la Cina è particolarmente interessata al vasto mercato indonesiano, costituito da circa duecentotrenta milioni di individui, e all estrazione delle risorse naturali presenti in abbondanza nella regione. I settori principali sono indicati nel grafico sottostante (Fig.22). 378 Fonti dei dati: ASEANstats Website, e UN Comtrade, LAKSMANA, Evan, Variations on a Theme: Dimensions of Ambivalence in Indonesia-China Relations, op.cit., p

117 Fig.22: Principali Settori Investimenti Cinesi in Indonesia La maggior parte degli investimenti cinesi in Indonesia si colloca nel settore manifatturiero, in particolare nell industria automobilistica e di motocicli e nell industria elettronica, nel settore minerario e dell estrazione di petrolio, nel settore edilizio, dei trasporti e nel settore finanziario. L aumento negli ultimi anni degli investimenti nel campo delle costruzioni, dei trasporti e delle assicurazioni potrebbe indicare che questi investimenti fanno parte di una rete comune, che copre ogni aspetto necessario ad un industria. 381 Questo fa nascere timori alle industrie indonesiane, particolarmente a quelle impegnate nel settore energetico, in quanto si teme che le aziende cinesi, in particolare quelle statali, possano prendere il controllo di vari settori dell economia. 382 Le relazioni diplomatiche tra Cina e Indonesia sono state stabilite il tredici aprile 1950, poi sospese il trenta ottobre 1967 in seguito al tentativo di colpo di stato del PKI nel 1965 e riaperte in data otto agosto 1990 con il Memorandum of Understanding on the Resumption of Diplomatic Relations. Ciò nonostante, i rapporti con la Cina sono rimasti ambigui, e questo si è riflettuto nelle rivolte contro la minoranza cinese a metà anni Novanta e si riflette ancora oggi nei timori della minoranza cinese in prossimità delle ultime elezioni che hanno visto il testa a testa tra il candidato Widodo (ora presidente) e il candidato Prabowo (ex capo delle Forze Speciali indonesiane 380 Fonti dei dati: GAMMELTOFT, Peter, Chinese Foreign Direct Investment in Indonesia, CIBEM Working Paper Series, GAMMELTOFT, Peter, Chinese Foreign Direct Investment in Indonesia, op.cit., p LAKSMANA, Evan, Variations on a Theme: Dimensions of Ambivalence in Indonesia-China Relations, op.cit., p

118 responsabili della rivolta contro la minoranza cinese). 383 Oggi sono frequenti le visite di alto livello di funzionari e capi politici di entrambi gli stati, come ad esempio quella del premier Wen Jiabao nell aprile 2011, il quale nel suo discorso alle autorità ha evidenziato il ruolo di Indonesia e Cina quali forze motrici del Secolo Asiatico, ed ha evidenziato la necessità per i due stati di essere solidali e sviluppare legami di amicizia basati su cultura comune e storia condivisa. 384 Nel 2010, per il 60 anniversario dell apertura delle relazioni tra Cina e Indonesia si sono tenuti in entrambi gli stati seminari sulla partnership strategica Cina-Indonesia, attività culturali e di promozione commerciale e tecnologica. 385 I due stati hanno aumentato gli scambi nel settore militare, scientifico e tecnologico, e in particolare nella collaborazione marittima, con frequenti visite reciproche di capi della marina cinese e indonesiana, conferenze e seminari, come ad esempio il Quinto Meeting dei Comitati Tecnici sulla Cooperazione Marittima. 386 Tuttavia rimangono in corso dispute tra i due stati per il controllo delle Isole Natuna e delle acque adiacenti, dove si trovano ricche riserve di gas naturale: parte dell area ricade all interno della cosiddetta mappa delle nove linee pubblicata dal governo cinese nel 2009, e questo fa temere azioni cinesi per l ottenimento del predominio su di essa. 387 Un esempio è stato il grave incidente diplomatico occorso nel marzo 2013, quando una nave della marina indonesiana, dopo aver intercettato e arrestato un peschereccio cinese che pescava illegalmente nelle acque attorno alle Isole Natuna, è stata a sua volta intercettata da una nave della marina cinese e costretta a rilasciare i prigionieri. 388 Tutto ciò ha portato l Indonesia ad interpretare in modo molto ristretto il regolamento della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) riguardante il passaggio in transito delle navi nel mare adiacente il territorio indonesiano 389 e a rafforzare la presenza militare e navale sulle aree oggetto delle mire cinesi. 390 Il 383 EMONT, John, Jokowi, the Indonesian Obama, is in a Presidential Nail-Biter, New Republic [Online], 9 luglio 2014, NABBS-KELLER, Greta, Growing Convergence, Greater Consequence: The Strategic Implications of Closer Indonesia-China Relations, op.cit., p China and Indonesia, Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website, Ibidem. 387 GREIG, Jack, The Next South China Sea Crisis: China vs Indonesia?, The National Interest [Online], 23 maggio 2014, BENTLEY, Scott, Mapping the Nine Dash Line: recent Incidents Involving Indonesia in the South China Sea, The Strategist [Online], 29 ottobre 2013, LAKSMANA, Evan, Variations on a Theme: Dimensions of Ambivalence in Indonesia-China Relations, op.cit., p STRICCOLI, Pino, L Indonesia non accetta la mappa cinese delle nove linee, Le Terre Sottovento, 5 aprile 2014,

119 governo cinese dal proprio canto ha incrementato gli sforzi per rassicurare il governo indonesiano nonostante gli incidenti citati, in modo da evitare la chiusura dell accesso alle vie marittime del Mar Cinese Meridionale, attraverso una maggiore collaborazione con le forze armate indonesiane, esercitazioni congiunte delle due marine e piani per delle normative contro la pesca illegale nel mare indonesiano: tuttavia questo potrebbe essere anche visto come un modo per testare l effettiva potenza militare e marittima indonesiana, aumentando quindi l ambiguità che caratterizza i rapporti tra i due stati. 391 La Cina non è tra i principali fornitori di aiuti dall estero all Indonesia, tuttavia il governo cinese fornisce anche ad essa somme in forma di prestiti preferenziali, soprattutto in seguito allo tsunami del La popolazione di etnia cinese in Indonesia costituisce circa 1.20% della popolazione totale, secondo le stime del censimento del Le prime migrazioni cinesi in Indonesia sono fatte risalire tra l 800 e il 900 D.C., e si sono susseguite nei secoli, fino ad intensificarsi durante la dominazione olandese nel Diciannovesimo secolo: i migranti, provenienti per la maggior parte dalle province del Guangdong e del Fujian, erano spinti dalle difficoltà economiche e politiche dovute alle Guerre dell Oppio. 394 Gli abitanti di etnia cinese sono stati storicamente oggetto di numerose persecuzioni e politiche restrittive: per esempio durante il periodo l allora presidente e dittatore Suharto introdusse l ideologia nazionale del Nuovo Ordine, basata sulla Pancasila (fede in un unico Dio, umanesimo, nazionalismo, sovranità popolare e giustizia sociale) in cui le varie etnicità dovevano essere assimilate. 395 In questo quadro la minoranza cinese veniva percepita come non facente parte della popolazione indonesiana e come un Altro rispetto al quale si definiva la propria identità nazionale: il problema fu aggravato dal fatto che la minoranza cinese occupava (e occupa tutt oggi) posizioni importanti all interno dell economia indonesiana 396 ; venne pertanto creato un Programma di Assimilazione sostenuto dall esercito, attraverso il quale si imponeva la dissoluzione di ogni elemento caratteristico della cultura cinese e l assimilazione forzata. 397 La minoranza cinese continuò comunque a mantenere il proprio ruolo nell economia nonostante i forti sentimenti anti-cinesi che queste ideologie e campagne di assimilazione creavano nella popolazione: 391 NABBS-KELLER, Greta, Growing Convergence, Greater Consequence: The Strategic Implications of Closer Indonesia-China Relations, op.cit., p LUM Thomas, MORRISON Wayne, VAUGHN Bruce, China s Soft Power in Southeast Asia, CRS Report for Congress, 2008, p Badan Pusat Statistik-Statistics Indonesia, LIM Hermanto, MEAD David, Chinese in Indonesia: A Background Study, SIL International Digital Resources, 2011, p HOON, Chang Yau, Assimilation, Multiculturalism, Hybridity: The Dilemmas of Ethnic Chinese in Post- Suharto Indonesia, Asian Ethnicity, 2006, Vol.7, p WANG Gungwu, China and Southeast Asia : Myths, Threats and Culture, World Scientific, 1999, Singapore, p HOON, Chang Yau, ibidem, p

120 tutto questo sfociò nel maggio 1998 in una serie di violenze contro la minoranza cinese in cui morirono più di mille persone nelle sole città di Jakarta e Surakarta. 398 Con le prime elezioni democratiche dopo le dimissioni di Suharto nello stesso anno si iniziarono ad abolire le norme anticinesi e ad introdurre leggi contro la discriminazione razziale: nel 1999 l Indonesia ratificò la Convenzione per l Eliminazione di ogni forma di discriminazione del 1965, venne abolito il divieto di studiare cinese, nel 2003 furono reintrodotti i festeggiamenti per il Capodanno Cinese e nel 2006 è stata modificata la Costituzione in modo da permettere alla popolazione di origine cinese l accesso alle massime cariche politiche e a consentire ai figli di stranieri nati in Indonesia di ottenere la cittadinanza indonesiana. 399 Gli scambi e la cooperazione tra Cina e Indonesia nella ricerca scientifica e tecnologica, in campo culturale ed educativo e in ogni altro settore sono stati sviluppati dopo lo scongelamento delle relazioni diplomatiche: i due stati hanno firmato vari accordi per migliorare la collaborazione nei vari settori, come l accordo sulla Cooperazione Culturale del novembre 2001, nel 2007 è stato aperto a Jakarta il primo Istituto Confucio in Indonesia 400, seguito da altri cinque negli anni successivi, per un totale di sei Istituti 401, che con le loro attività culturali e di insegnamento contribuiscono a migliorare l immagine della Cina e della minoranza cinese in Indonesia. L opinione pubblica attuale nei confronti della Cina rimane ambigua. La distanza territoriale e la diversità culturale tra i due stati sembra influenzare in parte la percezione della Cina: solo il 23% degli intervistati afferma che la Cina sia la potenza con maggiore influenza in Asia oggigiorno, mentre il 41% ritiene che gli Stati Uniti siano più influenti. Tuttavia, nelle previsioni a lungo termine si verifica un cambiamento (Fig.23) Ethnic Chinese Tell of Mass Rape, BBC News, 23 giugno 1998, e HOON, Chang Yau, Assimilation, Multiculturalism, Hybridity: The Dilemmas of Ethnic Chinese in Post-Suharto Indonesia, op.cit., p SURYADINATA, Leo, "The Ethnic Chinese Issue and National Integration in Indonesia", Institute of Southeast Asian Studies, 1999, Singapore, p First Confucius Institute in Indonesia established at the Jakarta Chinese Language Teaching Center, Embassy of the People s Republic of China in Indonesia Website, 27 dicembre 2007, Confucius Institutes Around The Globe, Confucius Institute of University of Nebraska Website, Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 119

121 Fig.23: Chi avrà maggiore influenza in Asia fra dieci anni? 403 La percentuale di coloro che ritengono la Cina capace di influenzare maggiormente l Asia nel giro di dieci anni è lievemente inferiore a quella di chi crede gli Stati Uniti più influenti (31% contro 32%), segno che la crescita della potenza cinese è riconosciuta anche in Indonesia, e viene anticipata nelle previsioni degli intervistati. Infatti, il 79% della popolazione indonesiana riconosce che la Cina ha una grande influenza sulla propria nazione, mentre il 76% ritiene che questa influenza sia positiva (Fig.24). Tuttavia, nonostante il 60% degli intervistati creda che l influenza cinese porti con sé benefici per l Indonesia, un 32% afferma al contrario che essa arrechi più svantaggi, riflettendo le preoccupazioni di parte della popolazione per la sempre maggior presenza della Cina nell economia indonesiana (Fig.25) Dati: Ibidem. 404 Ibidem. 120

122 Fig.24: La Cina ha una grande influenza sull Indonesia? Che tipo di influenza? 405 Fig.25: L influenza cinese sull Indonesia porta benefici o svantaggi? 406 Lo scetticismo nei confronti della Cina si riflette anche in altri sondaggi: secondo i dati raccolti da Asian Soft Power Survey, il 63% degli intervistati in Indonesia ritiene che i valori della cultura cinese rispecchino poco o per nulla quelli della cultura indonesiana. 407 Il modello di sviluppo cinese non è considerato adatto all Indonesia (solo il 13% degli intervistati si dichiara a favore di esso), 405 Ibidem. 406 Ibidem. 407 WHITNEY Christopher, SHAMBAUGH David, Soft Power in Asia: Results of a 2008 Multinational Survey of Public Opinion, The Chicago Council on Global Affairs, 2008, p.5 121

123 mentre la maggioranza afferma di preferire il modello giapponese (35%), e anche il modello di sviluppo autoritario non incontra il favore del pubblico (26%). 408 Si nota quindi che la popolazione dell Indonesia, pur non negando la futura crescita dell influenza cinese, tuttavia non ritiene che essa possa essere maggiore di molto a quella degli Stati Uniti, i quali sono visti attualmente come la potenza con la maggiore influenza, probabilmente a causa della presenza militare ed economica Conclusioni Si può concludere che il soft power cinese in Indonesia è meno forte che non in altri stati del Sud Est asiatico, a causa di motivi territoriali (lontananza dalla Cina), culturali (diversità della propria cultura da quella cinese), storici (rivalità con la Cina e timori di interferenze) e razziali (mancata assimilazione della minoranza cinese). Nonostante i crescenti scambi commerciali tra i due stati e la riapertura delle relazioni diplomatiche, tuttavia permane la diffidenza verso una futura eccessiva ingerenza cinese nell economia indonesiana, in particolare nel settore energetico e nel controllo delle aree marittime. I rapporti tra Cina e Indonesia sono quindi caratterizzati da una forte ambiguità, che porta ad aumentare gli accordi commerciali e le visite ufficiali e al tempo stesso a rafforzare la presenza militare indonesiana nelle aree contese e a rivedere il trattato sulla Free Trade Zone. 408 Dati: Asian Barometer Project, op.cit. 122

124 3.3.7 Malaysia Panoramica La Malaysia è uno stato federale composto dalla Penisola Malese e da parte dell isola del Borneo, la cui popolazione comprende una minoranza cinese del 22,6%. 409 I primi contatti tra Cina e Malaysia risalgono al Neolitico, quando si presume che i primi abitanti della penisola malese siano giunti dallo Yunnan e dalla Cina meridionale. 410 In seguito le relazioni più importanti si ebbero durante il periodo del Sultanato di Malacca ( ), durante il quale ci furono scambi di visite, relazioni culturali e commerciali: viene riportato che l ammiraglio Zheng He abbia visitato Malacca per sette volte tra il 1405 e il 1433, dando vita a relazioni diplomatiche che durarono fino alla conquista portoghese della penisola nel 1511, a cui poi subentrò la dominazione olandese e inglese. 411 Durante la dominazione inglese venne incoraggiata l immigrazione su larga scala di operai cinesi per lo sfruttamento di risorse naturali quali miniere di stagno e coltivazione della gomma, tuttavia la minoranza cinese riuscì a inserirsi nell economia malese, occupando ruoli importanti. 412 Durante il periodo precedente e successivo all indipendenza iniziò a crescere il timore verso la Cina, che sosteneva la parte comunista della minoranza cinese in guerriglia contro gli altri sino-malesi: questo sostegno fu visto come una possibile minaccia alla nuova indipendenza, e pertanto le relazioni con la Cina vennero abbandonate, e la RPC non venne riconosciuta dal governo malese. 413 Dopo l indipendenza ( ) venne creato un governo dove, nonostante la parte cinese avesse il predominio nell economia, la parte malese assumeva il controllo della politica e solo alla popolazione malese erano attribuiti tutti i diritti: la situazione sfociò nelle rivolte tra malesi e cinesi del 1969: la popolazione malese si ribellava al controllo cinese dell economia, la minoranza cinese si lamentava del controllo politico malese, della mancanza di diritti e del mancato riconoscimento della propria lingua, religione e cultura. 414 Il risultato fu l introduzione della New Economic Policy, che favoriva la popolazione malese in campo economico, e la riduzione delle libertà di manifestazione e dissenso. 415 Le relazioni con la Cina vennero ufficialmente riallacciate nel maggio 1974, nonostante il clima di sospetto ancora esistente in Malaysia verso la Cina: fu per questo che i rapporti tra i due stati iniziarono a fiorire solo negli anni Novanta, grazie alla nuova e pragmatica linea politica malese, per fare in modo che la Malaysia subisse meno l influenza 409 The World Factbook, Central Intelligence Agency Website, ABU BAKAR, Ibrahim, Malaysian Perceptions of China, Historia Actual Online, 2005, N.7, p ABU BAKAR, Ibrahim, ibidem., p NOOR, Noraini, The Future of Malay-Chinese Relations in Malaysia, in MONTIEL, C.J., NOOR, N., Peace Psychology in Asia, Peace Psychology Book Series, Springer Science Business Media, 2009, p ABU BAKAR, Ibrahim, Malaysian Perceptions of China, op.cit., p NOOR, Noraini, The Future of Malay-Chinese Relations in Malaysia, op.cit., p NOOR, Noraini, ibidem., p

125 occidentale e che conseguisse maggiori risultati nella cooperazione politica ed economica con l Asia orientale. 416 A partire dagli anni Novanta si sono susseguite visite ufficiali di alto livello, accordi economici e di cooperazione in tutti i campi, ulteriormente implementati con la firma di un Accordo Congiunto nel Statistiche Per quanto riguarda i rapporti economici, la Malaysia si classifica tra i principali partner commerciali della Cina all interno dell ASEAN, con valori relativi al commercio bilaterale in crescita costante, rafforzati da vari accordi per l implemento della cooperazione strategica. 418 Fig.26: Commercio bilaterale Cina-Malaysia confrontato con Cina-ASEAN 419 Come si può vedere dal grafico (Fig.26), la crescita del commercio bilaterale tra i due stati è in costante crescita: la Cina è il primo partner commerciale per la Malaysia, e a partire dal 2001 la media dell espansione del commercio bilaterale è stata di 18,2%, mentre è cresciuto il mercato dei prodotti manifatturieri e con alto valore aggiunto. 420 Nell ottobre 2013, durante la sua visita 416 ABU BAKAR, Ibrahim, Malaysian Perceptions of China, op.cit., p Bilateral Relations, Embassy of the People s Republic of China in Malaysia Website, China, Malaysia Agree to Lift Ties to Comprehensive Strategic Partnership, Xinhua Net, 4 ottobre 2013, Fonti dei dati: ASEANstats Website, e UN Comtrade, Malaysia to boost economic ties with China, The Star [Online], 9 giugno 2014, China/?style=biz,

126 ufficiale a Kuala Lumpur, il presidente Xi Jinping e il primo ministro malese Najib hanno convenuto di rafforzare i rapporti commerciali tra i loro stati per raggiungere una partnership strategica, tra i cui obiettivi vi è l incremento del commercio bilaterale entro il 2017, una maggior cooperazione tra le banche centrali di entrambi gli stati e l istituzione di un comitato per lo sviluppo della collaborazione tra Cina e Malaysia. 421 Nonostante la quantità degli investimenti cinesi in Malaysia non sia particolarmente elevata, tuttavia entrambi gli stati si stanno impegnando per migliorare la situazione: gli sforzi da parte della Malaysia per attrarre maggiori investimenti cinesi hanno ricevuto responsi favorevoli da parte delle alte cariche cinesi, come per esempio l incoraggiamento da parte di Xi Jinping, il quale si è rivolto alle compagnie cinesi per spingerle ad investire di più in Malaysia. 422 Fig.27: Settori investimenti cinesi in Malaysia 423 Gli investimenti cinesi in Malaysia si concentrano soprattutto nelle infrastrutture rivolte al miglioramento dei trasporti (strade, autostrade, ponti ), nel settore dell idroelettricità e dell estrazione di metalli, nel real estate e nei parchi industriali (Fig.27): il governo cinese sta dando 421 Ibidem. 422 Ibidem. 423 Briefer on Chinese Investment in Malaysia, ITUC/GUF Hong Kong Liaison Office ( 國際工會聯合會香港聯 絡處 ) Website,

127 priorità ai parchi industriali, come il Twin Park Project e il Qinzhou Industrial Park. 424 I due stati stanno lavorando assieme nel miglioramento del Free Trade Agreement ASEAN-Cina, come testimonia l impegno preso alla cerimonia di apertura del Forum Economico Cina-Malaysia, tenutosi nel maggio 2014, per portare a compimento il progetto di Partnership Economica Regionale tra l ASEAN e i suoi partner. 425 Le relazioni diplomatiche tra i due stati hanno raggiunto il loro migliore livello dal 1974: sono frequenti gli scambi di visite di funzionari di alto livello e dei leader di entrambi gli stati, durante le quali sono stati firmati vari accordi di cooperazione nei campi economico, scientifico, tecnologico, culturale e militare. 426 Nel 2010 è stato firmato un accordo di cooperazione tra Malaysia e Cina sullo sviluppo dell eco-turismo e del turismo in generale 427, nel 2011 è stata resa più forte la collaborazione riguardo ai crimini internazionali e si sono tenuti dei seminari sulla situazione del Mar Cinese Meridionale 428 riguardo alle sovranità sulle Isole Spratly e sulla mappa delle nove linee. 429 Incidenti quali le esercitazioni della marina cinese in prossimità (o all interno) delle acque territoriali malesi hanno fatto avvicinare la Malaysia a Vietnam e Filippine, gli stati più interessati dalle rivendicazioni cinesi, e potrebbero spingere il governo malese ad ulteriori alleanze con gli Stati Uniti: tuttavia per il momento la Malaysia sembra intenzionata a non rovinare i legami con la Cina, nel timore di perdere le opportunità economiche che essa offre 430, nonostante i rapporti si siano di recente raffreddati a causa della morte di centinaia di passeggeri cinesi nello scomparso volo 370 della Malaysian Airlines, le cui ricerche sono state giudicate insufficienti dai media cinesi. 431 Malaysia e Cina sono impegnate nell approfondimento della cooperazione in ambito scientifico e tecnologico, e in campo culturale e scolastico: la minoranza di origine cinese rappresenta circa un quarto della popolazione totale, per cui la Malaysia è l unico stato al mondo a fornire un educazione 424 Malaysia to boost economic ties with China, op.cit. 425 Ibidem. 426 Bilateral Relations, Embassy of the People s Republic of China in Malaysia Website, China and Malaysia, Ministry of Foreign Affairs of the People s Republic of China Website, Bilateral Relations, op.cit. 429 GRUDGINGS, Stuart, Insight-China s Assertiveness Hardens Malaysian Stance in Sea Dispute, Reuters, 26 febbraio 2014, GRUDGINGS, Stuart, ibidem. 431 EINHORN, Bruce, So much for China-Malaysia Friendship Year, The Business Week [Online], 26 marzo 2014,

128 scolastica in lingua cinese che copra ogni livello, dagli asili alle università 432, e probabilmente per questo sul territorio sono presenti solamente due Istituti Confucio. 433 Per quanto riguarda gli aiuti dall estero, la Malaysia è il terzo stato asiatico per quantità di aiuti ricevuti dalla Cina 434, che in accordo con i dati del secondo White Paper sul Foreign Aid pubblicato a luglio 2014 ha concentrato gli aiuti nei campi della collaborazione economica, nelle infrastrutture pubbliche come scuole e ospedali, con il dichiarato obiettivo di lotta contro la povertà e di miglioramento dello stile di vita. 435 La minoranza etnica di origine cinese rappresenta circa il 25% della popolazione malese, e controlla il 70% dell economia. 436 Fin dai tempi del Sultanato di Malacca era presente in Malaysia una numerosa comunità cinese dedita al commercio, ma fu solo sotto il dominio britannico nel Diciannovesimo secolo che l immigrazione cinese raggiunse alti livelli, grazie all incoraggiamento del governo inglese all assunzione di operai cinesi nelle miniere malesi. 437 La comunità cinese quindi si ingrandì, vennero fondate scuole e associazioni cinesi, e i legami con l economia malese aumentarono significativamente: questo rese insoddisfatta la popolazione malese locale, la maggior parte della quale viveva in condizioni di povertà, e dopo l indipendenza della Malaysia la situazione sfociò nelle rivolte del 1969, in seguito alle quali il governo malese adottò il piano di Nuova Politica Economica e alcune riduzioni ai diritti delle minoranze non malesi. 438 Oggi la comunità cinese è ancora al comando dell economia malese, ma il suo peso politico non è molto rilevante, e la rappresentanza cinese al governo viene spesso esclusa dalle decisioni chiave, provocando il risentimento della minoranza. 439 Ancora oggi le discriminazioni verso la minoranza cinese sono frequenti, grazie a leggi che favoriscono l assunzione di malesi e l educazione in lingua malese, la 432 Chinese Education in Malaysia and Malay Education in the World Prospect, Academia Website, pect, Confucius Institutes Around The Globe, Confucius Institute of University of Nebraska-Lincoln Website, WOLF, Charles Jr., The strategy behind China s aid expansion, Hoover Organization Website, 8 ottobre 2013, China s Second White Paper on Foreign Aid, United Nations Development Program Online, CHUA, Amy, Minority Rule, Majority Hate, Asia Times Online, 7 giugno 2003, Chinese, World Directory of Minorities and Indigenous People Website, MinorityRights.org, Ibidem. 439 Ibidem. 127

129 minoranza cinese viene spesso ritratta in modo discriminatorio in libri e show televisivi, e in alcuni casi si scontra con lo scontento dei capi religiosi musulmani. 440 L opinione pubblica malese nei confronti della Cina è abbastanza pragmatica: gli intervistati, pur ritenendo che l attuale influenza cinese sulla Malaysia non superi ancora quella degli Stati Uniti (35% contro 43%), tuttavia riconoscono che l ascesa cinese la porterà ad avere maggior influenza nel corso dei prossimi dieci anni (Fig.28). 441 Fig.28: Chi avrà maggiore influenza in Asia tra dieci anni? ,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 1 RPC USA L ascesa cinese viene quindi anticipata dalla popolazione malese, la maggioranza della quale ritiene inoltre che l influenza cinese abbia un ruolo importante nella vita politica ed economica malese: l 83% degli intervistati ritiene che l influenza cinese abbia un grosso peso in Malaysia, e l 81% di essi ritiene che questa influenza sia positiva e in grado di portare benefici alla regione (71%) Why are Malaysians so uneasy with Malays? Isma Preacher asks, The Malay Mail [Online], 8 maggio 2014, e Chinese Assimilation in Thailand vs. Malaysia, Thai Law Forum, 8 agosto 2011, Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 442 Dati: Ibidem. 443 Ibidem. 128

130 Fig.29: L influenza cinese sulla Malaysia porta benefici o svantaggi? 444 Fig.30: La Cina ha una grande influenza sulla Malaysia? Che tipo di influenza? 445 Il modello di sviluppo cinese non è ritenuto adatto al percorso di sviluppo della Malaysia (solo il 13% degli intervistati si dichiara a favore di esso), mentre viene favorito il modello giapponese (31%) o un proprio modello autoctono (39%); nonostante questo, il modello autoritario cinese incontra il favore del 25% della popolazione, a confronto con solo un 39% che invece si dichiara 444 Ibidem. 445 Ibidem. 129

131 favorevole al modello liberale democratico statunitense e giapponese, un dato relativamente basso se confrontato con quelli degli stati adiacenti Conclusioni In conclusione, la percezione della Cina da parte della Malaysia dipende molto dalla visione politica ed economica adottata dal governo: mentre tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta prevaleva l ostilità nei confronti della Cina, a causa della maggiore influenza di Regno Unito e Stati Uniti sulla visione del comunismo, in seguito il governo malese ha adottato un approccio pragmatico e alle volte ambivalente, accettando di stringere relazioni diplomatiche con la Cina (primi tra gli stati ASEAN), accordi economici e trattati di cooperazione, nell intento di aprire l economia malese ai vantaggi offerti dalla crescita cinese e di aumentare il proprio peso politico nell arena internazionale grazie al supporto cinese 447, cercando quindi di bilanciare l influenza cinese con quella di altri stati, come il Giappone. 448 Tuttavia rimangono le rivalità riguardo alle dispute marittime, e permane all interno della società malese la discriminazione nei confronti della minoranza cinese, temi sui quali entrambi gli stati sembrano non voler calcare troppo, per mantenere lo status quo che possa garantire loro il massimo profitto dalle reciproche relazioni. 446 Ibidem. 447 ABU BAKAR, Ibrahim, Malaysian Perceptions of China, op.cit., p BAGINDA, Abdul Razak, Malaysia in transition : politics and society, Asean Academic Press, 2003, London, p

132 3.3.8 Singapore Panoramica Lo stato di Singapore, composto dall omonima città e da alcune isole, è situato all estremità meridionale della penisola di Malacca, tra Malesia ed Indonesia: nonostante non sia adiacente alla Cina, la maggioranza della popolazione è di etnia cinese (76%), seguita da malesi (13,9%) e indiani (8,3%). 449 Alla nascita dello stato di Singapore, per evitare tensioni razziali il governo decise di perseguire politiche volte a creare un identità singaporiana negli abitanti: per esempio, l inglese fu scelto come lingua ufficiale nell educazione scolastica, e fu solo nel 1979 che, per rendere la città più competitiva a fronte dell apertura della Cina al mondo, venne inaugurata una campagna per l apprendimento del cinese mandarino. 450 Le relazioni ufficiali con la Cina sono state stabilite solo nel 1990: in precedenza, durante il dominio britannico e durante il periodo in la città faceva parte della Malaysia, Singapore aveva relazioni diplomatiche con la Repubblica Cinese, che continuò a riconoscere anche dopo il 1949 e con cui mantiene tuttora legami informali. 451 I rapporti con la Cina si sono sviluppati soprattutto a partire dalla fine degli anni Novanta e in relazione alla crescita economica cinese: i due stati collaborano in campo economico, culturale e tecnologico, mantengono rapporti amichevoli e scambiano frequenti visite di alto livello. 452 Tuttavia gli storici legami di Singapore con gli Stati Uniti e con la Repubblica Cinese, nonché le preoccupazioni dovute al dover far fronte a una Cina il cui peso internazionale è sempre maggiore, rendono il legame di Singapore con essa abbastanza ambivalente: la politica di Singapore è quindi di bilanciarsi tra l influenza cinese e quella statunitense, senza perdere per questo la propria indipendenza Statistiche La Cina è stata tra i principali partner commerciali di Singapore negli scorsi anni, e nel 2013 è diventata il primo partner commerciale di Singapore 454, con flussi di commercio bilaterale che aumentano in misura notevole di anno in anno (Fig.31). 449 Population Trends 2009, Singapore Statistics, VIDRA, Robyn Klinger, The Pragmatic Little Red Dot : Singapore s US Hedge Agains China, The New Geopolitics of Southeast Asia, 2012, Novembre, p Singapore, Country Studies, People s Republic of China, Ministry of Foreign Affairs of Singapore, 2014, TAN, See Seng, Faced with the Dragon: Perils and Prospects in Singapore s Ambivalent Relationship with China, The Chinese Journal of International Politics, 2012, p China No.1 Trade Partner of Singapore in 2013, The China Daily [Online], 20 febbraio 2014,

133 Fig.31: Commercio bilaterale Cina-Singapore confrontato con Cina-ASEAN 455 Singapore ha firmato con la Cina il China-Singapore Free Trade Agreement per l istituzione di una Free Trade Zone nel 2009, prima del resto dell ASEAN 456, e sono stati creati progetti come il Suzhou Industrial Park e la Eco-City di Tianjin grazie alla collaborazione economica e tecnologica tra i due stati. 457 La cooperazione finanziaria tra Singapore e Cina è stata di recente migliorata grazie all accordo preso ad ottobre per nuove iniziative per promuovere l uso del renminbi e per il direct currency trading tra il renminbi e il dollaro di Singapore. 458 Singapore è la seconda meta del flusso di investimenti cinesi: nonostante le ridotte dimensioni, Singapore svolge un ruolo fondamentale per le aziende cinesi, permettendo loro di accedere ai mercati regionali del Sudest asiatico grazie all ottima rete di trasporti e a politiche economiche favorevoli. 459 Gli investimenti cinesi si concentrano nel real estate 460, ma anche in settori che permettano alle aziende cinesi l accesso ad altri mercati: Singapore è la meta ideale per le compagnie cinesi che desiderano espandersi negli stai ASEAN, in quanto beneficia sia della Free Trade Zone con tutti i paesi ASEAN sia di quella con l India (con la quale la Cina ha solamente un accordo di doppia tassazione), gode di riduzioni fiscali per gli investitori esteri e migliora continuamente la propria 455 Dati: UN Comtrade, VIDRA, Robyn Klinger, The Pragmatic Little Red Dot : Singapore s US Hedge Agains China, op.cit., p 中新关系简况 (Relazioni Cina-Singapore), Embassy of the People s Republic of China in the Republic of Singapore Website, 24 ottobre 2014, Singapore and China Further Strengthen Financial Cooperation Through New Initiatives, Monety Authority of Singapore Website, 2014, NING, Teh Shi, Singapore Behind Only US for China s Direct Investment, The Business Times [Online], 13 aprile 2013, EGAN, John Paul, Increase in Chinese Investment in Singaporean Real Estate, Invest In,

134 connettività con il Sud Est asiatico e il Pacifico. 461 I trasporti sono un altro settore in cui gli investimenti cinesi stanno aumentando, grazie all aumento dei progetti infrastrutturali legati ai trasporti marittimi, in particolare al trasporto di petrolio. 462 L apertura delle relazioni diplomatiche tra Cina e Singapore nel 1990 ha segnato anche l inizio della collaborazione in campo tecnologico e culturale: nel 1992 è stato firmato un trattato per la cooperazione scientifica e tecnologica che ha permesso la creazione di un comitato congiunto per ricerche di sviluppo tecnologico, nel 1999 per la prima volta è stato approvato un memorandum che ha segnato l inizio degli scambi scolastici tra studenti cinesi e singaporiani, e nel 1996 un memorandum per la collaborazione culturale, implementato nel 2006 con il Trattato sulla Cooperazione Culturale, che ha permesso la realizzazione di centinaia di progetti, programmi di cooperazione nelle arti e nella letteratura e scambi culturali. 463 Nel 2005 è stato fondato un Istituto Confucio presso la Nanyang Technological University di Singapore 464, e nel 2010 è stato aperto il China Cultural Centre, per promuovere la conoscenza reciproca e la collaborazione in campo artistico e letterario. 465 In campo tecnologico, i due stati collaborano a vari progetti: il Suzhou Industrial Park e la Tianjin Eco-City sono esempi di collaborazione sia economica che tecnologica degli ultimi dieci anni, seguiti da altre iniziative come la Città della Conoscenza a Guangzhou e il Singapore-Sichuan Hi-Tech Innovation Park. 466 Nelle sue relazioni diplomatiche con la Cina, Singapore ha puntato in modo particolare a coinvolgerla nelle istituzioni multilaterali del Sud Est asiatico: in questo modo la Cina verrebbe avvolta dalle norme regionali, e dovrebbe agire in modo responsabile senza modificare lo status quo del Sud Est asiatico. 467 Per questo motivo le politiche diplomatiche di Singapore nei confronti della Cina sono state caratterizzate da un forte impegno a convincere la Cina ad entrare negli organismi multilaterali, soprattutto nell ASEAN, evidenziandone la non interferenza e il rispetto della 461 SKUSE, Adam, Singapore, A Growing Attraction, Invest In, SKUSE, Adam, ibidem. 463 中新关系简况 (Relazioni Cina-Singapore), op.cit. 464 Confucius Institute at the Nanyang Technological University, Hanban Website, Groundbreaking Ceremony of the China Cultural Centre in Singapore, Ministry of Communications and Information in Singapore Website, 15 novembre 2010, emony of_the_china_cultural_centre_in_singapore.html, People s Republic of China, op.cit. 467 GOH, Evelyn, Singapore s Reactions to a Rising China: Deep Engagement and Strategic Adjustement, in LEONG Ho Kai, KU Samuel, China and Southeast Asia: Global Changes and Regional Challenges, Institute of Southeast Asian Studies, 2005, Singapore, p

135 sovranità statale, e operando in modo da concedere alcune aperture alla Cina. 468 Nonostante questo, Singapore non sempre agisce a favore della Cina all interno dell ASEAN, come dimostra il supporto di Singapore alla proposta di allargare la membership all East Asian Summit anche a Nuova Zelanda, Australia e India, in contrasto con le preferenze cinesi, e come dimostrano alcune prese di posizione sulle dispute nel mar Cinese Meridionale 469 : le strategie diplomatiche di Singapore puntano infatti a non sbilanciarsi troppo né verso gli Stati Uniti, con i quali hanno legami politici e militari storici, né con la Cina, con la quale hanno sviluppato fiorenti rapporti economici e con cui condividono in parte la cultura e le tradizioni. 470 Secondo reperti archeologici, i primi migranti cinesi a stabilirsi nel territorio dell attuale Singapore sarebbero stati mercanti insediatisi durante l epoca Song. 471 Le migrazioni di masse più numerose dalla Cina iniziarono durante il periodo coloniale britannico, quando le politiche di libero scambio inglesi e il bisogno di manodopera attirarono mercanti e lavoratori cinesi a Singapore, fino a che gli abitanti di origine cinese arrivarono a costituire più della metà della popolazione. 472 Dopo la Seconda Guerra Mondiale e le lotte per l indipendenza, Singapore divenne parte della Malaysia, dalla quale si staccò nel 1965: di fronte ad una popolazione multietnica, il governo, dominato ancora oggi dal Partito di Azione Popolare, iniziò subito ad elaborare politiche per creare una comune identità singaporiana nei cittadini, per evitare altre rivolte razziali come quelle del 1964 e del 1969 tra cittadini di etnia malese e cinese. 473 Oltre a questo, a partire dagli anni Novanta c è stato un flusso crescente di nuovi migranti cinesi verso Singapore: i nuovi migranti, appartenenti alle classi medio-alte e spesso altamente istruiti e specializzati, sono visti con sospetto dalla popolazione locale, dalla quale differiscono nonostante le comuni origini, in quanto accusati di aumentare i prezzi delle abitazione attraverso la speculazione finanziaria e rubare posti di lavoro specializzati agli abitanti di Singapore, e tutto questo ha generato un forte risentimento nella popolazione di Singapore verso i nuovi arrivati. 474 A differenza di altri stati del Sud Est asiatico, dove i sentimenti anti-cinesi colpiscono anche gli abitanti di origine cinese, a Singapore, dove la 468 TAN, See Seng, Faced with the Dragon: Perils and Prospects in Singapore s Ambivalent Relationship with China, op.cit., p TAN, See Seng, ibidem., p TAN, See Seng, ibidem. 471 狮城 新加坡地名文化 (Lion City: i luoghi della cultura di Singapore), Geonews, 31 dicembre 2008, VAUGHAN, Jonas Daniel. "The manners and customs of the Chinese of the Straits Settlements", Singapore: Mission Press, 1879, Singapore, p Per approfondire: CONCEICAO, Joe, Singapore and the many-headed monster : a look at racial riots against a socio-historical ground, Horizon Books, 2007, Singapore e TURNBULL, Costance Mary, A History of Singapore, , Oxford University Press, Seconda Edizione 1989, Singapore 474 JACOBS, Andrew, In Singapore, Vetriol Agains Newcomers from Mainland China, The New York Times [Online], 26 luglio 2012,

136 maggioranza della popolazione è di origine cinese, le persone di etnia cinese si identificano come singaporiani, distaccandosi dalle proprie origini e partecipando loro stessi alle ondate denigratorie verso i nuovi arrivati cinesi, un fenomeno che ha spinto il governo di Singapore a nuove politiche per evitare scontri razziali e per permettere l integrazione dei nuovi arrivati. 475 L opinione pubblica della popolazione di Singapore nei confronti della Cina è quindi ambivalente: se da un lato si riconosce che la crescita economica cinese ha favorito la crescita di Singapore, e che l influenza cinese ha più lati positivi che negativi, dall altro la presenza dei nuovi migranti cinesi non è vista di buon occhio, e ha causato fenomeni di discriminazione e di risentimento pubblico. Nonostante gli storici legami con gli Stati Uniti, la maggioranza della popolazione (59%) riconosce che è la Cina ad avere oggi più influenza in Asia, contro il 27% che ritiene che gli Stati Uniti siano più influenti, e il divario sale se si domanda quale dei due stati avrà più influenza nel giro di dieci anni (Fig.32). 476 Fig.32: Chi avrà maggiore influenza in Asia tra dieci anni? 477 La grande maggioranza degli abitanti di Singapore ritiene inoltre che l influenza cinese sulla città-stato, per quanto alta (92%), sia positiva (79%), e il 79% di essi ritiene che i vantaggi portati da essa siano superiori agli svantaggi (Fig.33 e 34): solo lo 0,9% dei singaporiani crede che gli svantaggi superino i vantaggi, un dato che evidenzia il riconoscimento pressoché totale da parte della popolazione dei vantaggi che la crescita cinese ha portato a Singapore JACOBS, Andrew, ibidem. 476 Dati: Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 477 Ibidem. 478 Ibidem. 135

137 Fig.33: L influenza cinese su Singapore porta benefici o svantaggi? 479 Fig.34: La Cina ha una grande influenza su Singapore? Che tipo di influenza? 480 Il modello di sviluppo cinese risulta attraente solo agli occhi del 14% della popolazione, mentre il 40% di essa preferisce un modello di sviluppo basato su elementi autoctoni, confermando la propria appartenenza ideologica a Singapore e non alla Cina. Il modello politico autoritario cinese incontra le preferenze della maggioranza della popolazione (54%) probabilmente a causa del fatto che anche 479 Ibidem. 480 Ibidem. 136

138 a Singapore tale modello è attualmente in uso. 481 E da ricordare che l idea di valori asiatici, diversi dai valori occidentali basati su diritti umani e democrazia, è nata a Singapore, e tali valori propongono una restrizione delle libertà personali in favore della stabilità politica e dello sviluppo economico. 482 Il riconoscimento dei lati positivi dell influenza cinese su Singapore non impedisce la nascita di risentimenti e fenomeni discriminatori nei confronti dei nuovi migranti provenienti dalla Cina, favoriti anche dalla mancata assimilazione di questi ultimi nella società di Singapore: molti migranti non imparano l inglese e mantengono lo stile di vita che avevano in patria rifiutando quello singaporiano, portando i cittadini di Singapore a preoccuparsi che tali migranti, se presenti in numero troppo alto sul territorio, possano far divenire Singapore una città cinese a tutti gli effetti Conclusioni L influenza cinese su Singapore dal punto di vista economico è molto forte e riconosciuta come positiva dall opinione pubblica; dal punto di vista politico-diplomatico, Singapore ha adottato politiche volte al bilanciamento dell influenza cinese con quella statunitense, allo scopo di non farsi sopraffare da nessuna delle due potenze, in modo da poter emergere come polo d importanza strategica nel Sudest asiatico. Il soft power cinese a Singapore punta quindi a migliorare la propria immagine, a volte danneggiata dal flusso e dal comportamento dei migranti cinesi, tramite frequenti collaborazioni in campo culturale, cooperando all interno dell ASEAN e migliorando ulteriormente i propri rapporti economici con Singapore. 481 Ibidem. 482 Article 30: Repression in the Name of the Rights is Unacceptable, BBC World Service [Online], YANG, Peidong, Why Chinese Nationals and S poreas Don t Always Get Along, Singapolitics [Online], 27 marzo 2013,

139 3.3.9 Filippine Panoramica La Repubblica delle Filippine è composta da un arcipelago di più di settemila isole nel Mar cinese meridionale: la vicinanza con lo spazio marittimo cinese ha dato luogo a dispute con la Cina (e con altri stati del Sud Est asiatico) riguardanti il possesso di alcuni territori, quali le isole Spratly e Scarborough Shoal, ricchi di risorse energetiche. 484 Le Filippine hanno stabilito ufficialmente relazioni diplomatiche con la Cina nel 1975, in risposta alle riforme economiche in atto in Cina, per ridurre il supporto cinese ai movimenti comunisti filippini e per aumentare il proprio peso internazionale 485 : negli anni successivi i rapporti tra i due stati si sono mantenuti stabili, con molte visite reciproche di alto livello, tra cui la visita del presidente Jiang Zemin nel 1996, durante la quale è stato firmato un accordo per la cooperazione bilaterale tra Cina e Filippine e un memorandum per la risoluzione delle dispute territoriali nel Mar Cinese meridionale 486, in risposta agli incidenti legati alle rivendicazioni cinesi di alcuni territori appartenenti all arcipelago filippino nei primi anni Novanta. 487 Negli anni Duemila, la crescita economica cinese ha portato le Filippine ad avvicinarsi maggiormente alla Cina, grazie alla firma di un Joint Statement tra Cina e Filippine sulla collaborazione bilaterale nel Ventunesimo Secolo, che ha riconfermato la volontà di entrambe le parti di mantenere rapporti stabili e amichevoli. 488 Tuttavia, negli ultimi anni si sono riaccesi i conflitti relativi alle dispute territoriali, aggravati dall occupazione abusiva cinese di alcune isole, dalla costruzione di infrastrutture abusive su di esse, e incidenti navali nelle aree interessate, che hanno portato le Filippine a citare in giudizio la Cina per violazione della Convenzione sulla Legge del Mare delle Nazioni Unite nel gennaio CRUZ DE CASTRO, Renato, The Limits of Twenty-First Century Chinese Soft Power Statecraft in Southeast Asia: The Case of the Philippines, Issue&Studies, 2007, N.43, p CRUZ DE CASTRO, Renato, ibidem., p Overview of China-Philippines Bilateral Relations, Embassy of the People s Republic of China in the Philippines Website, 05 marzo 2009, CRUZ DE CASTRO, Renato, The Limits of Twenty-First Century Chinese Soft Power Statecraft in Southeast Asia: The Case of the Philippines, op.cit., p Overview of China-Philippines Bilateral Relations, op.cit. 489 WONG, Andrea Chloe, Philippines-China Relations: Beyond the Territorial Disputes FSI Insights, 2014, Vol.1, p.1 138

140 Statistiche La Cina è il terzo partner commerciale delle Filippine 490, e il volume degli scambi commerciali tra i due stati aumenta costantemente di anno in anno, senza che l influenza degli incidenti relativi alle dispute territoriali si faccia sentire. 491 Fig.35: Commercio bilaterale Cina-Filippine 492 Come si può vedere dal grafico (Fig.35), nonostante le Filippine abbiano visibilmente risentito della crisi finanziaria del 2009, tuttavia grazie agli accordi relativi all introduzione della Free Trade Area tra Cina e stati ASEAN nel 2010, il commercio bilaterale si è risollevato. 493 I due stati contano di migliorarne ulteriormente la portata, diversificando le importazioni e le esportazioni (entrambe legate al commercio di prodotti elettronici e carburanti fossili) per non rischiare che la competizione danneggi i benefici che si possono ricavare dal commercio bilaterale. 494 Il turismo cinese è particolarmente redditizio per l economia filippina e, nonostante gli incidenti politici e diplomatici relativi alle dispute territoriali, il flusso di turisti dalla Cina si mantiene stabile. 495 La Cina ha investito molto nei settori agricoli, minerari e infrastrutturali delle Filippine: negli scorsi anni, il governo cinese ha investito nella costruzione di centri per lo sviluppo di tecnologie agricole, così 490 Philippines-China Trade, Center for International Trade Expositions and Missions Website, 2013, WONG, Andrea Chloe, Philippines-China Relations: Beyond the Territorial Disputes, op.cit., p Dati: UN Comtrade, China-ASEAN Trade Deal Begins Today, The Jakarta Globe [Online], 01/ , WONG, Andrea Chloe, Philippines-China Relations: Beyond the Territorial Disputes, op.cit., p WONG, Andrea Chloe, ibidem, p.2 139

141 come nella sistemazione del sistema ferroviario filippino. 496 I principali settori di investimento negli ultimi anni sono stati tuttavia nel settore manifatturiero, nel real estate e nel settore alberghiero, per estendere la collaborazione economica tra Cina e Filippine ad ogni campo (Fig.36). 497 Fig.36: Principali settori investimenti cinesi 498 La Cina è inoltre una delle principali fonti per aiuti dall estero diretti a progetti di sviluppo nelle Filippine, e nel 2007, durante la visita del premier Wen Jiabao, sono stati firmati alcuni trattati relativi a prestiti per progetti di sviluppo rurale e in altri campi. 499 Per quel che riguarda la collaborazione culturale, vengono tenute regolarmente attività per migliorare la conoscenza reciproca, quali film festival, esposizioni d arte, spettacoli musicali e altre iniziative, sia in Cina che nelle Filippine. 500 L insegnamento del cinese nelle Filippine è sempre più diffuso, grazie all interesse dovuto alla crescita economica cinese, motivo per cui a partire dal 2007 sono stati aperti tre Istituti Confucio per attrarre nuovi studenti e promuovere gli scambi culturali. 501 La cooperazione in campo militare, intensificatasi nei primi anni Duemila, rimane comunque minore rispetto a quella tra Filippine e Stati Uniti, con i quali le Filippine hanno storici legami 502, 496 CRUZ DE CASTRO, Renato, The Limits of Twenty-First Century Chinese Soft Power Statecraft in Southeast Asia: The Case of the Philippines, op.cit., p Philippines-China Investment, Center for International Trade Expositions and Missions Website, 2013, Ibidem. 499 LUM Thomas, MORRISON Wayne, VAUGHN Bruce, China s Soft Power in Southeast Asia, op.cit., p WONG, Andrea Chloe, Philippines-China Relations: Beyond the Territorial Disputes, op.cit., p Confucius Institute Around The World, Confucius Institute of University of Nebraska-Lincoln Website, CRUZ DE CASTRO, Renato, The Limits of Twenty-First Century Chinese Soft Power Statecraft in Southeast Asia: The Case of the Philippines, op.cit., p

142 ma a partire dal 2005 i due stati hanno intensificato la collaborazione contro il terrorismo e i crimini internazionali. 503 La Cina e le Filippine fanno parte di vari forum regionali del Sudest asiatico, tramite i quali la Cina stipula trattati e offre assistenza agli altri stati, tra cui le Filippine: ci sono state frequenti visite di alto livello e gemellaggi tra città, e nel 2007, durante il Secondo Summit dell Asia Orientale tenutosi nelle Filippine, i due stati hanno firmato numerosi accordi di cooperazione, confermando la crescente influenza della Cina nelle Filippine: tuttavia il governo filippino ha contemporaneamente stretto i suoi legami con Stati Uniti e Giappone, così come con la Russia, in linea con le strategie di bilanciamento seguite da altri stati del Sudest asiatico per controbilanciare l influenza cinese nei propri territori. 504 I primi contatti tra Filippine e Cina risalgono all epoca Tang ( d.c.), per opera dei mercanti cinesi che commerciavano nel Sudest asiatico. 505 Durante la dominazione spagnola delle Filippine i mercanti cinesi stanziatisi nel territorio ebbero un importante funzione di intermediari commerciali per gli spagnoli, ma il loro peso economico, anche se necessario, spinse questi ultimi ad adottare politiche volte ad espellerli dalle Filippine e a separarli dal resto della popolazione. 506 Nel 1898 gli Stati Uniti acquistarono le Filippine e altri territori della Spagna in seguito al Trattato di Parigi: per evitare il passaggio dei migranti cinesi dalle Filippine agli Stati Uniti vennero attuate politiche per ridurre l immigrazione cinese, e venne applicato il Chinese Exclusion Act del 1882 anche alle Filippine. 507 Durante l occupazione giapponese delle Filippine, la popolazione di origine cinese combatté nella guerriglia per la liberazione assieme agli abitanti di origine filippina, e questo contribuì a creare un identità comune tra di loro, necessaria poi all indipendenza e alla proclamazione della Repubblica delle Filippine. 508 Tuttavia, negli anni Cinquanta e Sessanta, allo scopo di garantire l assimilazione della popolazione di origine cinese e per limitarne il potere economico, vennero varate politiche che favorirono i cittadini di origine filippina, in particolare 503 CRUZ DE CASTRO, Renato, ibidem., p CRUZ DE CASTRO, Renato, The Limits of Twenty-First Century Chinese Soft Power Statecraft in Southeast Asia: The Case of the Philippines, op.cit., p ; The Philippines and Russia Prospects for Security Cooperation, Foreign Service Institute of Philippines Website, 26 maggio 2014, ; TRAJANO, Julius C., Japan and Philippines Unite Against China, East Asian Forum Website, 21 agosto 2013, DE LA CRUZ, Anthony, Chinese Investment in the Philippines, China Business-Philippines Website, From Sangley to Tsinoy: Journey of Overseas Chinese in the Philippines, Chinatownlogy, Ibidem. 508 ANG SEE Teresita, The Chinese in the Philippines, in The State Develpoment and Identity in Multi-Ethnic Society, eds. TARLING Nicholas, GOMEZ Edmund Terence, Routledge, 2008, New York, p

143 nella ricerca di lavoro, e furono adottate misure per l apprendimento della cultura e lingua filippina a scapito di quelle delle minoranze. 509 La situazione migliorò durante gli anni Settanta, in concomitanza con l apertura delle relazioni diplomatiche con la Cina: oggi la popolazione di origine cinese costituisce poco più dell un per cento della popolazione totale filippina, ma conta per circa il 50% dell economia nazionale. 510 I cittadini di origine cinese sono ormai assimilati nella società filippina, ma il forte flusso di nuovi migranti provenienti dalla Cina ha causato fenomeni di discriminazione e di violenza nei confronti degli ultimi arrivati (xin yimin 新移民 ) 511 : la riapertura delle dispute territoriali tra Cina e Filippine ha peggiorato ulteriormente la situazione, in particolare le ronde di navi cinesi nei bracci di mare appartenenti alle Zone Economiche Speciali filippine e nei punti dove sono presenti ingenti risorse energetiche (Scarborough Shoal) hanno fatto nascere timori che la Cina possa non rispettare la sovranità territoriale delle Filippine, e tutto questo si riflette nel trattamento riservato ai nuovi migranti cinesi. 512 L opinione pubblica delle Filippine nei confronti della Cina è quindi influenzata dalle dispute territoriali: le notizie sull argomento trasmesse dai media hanno influito sulla percezione della Cina da parte della popolazione filippina, arrivando al punto che nel 2012 la Cina era ritenuta la seconda nazione meno affidabile al mondo da parte dei filippini. 513 L influenza cinese sulle Filippine è stimata inferiore a quella degli Stati Uniti dalla maggioranza della popolazione (65%), che non ritiene possibile che la Cina possa superare l influenza statunitense nemmeno nel giro di dieci anni (Fig.37) From Sangley to Tsinoy: Journey of Overseas Chinese in the Philippines, op.cit. 510 HODDER, Rupert, The Economic Significance of the Chinese in the Philippines: An Analysis of its Overstatement, Philippine Studies, 2007, Vol.55, p YAN, Alice, China Reiterates Safety Warning to its Citizens in the Phillippines, The South China Morning Post [Online], 15 settembre 2014, Philippines protests China s sovereignity patrols in South China Sea, Fox News [Online], 18 agosto 2014, e China rejects Manila protest on ships, complains of detentions, Reuters, 20 agosto 2014, WONG, Andrea Chloe, Philippines-China Relations: Beyond the Territorial Disputes, op.cit., p Dati: Asian Barometer Project ( e ), op.cit. 142

144 Fig.37: Chi avrà maggiore influenza in Asia tra dieci anni? 515 La crescita economica cinese è comunque ritenuta positiva per le Filippine: secondo la maggioranza della popolazione, i vantaggi dell influenza cinese superano gli svantaggi (82% contro 16%) e tale influenza è ritenuta positiva dall 82% della popolazione (Fig.38 e Fig.39). 516 Fig.38: L influenza cinese sulle Filippine porta benefici o svantaggi? Ibidem. 516 Ibidem. 517 Ibidem. 143

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